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Antiterrorismo. Al via il test dei body scanner all’aeroporto di Milano Malpensa

(mi-lorenteggio.com) Somma Lombardo, 15 marzo 2010 – È partita questa mattina la sperimentazione dei body scanner nell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa. A dare simbolicamente il via il ministro dell’Interno Maroni, che ha annunciato i passaggi futuri nell’uso di questa tecnologia di controllo impiegata nella lotta al terrorismo. Oltrea Maroni erano presenti, Vito Riggio, presidente ENAC, Giuseppe Bonomi, presidente SEA e il Sindaco di Milano, Letizia Moratti.

Se «questa sperimentazione iniziata a Fiumicino e che continuera’ a Venezia si rivelerà positiva – ha dichiarato il titolare del Viminale – il piano è di installare i body scanner in tutti gli aeroporti italiani non solo per i voli negli Stati Uniti ma anche per tutti gli altri».

Il body scanner

L’Italia ha scelto di sperimentare i body scanner, in anticipo sul resto d’Europa, dopo aver verificato che non ci sono rischi per la salute né sul fronte della privacy, ha ricordato Maroni, auspicando che anche gli altri Paesi europei installino presto questo tipo di dispositivo. «Se non si mette in sicurezza tutto il sistema aeroportuale europeo – è infatti il ragionamento del ministro – restano aperti dei varchi attraverso i quali i terroristi possono passare».

Il ministro dell’Interno aveva annunciato l’avvio delle sperimentazioni pilota nei 3 aeroporti italiani nell’ambito della riunione informale dei ministri europei dell’Interno e della Giustizia (Gai) che si è svolta a Toledo (Spagna) il 21 gennaio scorso, assicurando la formazione degli operatori addetti ai macchinari e un’adeguata informazione ai passeggeri.

Due i tipi di body scanner che verranno testati per un periodo che durerà dalle 4 alle 6 settimane: le apparecchiature di ‘tipo attivo’ ad onde millimetriche – come quelli di Fiumicino e di Malpensa – e le apparecchiature con tecnologia definita di ‘tipo passivo’, che rileva il calore corporeo. Entrambe le tipologie verranno sperimentate sui tre aeroporti che fanno parte del progetto di prova: Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia.

Il ministro dopo la prova

L’obiettivo della fase di sperimentazione è quello di verificare la reale capacità di questi macchinari di rilevare oggetti e sostanze che i metal detector non possono individuare. Al contempo l’ENAC dovrà valutare l’effettivo risparmio di tempo e l’incremento dell’operatività rispetto alle procedure tradizionali.
Il Presidente dell’ENAC Vito Riggio sottolinea che “L’introduzione dei body scanner rappresenta una misura aggiuntiva rispetto alle verifiche attuali di security ed è finalizzata ad aumentare il livello di sicurezza e facilitare i controlli, nel pieno rispetto della tutela della salute dei passeggeri e del diritto alla privacy.

L’ENAC ha messo a disposizione di questo progetto 2 milioni di Euro di un proprio avanzo di amministrazione per garantire l’installazione di un certo numero di body scanner sia sui tre aeroporti della sperimentazione, sia sugli altri scali che operano voli verso le destinazioni sensibili”.

Come appare il corpo agli agenti

Alessio Quaranta, Direttore Generale dell’ENAC, rileva “Il periodo di prova avviato oggi a Milano e da una settimana a Fiumicino dovrà farci capire se questi controlli siano realmente efficaci in termini di risultati e risparmio di tempo. Solo al termine riscontri che stiamo eseguendo, il CISA – Comitato Interministeriale per la Sicurezza del Trasporto Aereo e degli Aeroporti – valuterà quale tipologia di apparecchiatura body scanner verrà installata negli aeroporti nazionali”.

Vittorio Aggio

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