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Inaugurazione dopo il restauro dell’antica ‘Chiesa del Fopponino’. Riapre un monumento simbolo di Milano e della peste manzoniana

(mi-lorenteggio.com) Milano, 19 marzo 2015  – Si terrà il 21 Marzo 2015 a partire dalle ore 16.00 con ingresso da Piazzale Aquileia, la "Festa di Inaugurazione della restaurata Chiesa del Fopponino”. Il pomeriggio prevede la visita all’antica chiesa e alla Mostra Fotografica, cui seguirà la “Cerimonia di Inaugurazione dell’antica Chiesa”, a cura del Parroco Don Serafino Marazzini, e la "Presentazione dei lavori di restauro" a cura dell’Architetto Annalisa Marchioriello che ha diretto i lavori. Si procederà poi con gli interventi del Prof. Stefano Zecchi, Ordinario di Estetica presso l’Università Statale di Milano, dal titolo: "Non dimenticare" e Mons. Angelo Bazzarri, Presidente Fondazione Don Carlo Gnocchi, "Come la Chiesa e la Città combattono oggi la sofferenza". Dopo la Benedizione della Chiesa e delle Campane da parte S.E. Mons. Mario Delpini, Vicario Generale Arcidiocesi Ambrosiana, alle 18.30 verrà concelebrata la Santa Messa presieduta dallo stesso Mons. Delpini. La serata si chiuderà con un brindisi sul Sagrato, accompagnato dal Coro Parrocchiale di san Francesco d’Assisi al Fopponino e dalla Banda di “Ss. Gervaso e Protaso” di Parabiago.
Il restauro, urgente per le cattive condizioni del tetto e reso possibile grazie a contributi pubblici e privati, è stato molto accurato e ci restituisce la chiesa nelle sue linee sobrie ed essenziali, pronta ad accogliere di nuovo i fedeli e a richiamarli con le sue campane, che hanno taciuto per tutti i mesi dei lavori.
"L’antica chiesa del Fopponino – sottolinea il Parroco Don Serfino Marzazzini – è una preziosa testimonianza della storia di Milano e della sua gente, che sa risorgere anche dopo eventi drammatici. Vogliamo tenere vivo questo luogo e ricordare, con amore riconoscente, tutti coloro, uomini e donne, che qui con tanta generosità hanno accolto e curato persone malate e in difficoltà. Il ricordo di questa testimonianza – prosegue Don Serfino – ci sprona a non essere indifferenti di fronte alle nuove povertà e capaci di accoglienza e condivisione".
Strettamente legata alle vicende della peste seicentesca, questa piccola Chiesa venne costruita tra il 1662 e il 1663, per volontà testamentaria di Andrea Crivelli, in un’area già utilizzata come “lazzaretto” e adibita a sepolture comuni fin dal 1576. Il termine “Fopponino” deriva da “foppa” che in milanese significa “fossa cimiteriale”. Ne fa ancora fede la “cappella dei defunti” che si incontra percorrendo via S. Michele del Carso e che riporta un’iscrizione dal severo monito: «Ciò che sarete voi noi siamo adesso – chi si scorda di noi scorda se stesso».
L’antica "Chiesa del Fopponino" è un piccolo edificio a navata unica coperta da una volta a botte, con abside a pianta quadrata coperta da una volta a vele. Ai lati si aprono due cappelle a pianta quadrata, una dedicata al Crocifisso, l’altra all’Addolorata. All’ingresso si trova una piccola sagrestia, a fianco si eleva il campanile. L’esterno è in laterizio, la facciata è ornata da un bel portale barocco. L’interno è arricchito da arredi frutto di donazioni dei fedeli a testimonianza di una costante e viva devozione.
Dal 1958 al 1964 la "Chiesa del Fopponino" ha svolto funzioni di Parrocchia fino quando fu consacrata la nuova chiesa progettata da Giò Ponti e dedicata a San Francesco d’Assisi.

Redazione

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