(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 17 marzo 2015 – Il progetto TEATrO & LEGALiTà sbarca a Cesano Boscone. Sabato 21 marzo, alle ore 21 nella Casa della musica, in via Matteotti 9, si terrà lo spettacolo teatrale “Il confessore”, in occasione della “Giornata della memoria e dell’impegno” promossa dall’associazione Libera per ricordare le vittime di mafia.
Dal pluripremiato regista e direttore artistico Giovanni Meola (Premio Girulà 2007, Premio Enriquez 2008) e attraverso l’interpretazione dell’attore Aldo Rapè, “Il confessore” narra della vicenda umana di un parroco anti-camorra di provincia. Un parroco che, nel lasciare la sua martoriata terra d’origine (la Sicilia, in cui è nato e cresciuto), trova in Campania una situazione ancor più drammatica e complessa.
Basta con i silenziosi assensi
Il protagonista de “Il confessore” vede, nell’utilizzo sapiente e bonario della parola, l’unico strumento possibile per sconfiggere un mondo che non sa ascoltare. Un mondo tortuoso e colluso, fatto di silenziosi assensi e di velenosa violenza. Il parroco, un personaggio vero nella sua semplice umanità, vive il presente senza dimenticare il suo passato e lotta per un futuro migliore. Svestendosi della tradizionale canonicità legata alla sua tonaca e all’interno di una sceneggiatura volutamente spoglia, nella quale la sua interiorità emerge in modo consistente.
Dal pluripremiato regista e direttore artistico Giovanni Meola (Premio Girulà 2007, Premio Enriquez 2008) e attraverso l’interpretazione dell’attore Aldo Rapè, “Il confessore” narra della vicenda umana di un parroco anti-camorra di provincia. Un parroco che, nel lasciare la sua martoriata terra d’origine (la Sicilia, in cui è nato e cresciuto), trova in Campania una situazione ancor più drammatica e complessa.
Basta con i silenziosi assensi
Il protagonista de “Il confessore” vede, nell’utilizzo sapiente e bonario della parola, l’unico strumento possibile per sconfiggere un mondo che non sa ascoltare. Un mondo tortuoso e colluso, fatto di silenziosi assensi e di velenosa violenza. Il parroco, un personaggio vero nella sua semplice umanità, vive il presente senza dimenticare il suo passato e lotta per un futuro migliore. Svestendosi della tradizionale canonicità legata alla sua tonaca e all’interno di una sceneggiatura volutamente spoglia, nella quale la sua interiorità emerge in modo consistente.
Redazione