(mi-lorenteggio.com) ALTA VALLE CAMONICA (BS), 29 luglio 2015 – E’ un’estate eccezionale, caratterizzata da temperature assai elevate e scarsità di precipitazioni. L’andamento climatico ha effetti notevoli anche sui ghiacciai alpini e in quota ci si trova in presenza di un ambiente del tutto differente rispetto all’estate scorsa. I soccorritori del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) devono essere sempre preparati per affrontare terreni con caratteristiche che cambiano: proprio nei giorni scorsi, in Alta Valle Camonica, nei pressi della Vedretta del Venerocolo, ai piedi della parete Nord dell’Adamello, si è concluso il “Modulo GHIACCIO”, inserito nel programma di formazione per tecnici di soccorso alpino (TeSA), organizzato dalla V Delegazione Bresciana.
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Rispetto al Luglio dell’anno scorso, molto fresco e piovoso, i dati meteorologici mostrano nel 2015 uno scenario del tutto differente, con il mese di Luglio più caldo e secco da quando si effettuano rilevazioni scientifiche e con una prolungata assenza di precipitazioni, rare e per lo più collegate a temporali di calore locali. La temperatura a 3000 metri di quota non è mai scesa sotto i 6 °C, con punte fino a 12 °C registrate per più giorni consecutivi. Le vie classiche quindi, date le condizioni climatiche, quest’anno richiedono competenze diverse agli alpinisti e ai frequentatori della montagna in quota, in un ambiente molto più difficile del solito. Operare in questi contesti richiede grande esperienza e capacità valutativa da parte dei soccorritori. L’addestramento al quale vengono sottoposti è improntato sull’approfondimento sia della parte tecnica, sia di quella sanitaria, con la presenza di medici e istruttori, per poter gestire richieste che riguardano il soccorso organizzato in crepaccio e in ambienti confinati, spazi caratterizzati da aperture limitate in entrata e in uscita, dove le operazioni devono necessariamente svolgersi in tempi limitati.
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Il modulo ghiaccio è incentrato sull’utilizzo di attrezzature come il cavalletto Cevedale, un dispositivo costituito da tre tubi telescopici, adattabile a ogni tipo di terreno, relativamente leggero da trasportare in quanto realizzato con una lega metallica di derivazione aeronautica; viene impiegato, in particolare, in presenza di crepacci, su ghiacciaio, in forra o in altre situazioni in cui è necessario recuperare il ferito dall’alto. Può essere abbinato a un particolare compressore che permette di aprire un varco all’interno del crepaccio, per il raggiungimento dell’infortunato. La simulazione avviene posizionando un soccorritore figurante nel crepaccio, impossibilitato a muoversi, come se fosse ferito; si calano poi due operatori, di cui uno sanitario, con la barella, che abbinata ad altri presidi servirà per stabilizzare l’infortunato e riportarlo in superficie. La complessa sequenza di manovre necessaria viene messa in atto più volte, in modo che ogni singolo soccorritore possa essere in grado di eseguirla al meglio.
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Questa specifica fase di esercitazione fa parte di un piano che terminerà nel 2016 e che prevede, in totale, 18 giornate formative. Il percorso, che dura circa due anni, coinvolge 12 nuovi TeSA, provenienti dalle Stazioni di Breno, Media Valle, Ponte Di Legno, Valle Trompia e Valle Sabbia: al termine della formazione, saranno pronti per diventare i futuri capi squadra, le persone responsabili delle operazioni di soccorso a livello territoriale. In provincia di Brescia, le Stazioni sono sette e consentono la copertura capillare di un territorio che varia dalla conformazione tipica dei Laghi Garda e Iseo alle Prealpi, fino alle vette dell’Adamello; ai tecnici è richiesta una conoscenza approfondita dei luoghi e delle differenti caratteristiche ambientali e una serie di competenze per muoversi in sicurezza su roccia, neve e ghiaccio, per eseguire le tecniche di soccorso ed essere in grado di vigilare sulla sicurezza della squadra durante gli interventi. Squadre addestrate a queste specifiche manovre rappresentano un supporto fondamentale anche negli interventi dell’elisoccorso, in caso di eventi particolarmente complessi.
V.A.