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Proverbio: Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

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Commercio: basta ghetti con l’applicazione della legge Harlem

(mi-lorenteggio.com) 19 aprile  2012  – I principi adottati dal Comune di Opera per la regolamentazione delle aperture di esercizi commerciali gestiti da extracomunitari fa scuola: il mese scorso, Regione Lombardia ha approvato la cosiddetta legge “Harlem” in materia di commercio. Obiettivo? Quello di regolamentare con normative adeguate le criticità legate all’immigrazione dando maggiori poteri ai sindaci per impedire la formazione di ghetti e le implicazioni che ne derivano a livello di sicurezza e concorrenza sleale. Ispirata all’azione dell’ex sindaco Rudolph Giuliani, che aveva così risolto questa tipologia di problemi in un quartiere discusso e degradato come Harlem, i sindaci lombardi potranno, attraverso la normativa, limitare il proliferare di attività della stessa tipologia come venditori di kebab, minimarket etnici, parrucchieri cinesi e centri massaggi orientali la cui concentrazione crea degrado e problemi di ordine pubblico. Inoltre, per le aperture di negozi stranieri si chiederanno i titoli professionali specifici ed un’adeguata conoscenza della lingua italiana specialmente a chi dovrà aprire bar e ristoranti. “Attraverso questo pacchetto di norme – spiega il sindaco, Ettore Fusco – noi amministratori locali, dopo le liberalizzazioni che hanno interessato il mondo del commercio, avremo gli strumenti e le possibilità di intervenire e garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Cosa che, nel comune di Opera, abbiamo fatto anche in passato attraverso azioni di prevenzione mentre, in altri comuni della provincia, alcune situazioni sono diventate insostenibili. Ora, tutti i comuni hanno a disposizione gli strumenti efficaci per consentire uno sviluppo armonioso e sostenibile delle attività commerciali e di quelle artigiane proteggendo i consumatori da improvvisati professionisti e dal proliferare di attività apparentemente lecite che nascondono meno nobili propositi”.

CENTRI MASSAGGI
Stop alla proliferazione incontrollata. D’ora in poi dovranno dimostrare gli stessi requisiti professionali richiesti agli estetisti consentendo agli enti locali di
svolgere i necessari controlli a tutela di chi svolge l’attività in maniera professionale.

KEBAB E MINIMARKET ETNICI
Per il rilascio dell’autorizzazione dovranno dimostrare oltre all’iscrizione per due anni all’Inps, di aver pagato i contributi previdenziali.

ESERCI ZI COMMERCIALI
Tutte le informazioni commerciali, dalle insegne ai prezzi, dovranno essere esposti in lingua italiana. Sono consentiti soltanto i termini stranieri di utilizzo
corrente.

CONOSCENZA LINGUA ITALIANA
Chi decide di aprire un attività per la somministrazione di bevande ed alimenti dovrà dare prova di saper parlare e comprendere l’italiano

COMMERCIO AMBULANTE
Basta con l’abusivismo con il registro regionale del commercio ambulante.

Redazione

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