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Proverbio: Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

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La movida si ferma per accogliere Opera Liquida

(mi-lorenteggio.com)  Casa di Reclusione Milano-Opera, 13 settembre. Per la prima volta fuori dalle mura carcerarie, i detenuti del carcere di Opera mettono in scena la loro testimonianza. Una recita d’eccezione per la serata conclusiva di “Estate sui Navigli”, alle ore 20 in Alzaia Naviglio Grande 4.
 
Sarà la compagnia Opera Liquida a chiudere la rassegna “Estate sui Navigli 2009”Domenica 13 settembre, alle ore 20, presso Alzaia Naviglio Grande n.4, andrà in scena “I luoghi dell’altro – Ninna nanna anestetica per materiali organici organizzati”, con gli attori-detenuti della sezione “comuni” della Casa di Reclusione Milano Opera.
 
Dopo il successo del debutto, lo scorso 19 giugno, nel teatro della Casa di Reclusione di Opera, la compagnia Opera Liquida varca per la prima volta i cancelli del carcere, per portare la sua testimonianza poetica nel bel mezzo della movida milanese.
 
“I luoghi dell’altro”nasce da riflessioni condivise su temi di cronaca e attualità, visti attraverso gli occhi di chi vive la condizione di recluso. Lo spettatore è condotto in una realtà popolata da Semplificati e De-semplificati, Semplificatori e Delegazioni: un non luogo e un non tempo, dove i sistemi di pensiero s’intrecciano nelle infinite sfumature di grigio, dove non esistono sentenze, dove la verità non ha un solo volto.
 
Una rappresentazione intensa e insieme un’occasione per sottolineare come la cultura e il teatro in particolare possano rappresentare lo strumento di un linguaggio preciso, altro, primitivo, che trova la forza ed il coraggio di esprimersi all’interno di un più ampio percorso di vita, per cambiarne talvolta la direzione e mutarne gli esiti. 
 
Lo spettacolo si colloca tra le iniziative del Progetto “NAVIGARE VERSO L’EXPO” vincitore del bando “Expo dei territori verso il 2015”, promosso dalla Provincia di Milano e da Milano Metropoli, che vede fra i partner la Casa Circondariale di Milano Opera.
 
***
 
Opera Liquida
Opera Liquida nasce dalla collaborazione tra Francesco Mazza, regista, attore e direttore artistico di Argòmm Teatro, teatro milanese di resistenza culturale in zona Niguarda, e Ivana Trettel, drammaturga, regista e organizzatrice teatrale, che hanno condotto il laboratorio dentro il carcere con il regista e attore Gianni Lamanna e l’attrice Elena Mearini. Caterina Filice, costumista e docente di Laboratorio del Costume alla scuola di Fashion Design della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano), ha guidato con passione i ragazzi del suo corso nella progettazione e realizzazione dei raffinati costumi e della scenografia per lo spettacolo. Fondamentale è stata la collaborazione al progetto di Anna Cardani docente di Modello e Confezione in NABA.
 
La trama
In un futuro non definibile, il sistema mantiene i detenuti in coma farmacologico: i Semplificati trascorrono la loro condanna dormendo e facendo così risparmiare sorveglianza, spazi, prevenzione, reinserimento. Una Delegazione visita l’Istituto Semplificatore per conoscere il nuovo ‘modello’ e capire se è applicabile ovunque. Il tramite tra i Semplificati e la Delegazione sono i Semplificatori: sono coloro che vedono da vicino, conoscono a fondo e di conseguenza non hanno certezze. I De-semplificati, detenuti risvegliati temporaneamente, parlando attraverso le poesie degli attori portano le loro voci senza filtri e permettono alla Delegazione “l’intervista” per comprendere le ricadute emotive che questa nuova prassi ha sugli individui. Fa da contrappunto alle scene Oderfla, essere assoluto, attraverso le immagini del p oeta Akim.
Redazione
 
 
 

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