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Proverbio: Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

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Sold-out al bar Tabachè per conoscere i segreti del rum

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 14 ottobre 2007 – Giovani, meno giovani, donne e uomini si sono trovati a lezione di sera, al Bar El Tabachè, dove il giovane titolare Bartolo, su stimolo e con la collaborazione di Gabriella Ferrari, presidente della locale associacione di Slow Food, ha voluto uno dei migliori docenti in materia, Michele Di Carlo, per questo primo appuntamento volto ad insegnare ai cesanesi, come apprendere i segreti del bere e del gustare.
L’iniziativa, tenutasi lunedì e martedì scorsi, ha fatto registrare il tutto esaurito in entrambe le sere.
Questo primo appuntamento, che visto il successo ottenuto, porterà ad altri iniziative simili, è stato tutto rivolto a scoprire i segreti del Rum e la sua storia: da alcol della ciurma delle navi coloniali a liquore di pregio.
Così, dopo cenni storici e tanti aneddoti su viaggi, conquiste e scoperte, da Cristoforo Colombo a Don Janillo Oliver, per citarne alcuni, il docente, uomo di grande dialettica (semplice, convincente e comprensibile a tutti) ed esperienza, non solo teorica, ma, anche pratica, ha chiarito tutto su una delle bevande alcoliche più bevute dai giovani, ma, sconosciute da un punto di vista organolettico.
Cos’è il rum? Il rum, non è un distillato puro, ma, è un liquore prodotto a partire dalla fermentazione della canna da zucchero al quale vengono aggiunti miscele e aromi di varia natura. Non c’è una ricetta per il rum, come per il whisky o il cognac e non esistono certificazioni. Tutto sta alla serietà del produttore e alla sua passione e alla cura che ha nel farlo. Per questo è importante conoscerlo per apprezzarne la bontà e capirne l’originalità.
Si è, poi, passati alla pratica, ossia all’assaggio e alla degustazione, per testare quanto detto nella fase teorica. Sotto la guida del docente, si è fatto un confronto tra alcuni rum invecchiati di pregio, quali il caraibico Cubaney, mettendo in moto e alla prova olfatto, gusto e vista per oltre tre ore di full-immesion.
I presenti, hanno potuto comprendere e capire come riconoscere un rum invecchiato da uno "taroccato". Il perchè e le differenze tra un rum caraibico e uno cubano, le diversità e la differenza tra gli stessi.
A fine serata, i cesanesi grazie alla guida di De Carlo, con le importanti nozioni in pillole, hanno verificato e appreso la capacità di un rum di trattenere i profumi e i sapori, oltre a capirne il colore e le miscele.
Attraverso i sensi, la memoria cataloga i profumi e la qualità degli aromi e del distillato e conserva nella mente le qualità dello stesso, in modo da riconoscere in futuro le essenze e le differenze di un rum buono da uno cattivo, come se fosse lo stesso rum a comunicarci il ricordo dei luoghi in cui è nato, le sue generalità.

Vittorio Aggio

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