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LOMBARDIA. EXPO, MARONI A "BENVENUTI NELLA GIUNGLA" DI RADIO 105: SAREMO PRONTI PER IL 1° MAGGIO

Milano, 16 apr) "Si parte il 30 aprile con il concerto in piazza di Bocelli. Il primo maggio noi saremo pronti, penso che negli ultimi giorni ci sarà un’accelerazione e quasi tutte le opere saranno pronte". Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni in diretta su Radio 105 ha risposto alle domande di Gianluigi Paragone e di Mara Maionchi a "Benvenuti nella giungla" su Expo Milano 2015. "Il Padiglione Lombardia, Pianeta Lombardia, mostrerà quanto è bella la nostra regione, ci saranno due personaggi storici che accoglieranno i visitatori, due ologrammi che risponderanno alle domande: la regina Teodolinda e il poeta Virgilio. Nel Padiglione Italia saranno rappresentate tutte le prelibatezze italiane, da noi ci sarà la degustazione dei prodotti lombardi. Vanno visitati tutti e due, sono molto vicini, quindi chi va al Padiglione Italia venga anche al Padiglione Lombardia e viceversa".

EXPO, MARONI: C’È PIANO SANITARIO STRAORDINARIO

"Noi ci occupiamo della sicurezza sanitaria e c’è un piano straordinario. Voglio rassicurare che i presidi ci saranno, eccome". Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ospite di "Benvenuti nella Giungla" su Radio 105 ha risposto a una domanda sul tema Expo Milano 2015 e sicurezza. "Poi c’è l’antiterrorismo che compete al ministero dell’Interno. Posso dire che noi con la Prefettura di Milano abbiamo un Cruscotto, un Protocollo di Intesa che mette insieme la protezione civile regionale, le forze dell’ordine, i sindaci, la polizia locale. Quello che non compete a noi, ma immagino che al ministero dell’Interno siano ben attrezzati, sono i servizi segreti".

IMMIGRATI, MARONI: NON CAPISCO PERCHÉ GOVERNO NON PRENDA POSIZIONE "L’ANNEGAMENTO DEI 12 CRISTIANI È UN FATTO SENZA PRECEDENTI"

"Non ho memoria di un fatto del genere. Se fosse vero sarebbe un fatto senza precedenti. Come si impedisce, oltre a punire i colpevoli? In un modo solo: andando là e bloccando le partenze. Da ministro dell’Interno ero andato in Tunisia, in Marocco, in Libia per convincere le autorità a fare i controlli sulle coste. Qui invece sembra che non succeda niente e poi ci costerniamo per queste cose. Io non capisco perché il Governo italiano non prenda un’iniziativa, costringendo l’Europa ad andare in questi Paesi e a negoziare con le autorità locali se ci sono, o sennò ci andiamo noi" così Maroni ha commentato l’arresto degli immigrati musulmani accusati di aver gettato in mare dodici compagni di religione cristiana durante la navigazione dalla Libia alla Sicilia. "Nel 2011 andai 4 o 5 volte in Tunisia, feci l’accordo con l’allora ministro dell’Interno tunisino che è attualmente il capo del Governo. Quindi l’interlocutore è lo stesso, volendo si può fare".

IMMIGRATI, MARONI: ANCHE SINDACI SI RIBELLANO

Non capisco perché il Governo non ci chiami e non si metta a discutere con noi. Finché non lo fa, io non subisco l’invasione che qualcuno da Roma decide".
 "E’ una cosa assurda. Da ministro dell’Interno quando ho avuto questa emergenza ho chiamato le Regioni e ho chiesto loro se fossero disponibili. Alcune hanno detto di sì come la Toscana, altre di no come il Veneto e la Lombardia. Le Regioni che hanno accettato hanno avuto i soldi. Adesso succede che qualcuno a Roma mette sugli aerei i clandestini, li manda in giro, chiama i Prefetti e chiede di trovare i posti. Ma chi si ribella non è il governatore della Lombardia o del Veneto, sono i sindaci perché non si gestisce così una emergenza come questa" ha concluso.

Redazione

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