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Cesano. Intervista a tutto campo al Direttore Generale Cremona

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 18  maggio 2010 – Al centro del dibattito e scontro politico tra maggioranza e opposizione ci sono alcune vicende come la piscina, la navetta, i servizi cimiteriali, le relazioni sindacali, che indirettamente e direttamente, hanno aspetti tecnici il cui referente è il Direttore Generale del Comune, il Dr Giuseppe Cremona, al quale abbiamo posto alcune domande per capire meglio queste complesse vicende, che interessano il nostro Comune.

Innanzitutto, per chiarire ai cittadini la sua figura professionale: lei di cosa si occupa e che compiti ha all’interno del Comune?

Quella del direttore generale è una figura prevista dalla legge, facoltativa per i comuni. Il Sindaco di Cesano Boscone ha deciso di avvalersene. E’ una scelta organizzativa che esalta il ruolo di indirizzo politico e le scelte strategiche degli organi di governo, impegnando gli uffici (direttore generale in primo luogo) ad eseguirle e realizzarle. In breve mi occupo di coordinare l’attività di tutti gli uffici e servizi del Comune, perché sia attuato il programma di mandato, secondo le direttive del Sindaco, con l’obiettivo di mantenere a livelli il più elevati possibile l’efficienza e l’efficacia dell’attività gestionale nell’erogazione dei servizi alla comunità locale. Per chi volesse entrare maggiormente nel dettaglio, può leggere i due articoli del Regolamento di organizzazione del Comune (1), che elencano dettagliatamente i compiti della direzione generale e del direttore generale. Peraltro, qualsiasi azienda di una qualche complessità, nella sua organizzazione, non può prescindere da una figura che ne coordini l’attività, per garantire il perseguimento della missione organizzativa. Vi assicuro che un comune delle dimensioni del nostro è un’organizzazione molto complessa. Il numero dei dipendenti (140 circa a Cesano Boscone) non dà conto della reale complessità. Vi sono relazioni, tante, con altri enti istituzionali (regione, provincia, altri comuni, Asl, piani sovra comunali, etc) e strumentali (consorzi, aziende pubbliche, società partecipate, etc), con i cittadini e le loro formazioni rappresentative, con le aziende, con le imprese che realizzano le opere, con professionisti, con i fornitori. Chi oggi propone di tornare indietro limitando la possibilità dei comuni di darsi un’organizzazione adeguata, mostra di non conoscere a fondo questa realtà. Ciò appare ancora più sbalorditivo in un clima di dichiarato federalismo.

La Società Patrimoniale Progetto Cesano (in breve) che cos’è, qual è lo scopo e cosa gestisce?

La Progetto Cesano srl è una società interamente di proprietà del Comune di Cesano Boscone, a quote incedibili (la Società, cioè, non può essere ceduta, in tutto o in parte, ad altri soggetti, pubblici o privati). Il suo scopo sociale, in sintesi, è la progettazione, la realizzazione, il mantenimento e la gestione del patrimonio pubblico. La società è soggetta al cosiddetto controllo analogo da parte del Comune. Si può considerare, cioè, alla stregua di un settore comunale, che ha lo scopo di rendere più efficiente la gestione del patrimonio, da un punto di vista economico, fiscale e dei tempi. Da due anni a questa parte la società Progetto Cesano srl progetta tutte le opere pubbliche ed in gran parte le realizza, mediante le gare d’appalto. La sua attività sta crescendo e nel giro di non molto tempo avrà la gestione completa del patrimonio del Comune. L’opera più importante, al momento, è la realizzazione dell’edificio polifunzionale di Via Kennedy, ove avrà sede anche la Scuola Civica di Musica.

I servizi cimiteriali, dopo le nuove scelte politiche, trarranno beneficio da un punto di vista della gestione "tecnica ed economica"? Sotto quali aspetti?

La differenza, rispetto a prima, sta nella possibilità del Comune di intervenire direttamente, attraverso la sua società patrimoniale, nella gestione tecnica ed economica dei cimiteri. Prima l’intervento del Comune consisteva nella possibilità di approvare le regole e determinare indirizzi. Ritengo che la gestione ne sia migliorata almeno dal punto di vista dell’immediatezza delle scelte e comunque dall’apporto di una conoscenza più puntuale delle necessità della città.

In merito alla vicenda della piscina, quali sono e quali sono state le problematiche che hanno fatto sì che l’opera rimanesse incompiuta? E’ vero che la società che aveva l’incarico di costruirla è fallita, come da voci? Quali le soluzioni e/o i costi per portare l’opera al suo completamento?

La società che deve realizzare la piscina è una società di progetto, prevista dalle norme sul project financing, che non è stata sino ad oggi sottoposta a procedure fallimentari. Smentisco, pertanto, che, ad oggi, la società sia fallita. Le problematiche che hanno differito nel tempo, e di molto, la realizzazione dell’impianto, ancora oggi non ultimato, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Uno riguardante i tempi di reperimento dei finanziamenti da parte del concessionario; l’altro riconducibile ad alcune soluzioni tecniche, previste nel progetto originario, che hanno dovuto essere successivamente ripensate (ad esempio, la rete fognaria interna, la dimensione delle vasche esterne). Di conseguenza, si sono accumulati notevoli ritardi, che hanno inciso sia sui tempi di realizzazione dell’opera, che sull’equilibrio finanziario dell’operazione (a causa dei mancati incassi per quasi due stagioni ormai e della lievitazione dei costi di esecuzione dei lavori). La soluzione possibile, a mio avviso, dal punto di vista strettamente tecnico, al di là di ogni altra valutazione sul piano politico, passa attraverso un intervento diretto del Comune (della sua società patrimoniale), che consenta di assumere il controllo dell’operazione e di ricercare i partners più idonei al completamento dell’opera ed alla gestione dell’impianto, magari mantenendo, alla società del Comune, una quota di partecipazione nella società di progetto e gestione. I costi di realizzazione sono quelli previsti nel progetto approvato definitivamente, complessivamente circa 5 milioni di euro. Una volta definiti con certezza i tempi per il funzionamento dell’impianto, occorrerà valutare l’incidenza dei ritardi ai fini dell’equilibrio economico-finanziario. L’alternativa è quella di risolvere il contratto con il concessionario, con la certezza di aprire un contenzioso che avrebbe tempi e costi assolutamente incerti.

Sulle vicende del nuovo cimitero e la piscina, le responsabilità sono da attribuire all’incapacità dei partner scelti che non sono stati in grado di stare a quanto contrattato?

Si tratta di due vicende molto diverse tra loro. Sul cimitero si continua ad accreditare una versione della vicenda non corrispondente alla realtà. I problemi della gestione dei cimiteri sono essenzialmente riconducibili al rapido ed imprevedibile, almeno nelle dimensioni, mutamento del costume, per cui si è passati dalle sepolture tradizionali ad un elevatissimo ricorso alle cremazioni. L’Amministrazione ed il Concessionario hanno saputo adeguare l’intervento al mutare delle esigenze, con soluzioni che sul medio-lungo periodo non penalizzeranno, a mio avviso, le finanze pubbliche. Il presunto “fallimento” dell’operazione, da più parti sbandierato, è frutto, probabilmente, dell’incapacità di comprenderne le dinamiche e le soluzioni. Sulla piscina valgono le considerazioni fatte prima, che, come si può facilmente comprendere, sono di tutt’altra natura.

Quando passa davanti alla piscina che sentimento prova? Si sente responsabile?

Un certo senso di frustrazione per non essere riusciti, a tutt’oggi, a concludere l’operazione, nonostante quasi due anni di ritardo, avendo, nel contempo, la consapevolezza che gli strumenti legali disponibili darebbero vita ad un contenzioso con il concessionario, dai tempi certamente lunghi e indefiniti. Ci si sente, ovviamente, responsabili per ogni intervento che la struttura gestionale dell’Amministrazione realizza, a servizio della comunità locale. In questo caso, si sente la responsabilità di non aver fatto meglio, ma certo non quella di non aver fatto tutto quanto era possibile.

Il servizio navetta. Quale è il bilancio dalla sua introduzione? Rimarrà così o avete previsto cambiamenti nel prossimo futuro? Come mai non arriva fino alla stazione, come suggerito da molti nostri lettori e lettrici?

Direi decisamente positivo. I dati (2) evidenziano per il mese di aprile un utilizzo del 52% dei posti disponibili nonché un trend (considerati i mesi precedenti) in progressione. Il percorso rimarrà quello attuale, con due varianti: una nuova fermata in via Fermi, per l’interscambio con la linea ATM; il giorno di mercato la linea proseguirà sulla via Isonzo, con una fermata in adiacenza al mercato. Quanto al prolungamento della linea sino alla fermata ferroviaria, i problemi, oggi, sono di ben altra portata, e riguardano l’esiguo numero di treni che si fermano a Cesano. Con RFI è ormai aperto un contenzioso ampio, anche sull’utilizzo dell’area a parcheggio, praticamente vuota. Su tale questione, peraltro, è in atto una forte iniziativa del Sindaco, sia verso l’Assessorato regionale che attraverso incontri con il Prefetto di Milano. Risolti i problemi fondamentali, sarà affrontato anche quello del prolungamento della linea sino alla fermata ferroviaria.

 

Manutenzione strade: mancano le strisce, molte sono dissestate: come mai? entro quanto verranno prestabilite?

Mi verrebbe di dire che la capacità di programmazione dei comuni è sottoposta a sempre maggiori incertezze. La manutenzione stradale necessita di notevoli risorse. Per non eludere le domande le do alcuni dati. Nel corso del 2009 sono stati fatti interventi generali per 500mila euro ed altri interventi specifici per circa 800mila euro. Le operazioni di rifacimento ordinario della segnaletica inizieranno entro giugno prossimo. Adesso è in via di ultimazione la gara. Anche nel corso del 2010 sono previsti interventi generali sulle strade per ulteriori 500 mila euro ed altri interventi specifici (ad esempio, Via Libertà) per oltre un milione di euro. Non si riuscirà a far fronte a tutte le esigenze, ma ritengo che l’impegno e gli interventi siano di tutto riguardo.

In merito alle relazioni sindacali. I recenti due scioperi dei dipendenti comunali e il processo di esternalizzazione (internalizzazione come la chiama il Sindaco) degli operai della manutenzione: questo passaggio è veramente necessario? Non c’è uno spiraglio, un punto di incontro che consente il non passaggio degli operai alla patrimoniale, vista la protesta?

Dal punto di vista tecnico-organizzativo la soluzione più idonea è quella che si sta perseguendo. Come dicevo prima, tutte le attività riguardanti il patrimonio pubblico, compresa la manutenzione in ogni suo aspetto, saranno definitivamente affidate alla società patrimoniale del Comune.

Il Sindaco nel corso del penultimo consiglio comunale e gli operai

 Sarebbe quanto meno singolare che le risorse e le professionalità dedicate alle attività di manutenzione rimanessero nell’organizzazione del Comune. Vi sono delle comprensibili preoccupazioni tra il personale comunale, ma le soluzioni sono tutte pensate in funzione della salvaguardia piena dei posti di lavoro. Superato il periodo iniziale, nel quale si manifesterà ancora qualche contrasto, ci si renderà conto che i percorsi ipotizzati, per accrescere e riconoscere le professionalità esistenti e migliorare decisamente gli aspetti organizzativi, saranno soddisfacenti per tutti. Sono abbastanza fiducioso.

Vittorio Aggio

 

Note:

(1) dal Regolamento generale sull’ordinamento degli uffici e dei servizi

articolo 8 Direzione generale
1. La direzione generale è composta, oltre che dal direttore, dal personale ad essa assegnato. La Direzione Generale potrà avere una propria articolazione interna, individuata dal Direttore Generale, ovvero ad essa possono far capo direttamente servizi, uffici di staff o unità di supporto e di progetto con valenza intersettoriale secondo le previsioni dell’organigramma della macro struttura
dell’Ente.
2. La direzione generale:
· Supporta gli organi di governo nel processo di elaborazione degli indirizzi e delle strategie dell’ente;
· Assicura il raccordo tra gli organi di governo e la struttura direzionale per la definizione degli obiettivi gestionali, in relazione alle strategie ed agli indirizzi generali;
· Coordina l’attività per la definizione del piano dettagliato degli obiettivi;
· Coordina l’attività delle strutture direzionali per il conseguimento degli obiettivi generali;
· Coordina le relazioni con società o altri enti controllati o partecipati.
· Promuove e coordina l’impiego di strumenti e gli interventi atti a migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione dell’ente e l’integrazione delle strutture organizzative;
· Promuove e coordina le iniziative e gli interventi volti al miglioramento della qualità dei servizi;
· Promuove e coordina a livello elevato i processi di partecipazione e rendicontazione sociale.
· Imposta le politiche generali di sviluppo delle risorse umane e delle relazioni
sindacali e formula le proposte per l’adeguamento dell’assetto organizzativo.
3. Alle singole strutture che fanno capo alla Direzione Generale possono essere preposti dipendenti ai quali viene attribuita con atto del Direttore Generale la posizione organizzativa ai sensi dell’art. 38 del presente regolamento.
I funzionari gestiscono le strutture e collaborano con il Direttore Generale alla definizione delle proposte programmatiche.
Il Direttore Generale con propria determinazione assegna annualmente alle singole strutture le relative risorse e gli attribuisce il personale nei limiti individuati dalla Giunta Comunale con l’approvazione del Piano Esecutivo di Gestione.
I successivi atti gestionali, con le modalità ed i limiti eventualmente stabiliti con l’atto di assegnazione delle risorse, sono di competenza dei funzionari, compresa l’adozione di atti e provvedimenti amministrativi che impegnano l’Amministrazione verso l’esterno.
articolo 18 Direttore generale
1. Il direttore generale coordina l’attività delle strutture di massima dimensione e delle strutture di supporto con valenza trasversale, per il perseguimento degli obiettivi stabiliti negli atti di programmazione generale, in attuazione delle direttive impartite dal Sindaco.
2. A tal fine:
· Assume le competenze previste dall’art. 108 D.Lgs 267/00.
· Dirige gli uffici e le strutture assegnate alla direzione generale
· Presiede gli organismi di direzione composti dai responsabili delle strutture
· Presiede la delegazione trattante per la stipulazione dei contratti collettivi integrativi decentrati
· Presiede le commissioni per le procedure di reclutamento dei responsabili apicali.
· Dispone l’utilizzo delle risorse assegnate direttamente alla direzione generale, anche assumendo provvedimenti di spesa soggetti al normale iter delle determinazioni dirigenziali
· Esprime, se richiesto, il proprio parere al Sindaco, sulla nomina dei responsabili apicali
· Risolve i conflitti di competenza tra le strutture ovvero, ove ciò ecceda la sua competenza, propone l’adozione degli atti necessari al indaco o alla Giunta
· Provvede alla concreta assegnazione ai centri di responsabilità delle risorse, in attuazione del Piano Esecutivo di Gestione
· Gestisce direttamente il sistema di valutazione dei responsabili in posizione dirigenziale nonché i sistemi per la verifica dei risultati e di controllo interno; coordina la gestione degli altri sistemi di valutazione del personale
· Assume la direzione dei progetti di rilevanza strategica e generale che gli vengano assegnati
· Può adottare le determinazioni in vece dei titolari nel caso di vacanza, assenza o impedimento, sempre che le funzioni vicarie non siano diversamente assegnate ovvero nel caso di persistente inerzia, previa diffida a provvedere
· Può sospendere l’efficacia delle determinazioni o degli altri atti dirigenziali soltanto nel caso esse contrastino con gli atti di programmazione generale o con gli indirizzi del Sindaco o della Giunta, rinviandole, con adeguata motivazione, al settore che le ha adottate
3. Assume tutte le altre competenze che il Sindaco ritenga di assegnargli con l’atto di nomina o successivamente ad integrazione dello stesso, nei limiti dello Statuto e dei regolamenti dell’ente.
4. E’ responsabile della gestione complessiva dell’ente nonché della correttezza amministrativa degli atti adottati e della gestione delle risorse direttamente assegnate.

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