“Con questi uomini, donne e bambini, la Casa della carità lavora giorno per giorno, perché smettano di essere palline e tornino a essere persone”, spiega il presidente della Fondazione don Virginio Colmegna.
Dal 2004, quando è nata, la Casa della carità ha dato ospitalità, nella sua sede di via Brambilla, a oltre 2.500 persone: cittadini italiani e stranieri di 94 diverse nazionalità, famiglie senza casa, migranti in difficoltà, ex senza dimora, profughi fuggiti da guerre e dittature, mamme sole con i loro bambini e persone con problemi di salute mentale. La sfida quotidiana di Casa della carità è accompagnare queste persone, a cui vengono offerti gratuitamente servizi in campo sanitario, legale e lavorativo, ad uscire dal flipper: riconquistare diritti, cittadinanza e autonomia. “Vogliamo che vivano la città in modo diverso, che decidano in prima persona quale percorso vogliono intraprendere, ciascuno in base alla propria soggettività. È un obiettivo ambizioso per il quale operiamo strettamente in rete con i servizi pubblici locali e le tante risorse del territorio”, precisa ancora don Virginio Colmegna. Lo stand della Casa della carità è il numero PP21 e si trova nel padiglione 4, dedicato a pace e cooperazione. Maggiori informazioni su: www.casadellacarita.org/fa-la-cosa-giusta-2015-flipper
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