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LA RIFORMA DELLO STAGE ARRIVA A ROMA: I GD MILANO CONSEGNANO OLTRE 60.000 FIRME AL MINISTRO ORLANDO

(mi-lorenteggio.com) Milano, 10 novembre 2021 – Richiesti da tutti, sfruttati troppo spesso, protetti da nessuno: ecco l’identikit degli stagisti in Italia. Oggi, in occasione della Giornata Internazionale dello Stagista, i Giovani Democratici Milano e Lo Stagista Frust(r)ato hanno consegnato al Ministro del Lavoro Andrea Orlando oltre 60.000 firme raccolte per la petizione. “Lo stage non è lavoro, vogliamo diritti!”, disponibile sulla piattaforma Change.org. La petizione che propone una riforma del tirocinio e dell’apprendistato ha trovato l’attenzione del Parlamento le cui istanze sono state depositate con una proposta di legge a prima firma di Chiara Gribaudo (PD).

“Gli stage sono uno strumento legalizzato di sfruttamento: in Italia vengono spesso usati per sostituire lavoro subordinato e hanno perso gran parte del loro contenuto formativo e di orientamento al mondo del lavoro – ha spiegato il segretario metropolitano dei Giovani Democratici di Milano Paolo Romano -. Complice anche la totale assenza di controlli, è diventato naturale per un giovane attraversare consecutivamente diversi stage prima di trovare un vero contratto, bruciando anni della propria vita senza tutele, con un rimborso spese ridicolo e senza maturare contributi e acquisire competenze.”

La proposta di riforma è stata costruita studiando le varie normative europee, analizzando i risultati di un questionario somministrato a migliaia di stagisti, dialogando con sindacati, associazioni datoriali, agenzie del lavoro e altri esperti.

Sul tema è intervenuta anche la segretaria metropolitana del PD Milano Silvia Roggiani: “Lo stage dev’essere formativo e delimitato nella durata. I giovani di oggi stanno attraversando una delle più grandi crisi dal secondo dopoguerra e non possono essere ostaggio di lavori sottopagati mascherati da stage. Il lavoro è sempre lavoro. Abbiamo sostenuto fin dal primo momento la battaglia dei Giovani Democratici Milano, giusta e necessaria. I cittadini hanno detto la loro, siamo certi che il governo adesso agirà”.

I dati parlano chiaro: dal 2014 i tirocini extracurricolari sono quasi raddoppiati, arrivando a circa 370mila l’anno (dato pre-pandemia). La proposta si articola in due punti chiave:

  1. Basta stage gratuiti e senza tutele: vogliamo una sola tipologia di stage, con un giusto rimborso spese obbligatorio e non attivabile oltre tre mesi dal conseguimento di laurea/diploma, per garantire a tutti una maggiore trasparenza da parte di chi promette contratti, ma rinnova stage
  2. Puntiamo sull’apprendistato come vero strumento di entrata nel mondo del lavoro: serve snellire la burocrazia, migliorare la formazione anche tramite le università, oltre che garantire più flessibilità e incentivi crescenti per chi assume giovani lavoratori tramite questo contratto, che garantisce tutele, contributi e una retribuzione adeguata.

“La nostra generazione è stanca – ha concluso Paolo Romano – della retorica dei ragazzi che non hanno voglia di lavorare e del vittimismo di alcuni imprenditori che non riescono a trovare personale: siamo la generazione più formata della storia d’Italia, ma siamo anche la più disoccupata, precaria e la meno tutelata”.

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