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Omicidio Garlasco: una nuova perizia confermerebbe l’alibi di Stasi

(mi-lorenteggio.com) Vigevano 31 agosto 2009 –  Dopo due anni dall’omicidio di Chiara Poggi, Alberto Stasi è l’unico indagato. Stasi, il primo ad entrare nella villetta e a chiamare i soccorsi, si è sempre proclamato innocente, ma, nel 2007 fu fermato e restò in carcere a Vigevano per qualche giorno.

Stasi il giorno del fermo a Vigevano

 

Alberto Stasi si è sempre difeso sostenendo che  avrebbe lavorato alla sua tesi di laurea la mattina del 13 agosto 2007, quando la sua ex fidanzata Chiara Poggi è stata uccisa nella casa di famiglia a Garlasco.

Ma, nei suoi confronti, i pm di Vigevano hanno chiesto 30 anni di carcere e che non gli vengano riconosciute le attenuanti generiche. La difesa di Stasi invece ha chiesto che venga assolto perché innocente.

La difesa di Alberto Stasi ha richiesto che il giovane sia giudicato con il rito abbreviato in modo tale da evitare il dibattimento e di arrivare subito a sentenza.

Nello scorso aprile, nel corso delle prime udienze, il giudice Stefano Vitelli ha ordinato un altro sopralluogo nella villa, teatro dell’omicidio, e cinque nuove perizie, tra le quali una sul pc di Stasi. 

Questa nuova  perizia, confermata da 8 consulenti tecnici,  ha rivelato che quel giorno il computer è stato acceso alle 9.36, e dopo aver guardato video e immagini pornografi­che, ha effettuato salvataggi di file di Word, presumibil­mente parti della tesi, più volte fra le 10.20 e le 12.20.

Come riporta il Corriere della Sera, sarebbe stato un errore involontario dei carabinieri del Ris a non avvalorare quanto affermato da Stasi. Nel controllare l’apertura delle immagini pornografiche, i tecnici dell’Arma avrebbero cancellato l’apertura e la chiusura dei file word. I tecnici informatici hanno invece seguito un percorso diverso e hanno potuto constatare l’utilizzo del computer in una fascia oraria compresa tra le 10.20 e le 12.20.

Ma, i dati degli esperti sul Pc di Alberto Stasi ‘sono ancora in fase di elaborazione’ afferma il legale della famiglia di Chiara Poggi all’Ansa e al TG5.’Non si puo’ di gia’ trarre un risultato definitivo – aggiunge – che in ogni caso andra’ incrociato con i risultati delle altre perizie in corso’. ‘La perizia informatica – spiega il legale dei genitori della giovane uccisa a Garlasco commentando le indiscrezioni sull’alibi pubblicate oggi dal Corriere – non e’ ancora conclusa, ne’ quindi depositata’.

Mentre torna alla ribalta latestimonianza della vicina di Chiara Poggi, la signora Franca Bernani, la quale ha sempre detto di aver visto alle 9.10 di quel 13 agosto una bici da donna nera davanti alla villetta del delitto. Non quella rossa da uomo di Alberto Stasi, oggetto di varie perizie. E nell’orario esatto in cui Chiara Poggi ha staccato l’allarme di casa.

Le vicende si complicano e la soluzione del caso sembra restare molto lontana.

Vittorio Aggio

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