9.3 C
Milano
giovedì, Aprile 25, 2024

Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

Estate di San Martino: l’11 novembre tutta l’Italia celebra la figura di San Martino

(mi-lorenteggio.com) Milano, 8 novembre 2021 – “L’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochino” recita il proverbio e viene indicato un eventuale periodo autunnale in cui, dopo il primo freddo, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Nell’emisfero australe il fenomeno si osserva tra fine aprile e inizio maggio, mentre nell’emisfero boreale a inizio novembre (San Martino viene festeggiato l’11 di novembre). Il nome ha origine dalla tradizione del mantello, secondo la quale Martino di Tours (poi divenuto San Martino), nel vedere un mendicante seminudo soffrire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello; poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altra metà del mantello: subito dopo, il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite, come se all’improvviso fosse tornata l’estate.

Tradizionalmente, durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo, che solitamente viene abbinato alle prime castagne. Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Carducci, intitolata appunto San Martino. Un’altra poesia dedicata all’estate di San Martino, ma incentrata sull’aspetto fugace e illusorio del suo improvviso incanto, è Novembre di Giovanni Pascoli. Anche Cesare Pavese ha dedicato una poesia al periodo intitolata Estate di San Martino.

Martino nacque nel 317 in Pannonia (Ungheria) da un tribuno militare e fu educato a Pavia. Costretto ad arruolarsi nell’esercito imperiale, in questo ambiente ebbe modo di incontrare la fede cristiana e vi aderì. Dal suo biografo Sulpizio Severo veniamo a sapere che il giovane soldato, ancora catecumeno, incontrò un povero, tremante di freddo, alle porte di Amiens e, non avendo altro da offrirgli, gli diede metà del suo mantello militare. La notte successiva Cristo, apparendogli in sogno, gli fece udire queste parole: “Martino, ancora catecumeno, mi ha coperto con questo mantello”.
Nel 337 fu battezzato e, ispirato dalla figura di Ilario di Poitiers, decise di dedicarsi alla vita monastica; ma intervenne l’esilio inflitto dagli ariani a Ilario, che indusse Martino a ritornare in Pannonia, ove convertì la madre alla fede cristiana. Al rimpatrio di Ilario a Poitiers anche Martino tornò e potè realizzare il suo desiderio, fondando insieme a Ilario il monastero di Ligugé, il più antico d’Europa.
Eletto vescovo di Tours nel 371, iniziò la sua grande opera pastorale dedicandosi alla conversione dei Galli, impegnandosi nella pacificazione tra ariani e ortodossi e nell’evangelizzazione missionaria delle campagne, dove creò le prime parrocchie rurali. Restò comunque sempre fedele alla sua vocazione monastica, continuando a vivere come monaco nel nuovo monastero da lui stesso fondato presso Tours, il cenobio di Marmoutiers, dove condusse con alcuni monaci-preti da lui formati, una vita di comunione fraterna, di condivisione dei beni, di preghiera comune e di predicazione.
La tradizione legata al mondo delle campagne ha fatto di Martino uno dei santi più popolari e amati, inventando una miracolosa ‘estate di san Martino’. Morì l’8 novembre 397 a Candes vicino a Tours.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -