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Milano. Parco Sud senza cemento, presentato il progetto del "Parco delle Risaie" al confine con Assago e Buccinasco

Milano 01 giugno 2010 – Un “segnale fortissimo di maturità della classe politica milanese che non presenta discrepanze con quanto detto due giorni fa sul Parco Sud dal presidente della Provincia Guido Podestà".

Lo ha detto ieri , a margine della visita alla Cascina Battivacco, nell’area ‘Barona’, proprio al Parco Sud, l’assessore comunale allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, commentando il subemendamento votato nella notte con il quale il Consiglio comunale ha blindato il Parco Sud. L’Aula di Palazzo Marino ha infatti stabilito che l’Amministrazione Comunale interverrà sugli organi preposti affinché nessuna area del Comune di Milano – che insiste nel Parco Sud – venga resa edificabile e che eventuali interventi di riqualificazione del Parco stesso vengano deliberati dal Consiglio comunale.

In questo territorio verde il Parco delle Risaie è stato pensato come un grande parco agricolo urbano che valorizzi la tradizione risicola della Bassa milanese, offrendo, alla porte di Milano, un concreto programma di animazione culturale e ambientale.
Al progetto, partito nel 2008 e presentato oggi, sta lavorando un’associazione nata per rilanciare l’area agricola a Sud Ovest del capoluogo, inserita tra il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, specializzata appunto nella produzione di riso.
L’area è di circa 660 ettari, compresa per il 70% nel territorio del Comune di Milano e, per il restante 30%, in quello dei Comuni di Assago e Buccinasco, nel quale oggi sono operative cinque aziende agricole.

“Il progetto del Parco delle Risaie – ha spiegato Carlo Masseroli – è un esempio evidente di ciò che può succedere nel Parco Sud. Quello che oggi c’è può evolvere grazie a quello che, maggioranza e opposizione insieme, stiamo delineando con il Piano di governo del territorio".
“Quello che abbiamo votato questa notte – ha sottolineato l’assessore Masseroli – è un emendamento che conferma non sono la salvaguardia, ma soprattutto l’esperienza agricola del Parco Sud. Una decisione che rappresenta un segnale fortissimo di maturità politica rispetto a qualche intellettuale che cita cose che non conosce e che dimostra che la politica milanese è molto più avanti. C’è qualcuno che ha voluto leggere il nostro lavoro sul Parco Sud connettendolo alle proprietà, private o pubbliche che siano – ha aggiunto Masseroli – noi lo connettiamo agli obiettivi di interesse pubblico che abbiamo. Da questo punto di vista abbiamo condiviso, maggioranza e opposizione, la volontà di salvaguardare l’agricoltura nel Parco Sud, a prescindere dalle proprietà. Grazie alla perequazione, immagino che il Parco Sud possa evolvere in meglio, perchè consentirà che le aree di proprietà privata diventino di proprietà pubblica con lo spostamento delle volumetrie. Quando sarà di proprietà pubblica – ha concluso l’assessore – il Parco avrà l’opportunità di svilupparsi intorno a un progetto organico pubblico, che si baserà certamente sulla presenza dell’agricoltura".

V.A.

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