(mi-lorenteggio.com) Milano, 25 marzo 2010 – Attraverso un viaggio psichedelico, il regista italo-americano Martin Scorsese, ci offre una visione prospettica del libro Shutter Island di Dennis Lehane.
Nell’austerità di una vecchia struttura ospedaliera di malati mentali, gli agenti federali Teddy Daniels (Leonardo DiCaprio) e il suo collega Chuck Aule (Mark Ruffalo) devono indagare sulla scomparsa di una paziente, una pericolosa criminale con tendenze omicida.
Le ricerca della verità viene subito dissimulata mediante una strana complicità che sembra coinvolgere l’intero staff ospedaliero.
Ogni indizio sembra dissolversi in una ricostruzione dei fatti inverosimile e del tutto estranea al disegno dell’indagatore.
Il regista non si risparmia nel coinvolgere lo spettatore attraverso una continua interazione tra sogno, allucinazioni, e realtà.
L’avversione del protagonista verso i principali artefici della Seconda Guerra Mondiale, creano un parallelismo di epoche in certi casi irrilevante nel concreto svolgimento della trama.
La genialità di Scorsese si riconferma tuttavia in un gioco illusionistico che si risolve nell’assoluzione di crimini irreali e in una sintesi cinematografica fortemente manipolata.
Scenografie anomale, visioni truculente, atmosfere horror, condiscono gli innumerevoli risvolti di questo thriller americano.
La pellicola è arrivata nelle sale cinematografiche italiane il 5 marzo 2010, riscuotendo una grande curiosità tra il pubblico.
Una pellicola sicuramente degna di entrare a far parte dello storico repertorio del genio di Martin Scorsese; l’originalità di quell’impronta registica che sa penetrare l’abisso della parte più nascosta dell’animo umano.
Caterina Licata