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QUIRINALE, PALMERI (POLO): “NO SCELTE DI CAMPANILI TERRITORIALI, MA SE 13° PRESIDENTE SARÀ ELETTO PER LA PRIMA VOLTA UN LOMBARDO DOPO 76 ANNI, AVREMO UN SORRISO IN PIÙ…”

(mi-lorenteggio.com) Milano, 16 gennaio 2022 – “È evidente che una scelta così importante, totalizzante e universale per l’insieme Italia, non può e non deve riferirsi a valutazioni di campanili territoriali perché le variabili in campo sono altre, ma se ad essere eletto Presidente della Repubblica sarà per la prima volta un lombardo dopo 76 anni (considerando l’elezione di De Nicola nel 1946), questo sarà un motivo in più per essere soddisfatti. La provenienza regionale è stata infatti per 3 volte dalla Campania, 3 dal Piemonte, 2 dalla Sardegna, 2 dalla Toscana, 1 dalla Liguria e 1 dalla Sicilia e fermo restando che le caratteristiche che deve avere un Presidente attengono a temi più ampi e profondi che non quelli a carattere regionale, accanto a questo è legittimo leggere questo dato storico. In questi giorni si sentono ipotesi di donne e uomini papabili particolarmente legati alla Lombardia e se l’esito finale riguarderà una o uno di loro, credo che il richiamo alle positive radici di questa terrà non risulterà poi stonato… altrimenti gli anni diventeranno 83 e per la grande Lombardia non cambierà nulla e andrà avanti lo stesso a essere architrave d’Italia e polo internazionale a partire dall’Europa”.

Lo ha detto Manfredi Palmeri, Consigliere Regionale liberale di maggioranza e Capogruppo del Polo di Lombardia a Palazzo Pirelli, aggiungendo: ”È vero che i delegati regionali plausibilmente rappresenteranno i partiti di riferimento e seguiranno le loro indicazioni, ma lo spirito costituzionale con cui nasce il loro ruolo dei Grandi Elettori è differente da quello dei componenti del Senato e della Camera. Dal punto di vista politico, possono quindi non limitarsi ad andare al traino dei propri partiti di appartenenza e portare invece elementi nuovi, più particolari, forme di dialogo più concreto e meno schematico anche nel processo di costruzione, valutazione e scelta delle alternative, pure con riferimento ai sentimenti delle innumerevoli Liste Civiche non rappresentate in Parlamento ma presenti e attive nei Comuni italiani. Come POLO non saremo direttamente presenti ma abbiamo votato per i delegati regionali e a livello nazionali ci avviciniamo alle espressioni delle radici liberali, popolari e riformiste che hanno costruito questo Paese e che devono essere ancor più valorizzate nel quadro politico proprio dopo l’elezione del Presidente, anche rinnovando l’offerta dei partiti come a tutta evidenza chiedono gli italiani, anche i sempre più che non vanno a votare”.

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