(mi-lorenteggio.com) Milano, 22 settembre 2021 – Presso la nuova sede di Viale Monza, oggi gli imprenditori associati ad A.P.I. hanno incontrato separatamente i candidati Sindaco al Comune di Milano Giuseppe Sala, Luca Bernardo, Gianluigi Paragone e Layla Pavone.
«Manca poco alla nuova tornata elettorale – ha spiegato Paolo Galassi, presidente di A.P.I. – e, come sempre con la concretezza che contraddistingue le aziende manifatturiere e di servizio alla produzione, abbiamo voluto incontrare i candidati per discutere i temi con cui gli imprenditori combattono quotidianamente. Allo stesso tempo abbiamo ribadito l’imprescindibile necessità di sostenere le PMI per garantire la stabilità economica e la tenuta dei posti di lavoro. A.P.I. da sempre collabora con il Comune di Milano e la Città Metropolitana, convinta che solo un’alleanza forte tra pubblico e privato possa sostenere lo sviluppo del sistema manifatturiero – di cui, in Lombardia, le PMI rappresentano il 97%».
Le domande e le azioni indicate dalle PMI ai candidati evidenziano il bisogno di progettualità e di obiettivi concreti:
Le PMI manifatturiere, sono una priorità per Milano?
Post Pandemia, nell’ambito delle competenze del Comune di Milano e della Città Metropolitana, quali saranno i progetti di sviluppo economico? Ci sarà spazio per lo sviluppo industriale o la volontà è quella di allontanare la manifattura dalla città del business?
Per contribuire al rilancio della competitività delle PMI, nell’ambito delle competenze del Comune di Milano e della Città Metropolitana, quali saranno i progetti su:
5G e transizione digitale. Ci sarà una connessione capillare di alto profilo per competere a livello internazionale in città e nell’area metropolitana? Che “Smart city” sarà Milano?
Internazionalizzazione. Quali incentivi e azioni per il rilancio del brand Milano e del made in?
Tematiche fiscali e della semplificazione normativa. Una riduzione di IMU, TARI e dell’addizionale comunale all’Irpef potrebbe sicuramente avere un effetto per attrarre nuovi investimenti nei settori dell’industria, artigianato e commercio. Riduzione che potrebbe essere strutturale per le nuove imprese (start up o imprenditoria giovanile) o per le imprese che investono in sicurezza sui luoghi di lavoro. In questa direzione si prevedono interventi aggiuntivi rispetto alle agevolazioni statali – spesso irrisorie?
Sarà possibile favorire i ricambi di destinazione urbanistica evitando oneri speciosi e insostenibili, per incentivare la piena occupazione degli spazi vuoti?
Si prevede di incentivare economicamente le sanatorie per le difformità edilizie di minore impatto?
Transizione ecologica, infrastrutture e viabilità. Le PMI da anni si impegnano per ridurre l’impatto ambientale, quali i progetti per supportarne lo sforzo e per migliorare la mobilità e le infrastrutture? Quali stanziamenti per le opere di efficientamento energetico degli edifici del Comune di Milano – che favorirebbero anche il settore edile, da sempre un traino per la ripresa?
Mercato del lavoro, smart working e sicurezza sul lavoro. Si proseguirà nei progetti che il Comune di Milano sta portando avanti, estendendo l’attività anche alla Città Metropolitana?
PNRR e uso dei fondi UE. Quale coinvolgimento delle Associazioni di rappresentanza delle imprese è previsto nella definizione dei progetti?
Sicurezza non solo per e nelle periferie. Che iniziative verranno sostenute per incrementare il livello di sicurezza di chi vive e frequenta Milano?
«Da molti anni manca in Italia una politica industriale – conclude Galassi -. Siamo consapevoli che non sia una scelta delle Istituzioni locali, ma è importante che chi ascolta i territori spinga il Governo verso questo obiettivo. Inoltre, stanno arrivando le risorse del PNRR, il Comune di Milano avrà un ruolo strategico. Per questo è necessario usarle per fare in modo che si “moltiplichino”. Come? Investendo sulle PMI, sulla digitalizzazione, sulla semplificazione, sui giovani e sulla formazione di imprenditori e lavoratori. Le domande sono tante, costruiamo le risposte insieme. Le PMI faranno la loro parte per generare un circolo virtuoso e un volano per l’economia interna, ci aspettiamo dalla politica lo stesso impegno per creare opportunità di lavoro qualificato».