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Milano. Aperto l’Artigiano in Fiera

(mi-lorenteggio.com) Rho, 03 dicembre 2011 – Non ha voluto mancare neppure quest’anno all’apertura di quella che ha definito "un’oasi di economia reale", per sottolineare come "l’artigianato possa trascinare l’Italia fuori dalla crisi" e come Regione Lombardia continui a essere vicino a questo settore con linee di finanziamento agevolato, il pagamento dei fornitori entro 90 giorni, la Dote apprendistato e il sostegno all’innovazione, con oltre 10 milioni nel 2011. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha aperto, alla fiera di Rho-Pero, il convegno inaugurale della sedicesima edizione dell”Artigianato in fiera’, dal titolo ‘L’artigianato dalla tradizione all’innovazione: una risposta alla crisi’. In prima fila, al momento di confronto, anche l’assessore regionale al Commercio, Turismo e Servizi Stefano Maullu, l’assessore alla Casa Domenico Zambetti e il sottosegretario all’Attrattività e promozione del territorio Francesco Magnano.

ARTIGIANATO TRAINO DELLA RIPRESA – "L’artigianato diventa un elemento sempre più importante della ripresa economica – ha detto il presidente -. Offre lavoro, realizza innovazione ed è capace di fare sistema. Per questo Regione Lombardia è al fianco del mondo artigiano. I nostri artigiani sono laboriosi e creano ricchezza. Questo è il modo di trascinare l’Italia fuori dalla crisi". Tutt’altro che etichettabile come un comparto produttivo del passato, l’artigianato offre molte risposte alla ricerca di occupazione, alla costante fame d’innovazione del mercato e al bisogno di internazionalizzazione: altro – rimarca Formigoni – che "fratello minore dell’industria". I dati ufficiali dicono che "nel peculiare contesto dell’innovazione italiana sono proprio le piccole imprese, molto spesso artigiane, a produrre la maggioranza delle innovazioni di prodotto e di processo nazionali". E sono sempre i numeri a confermare la vitalità di questo settore: ogni giorno, in Italia, ci sono centinaia di nuove aziende artigiane che vengono fondate con prospettive di occupazione "doppie rispetto a quelle di altri settori".

I TRE FRONTI DI REGIONE LOMBARDIA – Nell’ottica di valorizzare il potenziale delle imprese artigiane Regione Lombardia è intervenuta in tre direzioni: la prima è il sostegno al credito, con l’apertura di una linea di finanziamento agevolato del capitale circolante da 500 milioni di euro per le piccole e medie aziende del territorio, grazie a un accordo con la Banca europea per gli investimenti e con il sistema bancario lombardo. In questa stessa direzione si colloca l’accelerazione delle procedure di pagamento, portate sotto alla soglia dei 90 giorni. La seconda linea d’azione riguarda la qualificazione professionale, per la quale nel 2011 è stata varata la Dote apprendistato, con un milione di euro di risorse messe a disposizione. Al terzo ambito fanno riferimento le politiche per l’innovazione, con lo stanziamento, nel 2011, di più di 10 milioni di euro insieme al sistema camerale lombardo e, inoltre, la battaglia nell’Unione europea, affinché, nel prossimo Programma quadro, "le nostre imprese di piccole dimensioni possano finalmente avere l’opportunità di accedere agli ingenti stanziamenti comunitari".

L’IMPORTANZA DELLE FIERE – Nel percorso di rilancio del comparto produttivo dell’artigianato, fiere come quella di Rho-Pero – ha sottolineato l’assessore Maullu – permettono "ai tanti artigiani di poter avere una dimensione di massa critica di utenti e di consumatori: un approccio ‘BtoC’ per poter ampliare il proprio bacino d’utenza. La fidelizzazione garantita anno per anno da ‘Artigianato in fiera’ rappresenta il migliore risultato per i tanti espositori che hanno scelto questo straordinario appuntamento fieristico sostenuto dalla Regione Lombardia".

L’APPELLO AL GOVERNO NAZIONALE – Anche a livello nazionale è necessario – ha concluso Formigoni nel corso del suo intervento al convegno inaugurale – che "vengano attuate con urgenza misure strutturali che consentano alle nostre imprese di competere". Servono una "riforma fiscale che incentivi chi innova e assume", il sostegno delle micro imprese a "intraprendere percorsi di espansione dimensionale" e, infine, una svolta "verso la semplificazione e la sburocratizzazione di tutte quelle procedure che ingessano il Paese e sviliscono l’entusiasmo di chi vuole fare impresa".

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