(mi-lorenteggio.com) Milano, 06 febbraio 2012 – Dopo il successo ottenuto al Festival del Cinema di Torino 2011, anche a Milano, in un luogo straordinariamente elegante ed affascinante, quale è il Museo Interattivo del Cinema, è stato presentato l’ultimo capolavoro di Marco Bechis “Il Sorriso del Capo”.
Il film racconta e spiega, attraverso filmati di repertorio dall’archivio dell’Istituto Luce riferiti al periodo fascista (cinegiornali, ma anche film), i meccanismi della “Fabbrica del consenso”, evidenziando quel fenomeno come primo grande esempio di comunicazione di massa, fucina del consenso di un intero paese.
Di fatto quel tipo di potere si esercita "sempre" utilizzando strumenti di comunicazione: all’epoca attraverso la radio, i giornali, i filmati, le grandi comunicazioni verbali e i comizi del Capo; oggi, con l’aggiunta della televisione e dei nuovi media quali internet.
Nel lungometraggio di Bechis, i discorsi di Mussolini, le riprese di inaugurazioni di stabilimenti industriali quali quello della Fiat, le parate militari, i cortometraggi propagandistici, sono tutti finalizzati a creare, assai spesso, artificiosamente una coscienza collettiva, seguace ed osannante. Si evidenzia come affascinare con una immagine molto efficace dell’uomo di potere, che, coadiuvato da pochi fedeli, poteva incanalare le masse con una comunicazione d’effetto, con una efficacia perfetta e manipolata attraverso tecniche pubblicitarie, utilizzando le energie del popolo in suo favore.
Un esempio, particolarmente attuale, di come possa funzionare, ancora oggi, la comunicazione di massa.
Un’emozionante spaccato di storia, una narrazione che rivela attualità: le varie immagini del film sono collegate dal commento di una voce, molto vicina al regista, una persona che ha vissuto il fascismo, subendone il fascino di cui solo alla fine, si riconoscono il nome e il volto.
Grande successo e tutto esaurito per le quattro repliche del film.
Dopo la proiezione, il regista Marco Bechis, autore di numerosi film di successo, tra i quali “Alambrado", (1991) , "Garage Olimpo", (1999), "Hijos", (2001), "La terra degli uomini rossi", (2008), ha presentato il suo ultimo capolavoro dialogando e rispondendo alle domande del numeroso pubblico.
Silvia Muciaccia