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Corsico."Indennità ai consiglieri assenti ingiustificati e ai loro sostituti. Ma, come, paghiamo due volte?"

(mi-lorenteggio.com) Corsico, 19 novembre 2007 – Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, svoltosi lo scorso 30 ottobre, la consigliera Chiara Caddeo, a seguito della richiesta di un conguaglio delle indennità richiesto ai consiglieri di maggioranza e opposizione, sull’indennità di funzione relativa agli anni 2005-2006, ha riscontrato discrepanze nei dati forniti ed ha intuito delle anomalie nel calcolo del pagamento delle indennità per i consiglieri, che erano assenti alle commissioni ed ai consigli comunali. Tutto ciò ha fatto sì, che iniziasse a fare una vera e propria indagine contabile sulle indennità, relativa, per il momento ai soli anni 2005 e 2006.

Attraverso la documentazione richiesta, infatti, ha scoperto che per le commissioni consiliari e per i consigli comunali venivano pagate le indennità di presenza anche qualora un consigliere stesse assente ingiustificato.

Infatti, stando all’analitica ricostruzione della consigliera, che risulta negli atti del Consiglio, il consigliere assente ingiustificato veniva lo stesso retribuito per la seduta, contrariamente a ciò che sancisce il regolamento comunale, nel quale viene evidenziato che l’indennità spetta solo all’assente giustificato nei casi previsti dall’articolo 5 in materia.

Nessuna assenza sembra al momento essere giustificata, come ci conferma la consigliera, a distanza di tre settimane dal Consiglio. Quindi, come risulta dagli atti pubblici in possesso, tutti gli assenti risultano ingiustificati, pertanto di conseguenza nessuno avrebbe dovuto percepire tale remunerazione. Anche se nel corso del consiglio comunale, un consigliere ha dichiarato di aver portato e fatto pervenire nei termini di legge (entro i 3 gg successivi al consiglio) il certificato medico. Certificati che al momento non risultano ancora in alcun atto, richiesto dai consiglieri.

Successivamente, la consigliera ha anche denunciato il fatto che, in più occasioni per varie problematiche, alcuni consiglieri abbiano delegato altri nelle loro commissioni ed alla fine come documentato venivano pagati entrambi, sia il delegante che il delegato, con un costo doppio ed ingiustificato a carico dell’erario comunale.
Durante il consiglio comunale un presidente di commissione ha dichiarato pubblicamente di non aver mai letto tale regolamento e di conseguenza di non conoscere ciò che prevedeva.

Ma, nel corso della seduta consigliare, la consigliera attraverso la mozione, voleva far discutere sul regolamento, per poi in base ai discorsi, che ne sarebbero scaturiti, decidere se fosse il caso o meno di poter mettere mano al regolamento stesso. Dai discorsi “pochi” che ne sono scaturiti si intravedeva da parte della maggioranza la necessità di dichiarare quel regolamento ambiguo.
"Un colpo di spugna, che avrebbe permesso di liberarsi dai peccati" ha dichiarato la Caddeo, supportata dal Valastro, che entrambi si sono fermamente contrariati in quanto da parte loro, il regolamento è chiaro e non va cambiato, vanno solo rivisti i calcoli contabili, va solo fatto rispettare il regolamento che c’è. "Sembra che a Corsico, sia una consuetudine pagare gli assenti ingiustificati così come è diventata consuetudine non rispettare regolamenti”, come dichiarato dalla consigliera stessa.
Sembra che questa mozione sia stata una mossa strategica da parte dei due consiglieri, che con astuzia politica avevano come obbiettivo quello di riuscire a parlare del problema; anche se dall’altro canto nè chi doveva ricevere un conguaglio positivo nè chi doveva rendere, a causa di un conguaglio negativo, ha professato parola alcuna. La mozione è stata un atto provocatorio per aprire una discussone, dove al momento della votazione è stata ritirata perchè raggiunto lo scopo prefissato.
Mentre Valastro, a ragion veduta, contabilmente, ha portato la sua inchiesta ad altri aspetti in tema di bilancio, aprendo nuovi scenari potenziali.
Come dichiarato dal consigliere Valastro durante il consiglio comunale, "è inammissibile che sia stato fatto il conguaglio delle indennità di due anni contemporaneamente, in quanto è vero che l’articolo 7 di questo regolamento parlava di conguaglio a fine esercizio o a fine mandato elettorale, ma per mandato elettorale era logico che si facesse riferimento al caso in cui un consigliere per qualsiasi ragione, avesse dovuto concludere il suo mandato prima della fine della legislatura, come avvenuto in più casi durante questa legislatura. Per fine esercizio era logico intendere come tale termine il 31 dicembre di ogni anno.
Un conguaglio fatto in questo modo non ha potuto che creare dei danni fiscali ad alcuni consiglieri che si sono visti richiedere indietro parte di indennità già riscosse sulle quali avevano pagato delle tasse. Il consigliere stesso che in un’unica soluzione ha reso l’importo richiestogli sul quale aveva già adempiuto in sede di dichiarazione dei redditi negli anni precedenti al pagamento delle tasse ed i consiglieri che ormai non sono più in carica, non potranno in nessun modo recuperare le tasse che su quegli importi avevano versato".
Infatti,  ha, poi, dichiarato sia in Consiglio che alla nostra redazione: "Nel rendiconto degli anni 2005/6 avrebbero dovuto riportare nei residui attivi le somme che vengono ora recuperate e nei residui passivi, le somme da erogare. Un avanzo di amministrazione sarebbe stato conseguentemente modificato, le spese correnti ed i costi nel conto economico maggiorati dei recuperi oggi posti in essere. L’omessa contabilizzazione produce indubbiamente violazione dei principi di veridicità e competenza di bilancio previsti dagli articoli 162, 228, 229 del Dlvo 267/2000. " dichiara Valastro. "Questi errori contabili incidono sul bilancio?" si chiede Valastro, volendo continuare la sua inchiesta proprio in questa direzione.

L’inchiesta continua perchè i due consiglieri vogliono vederci chiaro, non è un atto a danno del Consiglio e dei colleghi consiglieri, ma, un atto di chiarezza e trasparenza dovuti nell’espletamento delle loro funzioni, fra cui quella di controllo.

Vittorio Aggio

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