I PRESENTI – All’evento erano presenti, tra gli altri, anche Simonpaolo Bongiardino, componente della Giunta esecutiva di Unione Confcommercio, Giorgio Rapari, componente del Comitato esecutivo Fondazione Fiera Milano, e Stefano Salina, direttore del Capac.
"QUI LA BUONA SCUOLA" – Vogliamo che anche nel campo dell’alimentazione – ha detto l’assessore Aprea – i nostri ragazzi siano pronti ad accettare le sfide del terzo millennio, utilizzando al meglio anche le tecnologie. Questo Centro di Istruzione e Formazione professionale, il Capac, è già pronto per essere considerato punto di riferimento del futuro non solo in Lombardia ma anche a livello nazionale, dove stanno predisponendo le norme per la ‘buona scuola’, io sono convinta che la ‘buona formazione professionale’ è qui".
I NUMERI DI UN SUCCESSO – Il Capac (Centro Addestramento Perfezionamento Addetti al Commercio) – Politecnico del Commercio e del Turismo di Milano dispone di 10.000 metri quadrati di aule, quasi 200 metri quadrati di laboratori e, in 60 anni di attività, ha formato 300.000 allievi, con una media di circa 8.000 l’anno, che frequentano 800 corsi, per un totale di 78.000 ore di formazione. A Milano, oltre alla sede di viale Murillo, Capac è in via Amoretti. Altri distaccamenti sono presenti a Varese, Lodi e Cremona.
NUOVI APPRENDISTI – "Regione Lombardia – ha spiegato l’assessore Aprea – ha come obiettivo una buona formazione, ma anche un buon lavoro: dall’anno prossimo anche in questo centro ci saranno sempre più apprendisti pronti a inserirsi nel mercato del lavoro mentre ancora stanno frequentando i corsi per acquisire una qualifica professionale". FORMAZIONE E LAVORO – "Se non interveniamo attraverso forme di aggancio alle imprese – ha proseguito l’assessore regionale con delega a Formazione, Istruzione e Lavoro – e se non creiamo delle autostrade per i nostri giovani mentre ancora studiano, sarà difficile che poi possano da soli trovare lavoro: il nostro slogan, da sempre, è ‘studiare in azienda, trovare lavoro a scuola’, quindi favorire esperienze ‘on the job’ per i nostri ragazzi durante il percorso formativo e poi fare in modo che i centri di istruzione e formazione professionale siano luoghi di placement".
Redazione