(mi-lorenteggio.com) Milano, 15 gennaio 2009 – Dall’esperienza dei 10 anni di ascolto del Telefono a Tutela della Donna parte oggi una nuova sfida: lo “Sportello Tutela Donna” attivo 7 giorni su 7 24h.
Si è tenuta ieri mattina, presso la sede Regionale del CODICI, la conferenza stampa di presentazione dello “Sportello Tutela Donna”, un progetto nato con l’esperienza di oltre 10 anni di ascolto al Telefono a Tutela della Donna da parte dei volontari del Codici.
E’ attivo da oggi anche il blog “CODICI sui Diritti delle Donne” su cui si potranno trovare informazioni e riferimenti utili sul tema della violenza sulle donne: http://codicidirittidonna.splinder.com
I dati Istat relativi alla violenza sulle donne a Milano sono allarmanti. La ricerca, effettuata su scala nazionale (su un campione di 25.000 donne tra i 16 e i 70 anni) rileva che il 31,9% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito almeno una forma di violenza (fisica o sessuale) nella propria vita. Il 14,3% delle intervistate ha subito almeno una violenza all’interno della relazione di coppia, il 43,2% una violenza psicologica da parte del proprio partner. Solo il 2,8% delle vittime si è rivolta a un servizio. Di queste solo una piccola minoranza si rivolge ad esperti per avere sostegno psicologico. Il 34% ammette di non averne parlato con nessuno.
Secondo l’Istat, la maggior parte delle violenze sono di tipo psicologico (38,2% dei casi) seguite da quelle fisiche (31,2%) e nel 96% dei casi non vengono denunciate. In particolare in Lombardia, le vittime di violenza sono donne italiane (solo il 15% sono straniere) tra i 28 e i 47 anni, sposate o separate, con status socio-economico basso. Nel 75% dei casi il maltrattante è il marito e nel 84% di nazionalità italiana.
Non sempre è facile denunciare le violenze, soprattutto se a compierle è un componente della nostra famiglia. Però è giusto farlo e avere un aiuto può essere determinante: questo sarà l’obiettivo fondamentale dello “Sportello Tutela Donna”.
Lo staff si compone di psicologi, medici, avvocati, operatori di sportello, tutti esperti di queste tematiche per ricevere al meglio le persone in difficoltà e per metterle maggiormente a proprio agio. Queste sono le condizioni fondamentali perché una ragazza o una donna possa “aprirsi” e raccontare la propria storia così da permettere agli operatori di CODICI di aiutarla.
Tra i relatori : Maria Barroccu Bravi, responsabile dello Sportello Tutela Donna, Sonia Gaiola , avvocato specializzato in Diritto di Famiglia e Santa De Stefano, psicologa.
Hanno partecipato al dibattito: Saveria Esposito, dottoressa specializzata in Pratiche Sanitarie Legali, Marianna Pagliaro e Rosa Sparanero, addette allo sportello Tutela Donna.
La responsabile dello Sportello Tutela Donna, Maria Barroccu Bravi, ha ritenuto doveroso potenziare il servizio “Telefono Tutela Donna” attivo da 10 anni sul territorio, mettendo a disposizione un nuovo organico composto da professioniste ed esperte per dare una maggiore risposta ai bisogni delle donne in difficoltà e maltrattate. E’ un modo per dire grazie a tutte le donne che hanno dimostrato fiducia nell’operato di quanti hanno lavorato per restituire loro il sorriso.
Secondo l’avvocato specializzato in Diritto di Famiglia, Sonia Gaiola, la Legge n. 154 del 5 Aprile 2001 relativa a "Misure contro la violenza nelle relazioni familiari" prevede una serie di strumenti normativi che tutelano la donna vittima di violenze, in particolare nella sua forma di violenza domestica.
In particolare la legge prevede:
Ø l’allontanamento dalla casa familiare per il coniuge o convivente, il quale deve lasciare immediatamente la casa familiare, ovvero non farvi rientro, e non accedervi senza l’autorizzazione del giudice,
Ø l’obbligo di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa qualora sussistano esigenze di tutela dell’incolumità della persona offesa o dei suoi prossimi congiunti, in particolare il luogo di lavoro, il domicilio della famiglia di origine o dei prossimi congiunti, salvo che la frequentazione sia necessaria per motivi di lavoro. In tale ultimo caso il giudice prescrive le relative modalità e può imporre limitazioni.
Ø Ingiunzione del pagamento periodico di un assegno a favore delle persone conviventi Il giudice, su richiesta del pubblico ministero, può altresì che, per effetto della misura cautelare disposta, ingiungere il pagamento periodico di un assegno a favore delle persone conviventi che rimangano prive di mezzi adeguati. Il giudice determina la misura dell’assegno tenendo conto delle circostanze e dei redditi dell’obbligato e stabilisce le modalità ed i termini del versamento. Può ordinare, se necessario, che l’assegno sia versato direttamente al beneficiario da parte del datore di lavoro dell’obbligato, detraendolo dalla retribuzione a lui spettante. L’ordine di pagamento ha efficacia di titolo esecutivo
Ø Intervento dei servizi sociali, per accogliere e sostenere le vittime
Come avvalersi della legge 154?
n Ricorso al tribunale civile;
n Denuncia/querela alla Procura della Repubblica;
n Denuncia presso un commissariato di Polizia o una Stazione dei Carabinieri
Dal punto di vista della tutela psicologica, la dottoressa Santa De Stefano dichiara che dal primo contatto, e per tutto il tempo, la presa in carico psicologica rappresenterà uno degli interventi salienti del complesso iter di intervento. A partire da un’attenta analisi dei bisogni, la relazione d’aiuto si rivolgerà a sostenere la donna nel perseguire il proprio progetto di emancipazione dalla drammatica condizione di maltrattamento. All’interno di una sicura cornice di riferimento, i colloqui psicologici di supporto avranno come obiettivo l’elaborazione dell’intera vicenda di violenza, premessa fondamentale per successivi miglioramenti. L’accompagnamento psicologico se necessario sarà continuativo fino a un raggiungimento sereno della donna.
Il supporto medico legale sarà indi scindibile nei casi di violente maltrattamento perché l’avvocato possa costituirsi parte civile nei processi.
Sviluppare una rete informativa facile e veloce, che attraverso un intervento concreto sul territorio favorisca un servizio immediato di aiuto per la donna vittima di abusi, è l’obiettivo che Codici si ripropone di raggiungere attraverso l’attivazione dello “Sportello Tutela Donna”. Il sostegno sarà diretto sui fronti più diversi, dalla separazione in situazioni di conflittualità e di disagio psicologico, a casi di vera e propria violenza, fino ai casi più gravi di violenza sessuale. In molti casi si deve anzitutto capire e ascoltare la persona che soffre, mostrare prontamente come migliorare la sua situazione, fornendo i riferimenti delle associazioni che concretamente già esistono da tempo sul nostro territorio. In un secondo momento, qualora sussistessero le premesse, si deve procedere con la tutela giudiziaria dei diritti della vittima degli abusi, per esempio intentando una causa di separazione o aprendo un contenzioso legale. Per poter realizzare questa seconda fase in situazioni di forte disagio economico, la donna potrà avvalersi delle indicazioni del consulente legale che indicherà le modalità per l’accesso al gratuito patrocinio, fornirà tutte le informazioni nonché la modulistica per conoscere gli elenchi di tutti i professionisti abilitati e specializzati nei diversi settori di competenza così come indicati dai diversi consigli all’ordine.
Gli operatori di CODICI saranno a disposizione per le donne che si trovano a convivere con uomini violenti, tossicodipendenti, alcolisti, ex detenuti o carcerati, oppure donne con figli difficili, maneschi, anche malati psichici. CODICI metterà a disposizione tutte le forme di tutela della sfera femminile, anche per le donne lavoratrici, nei casi di mobbing o comunque di discriminazione.
La sede dello sportello della regione Lombardia sarà a Milano, presso la sede regionale dell’associazione, in via Carlini 5. Per poter accedere occorre prenotare telefonicamente al numero 02 36503438. La prenotazione sarà effettuata nel più assoluto anonimato e le conversazioni rispetteranno la privacy della nostra ospite.
Esiste tutto un “sommerso” preoccupante, sono moltissime le donne che subiscono in silenzio soprusi quotidiani e non hanno la forza di denunciare le violenze. E’ per tutte loro che sarà attivo lo “Sportello Tutela Donna” con un telefono-amico attivo 24 ore su 24 7 giorni su 7 per dare ascolto, conforto e un aiuto concreto attraverso una tutela psicologica e legale per cercare le soluzioni ai problemi.
Nel mondo milioni di donne subiscono violenza fisica e morale, spesso da parte di un membro della famiglia: un’epidemia di dimensioni allarmanti e purtroppo silenziosa. Un silenzio assordante a cui CODICI ha intenzione di dar voce.
Vittorio Aggio