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Milano. Alle 4 di mattina il Consiglio Comunale ha approvato il PGT

Milano, 14 luglio 2010 – “Con 28 voti a favore e 20 contrari, il Consiglio comunale ha approvato il Piano di Governo del Territorio al termine della 55ª seduta sul tema, iniziata alle 15 di martedì e terminata alle 4 di mercoledì, per un totale di 13 ore. Mai nessuna delibera ha richiesto così tante riunioni per essere licenziata, e l’impegno dell’Aula è stato rilevante non solo dal punto di vista quantitativo. Nessuno può dire che non siano state create le condizioni per arrivare al traguardo, così come per ricevere tutti i possibili contributi dai consiglieri”.
Lo ha comunicato il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, che ha commentato: “Abbiamo lavorato 7 mesi, migliorando uno strumento da utilizzare al meglio per il disegno dei prossimi 30 anni di Milano. Il Pgt è un provvedimento storico per il futuro della città, nostro e dei nostri figli, su cui c’è stata molta dedizione e grande responsabilità”.

“L’iniziale provvedimento della Giunta è stato modificato in 157 punti – ha aggiunto Manfredi Palmeri – 23 dei quali scritti e approvati congiuntamente dai diversi Gruppi. Il confronto tra maggioranza e opposizione è stato non solo opportuno ma necessario, in un percorso di coinvolgimento comune nell’interesse del nostro territorio: Milano se lo aspettava e lo meritava, ed è proprio a Milano che adesso torna la parola prima che il Consiglio, tra circa 8 mesi, si esprima sull’approvazione definitiva”.

“Dal 15 dicembre 2009, prima seduta sul tema, il Consiglio ha dedicato al Pgt 162 ore e 14 minuti – ha detto il Presidente Palmeri – un’imponente mole di attività corrispondente a una settimana ininterrotta di lavoro. Il record di durata, pari a 15 ore consecutive, è stato registrato il 5 luglio scorso. In totale, l’Aula si è riunita 33 volte in prima convocazione (quorum di 31 consiglieri) e 22 in seconda (quorum di 20) e il numero legale è caduto in 25 sedute. Ci sono state 2 sedute dedicate all’illustrazione della delibera, 2 al dibattito, 51 all’esame degli emendamenti e sono state effettuate complessivamente 455 votazioni, con una media di presenza del 65%
Dei 1.395 (più 24 successivi) emendamenti presentati, 157 sono stati approvati, 159 respinti, 838 ritirati, 20 trasformati in odg, 33 decaduti, 212 accorpati: 811 riguardavano il Documento di Piano, 335 il Piano dei Servizi, 244 il Piano delle Regole, 5 il testo della delibera”.

“Sottolineo che non è vero che dallo scorso dicembre il Consiglio si sia occupato solo di Pgt – ha detto Palmeri – perché abbiamo trattato ben 25 altre delibere più il Bilancio preventivo 2010, e l’immediata calendarizzazione di altri 10 provvedimenti per la prossima settimana ci consentirà di continuare a non avere arretrati di lavoro”.

I 24 consiglieri comunali delle opposizioni, Maurizio Baruffi, Milly Bossi Moratti, Giovanni Colombo, Natale Comotti, Marco Cormio, Davide Corritore, Andrea Fanzago, Enrico Fedrighini, David Gentili, Marco Granelli, Raffaele Grassi, Giuseppe Landonio, Pierfrancesco Majorino, Pierfrancesco Maran, Ettore Martinelli, Vladimiro Merlin, Carlo Montalbetti, Patrizia Quartieri, Francesco Rizzati, Basilio Rizzo, Carmela, Rozza, Fabrizio Spirolazzi, Aldo Ugliano, Francesca Zajczyk hanno espresso il proprio voto contrarito al Piano di Governo del Territorio.
"Alle quattro di notte è finita, con il voto del consiglio comunale, la prima "fase" del confronto sul Piano di Governo del Territorio. Il consiglio ha approvato a maggioranza il provvedimento. Le opposizioni unitariamente hanno votato contro" si legge in un comunicato "Il sindaco Letizia Moratti, era incredibilmente assente (evidentemente non ha voglia di fare il suo mestiere, un’altra ragione per mandarla a casa).
Ora la parola spetta ai cittadini e alla nostra capacità di iniziativa "esterna" al consiglio, in occasione della raccolta delle "osservazioni" che si potranno presentare in autunno (ancora non conosciamo le date precise) e generalmente al fine di alimentare il dibattito in città.
Il nostro giudizio sul Piano di Governo del Territorio, dopo mesi di confronto duro e aspro in Consiglio Comunale, non cambia e resta fortemente critico.
Per questo il nostro voto all’adozione è contrario.
Riteniamo infatti che permangano alcune pericolose ambiguità in relazione alle modalità di applicazione della "perequazione", alla generazione di diritti edificatori ottenuti grazie alle proprietà presenti nel Parco Sud e rispetto all’impatto complessivo della "cementificazione" su tutta la città.
Inoltre, come abbiamo sottolineato dal primo giorno di Consiglio, non vi è alcuna vera politica realizzata sull’area metropolitana.
Il Piano era ed è colpevolmente "concentrato" esclusivamente sulla città e non su di un’area più vasta ed è colpevolmente elusivo sul nodo dell’EXPO. Infine si evince dalla sua lettura una visione del ruolo del "pubblico" troppo debole e complessivamente subalterna agli interessi privati.
Nel sottolineare questi punti critici non possiamo però che rivendicare i passi avanti compiuti dal Piano grazie al lavoro combattivo delle opposizioni.
In particolare ricordiamo che :
è stata sancita l’obbligatorietà di realizzazione di una quota pari al 35% di abitazioni in housing sociale (edilizia sociale, affitto moderato etc.) negli ambiti di trasformazione, negli scali ferroviari etc.;
si è registrata la riduzione di tre milioni di metri cubi della quantità di cemento ipotizzata nei diversi ambiti di trasformazione;
si è ottenuto il raddoppio del verde programmato negli ambiti di
trasformazione e negli scali ferroviari (il verde passa da 1.5 a 3 milioni di mq e si verificherà la realizzazione presso lo Scalo
Farini di un grande parco compatto più vasto del Parco Sempione);
è stato nei fatti "affossato" il Tunnel Rho Expo-Linate e si è provveduto a rafforzare il vincolo riguardante la necessità di investire le risorse derivanti dalle operazioni relative agli scali ferroviari nella direzione del potenziamento della Circle Line; è stato introdotto un sistema di incentivi che premia chi mantiene la produzione e il lavoro nella città di Milano;
si è rafforzato il principio del risparmio energetico nelle nuove costruzioni.

Inoltre, nell’ambito del confronto sul Piano, è stata sancita la posizione chiara del Comune rispetto al Parco Sud : non si potrà costruire in quella che è ritenuta una risorsa per la città ed è stata diminuito l’indice generato all’esterno del Parco (da 0,20 a 0,15).

A questo punto, attraverso lo strumento delle osservazioni, la parola passa ai milanesi.
Per quel che ci riguarda proseguiremo nel nostro lavoro, in attesa che il provvedimento torni in aula per l’approvazione (e la discussione delle osservazioni) per accompagnare criticamente un provvedimento che rischia, se non viene corretto drasticamente in modo ulteriore, di rappresentare una grande occasione persa per la città.
Un’occasione che noi riscriveremo da cima a fondo dopo le elezioni del 2011.

Vittorio Aggio

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