(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 settembre 2018 – A distanza di 4 mesi dalla grande raccolta benefica ottenuta con la manifestazione ‘Pane in piazza’ a Milano nel Maggio scorso, lunedì 3 Settembre alle 8 del mattino, in un clima di gioia e commozione generale, è giunto finalmente al Segretariato Cattolico di Dire Dawa in Etiopia, il grande container con tutto il necessario per avviare il primo forno per la panificazione, cui seguirà l’allestimento del panificio industriale “St. Augustin Bakery” dalla capacità di produzione di 300 tonnellate di pane.
Le foto ritraggono lo stesso Vescovo della Diocesi di Harar di cui fa parte Dire Dawa, il Frate Minore Cappuccino Mons. Angelo Pagano, con le maniche del saio rimboccate, scaricare impastatrici, macchine per macinare, bilance, carrelli etc.
Decine di parrocchiani, cattolici e musulmani, collaborano a rimuovere manualmente il materiale dal container; complessivamente: 2 macchine impastatrici, 1 chifferatrice per tranciare e arrotolare la pasta, 1 cella a lievitazione programmata, 2 spezzatrici per porzionare l’impasto, 1 cilindro laminatoio per raffinarlo e renderlo omogeneo, 1 macchina macina pane, 1 stampatrice per michette, 2 bilance e 6 carrelli donati da una panetteria milanese; in più 6 forni, una cucina domestica completa, 1.206 confezioni di generi alimentari, 100 di t-shirt, 71 di detergenti e 34 di vestiti per bambini aggiunti da altri benefattori.
L’intera operazione ha richiesto in tutto 6 ore di intenso lavoro e diversi viaggi di andata e ritorno ad Harar, a 50 km da Dire Dawa, per consegnare i beni di primaria necessità destinati alle diverse opere sociali della Diocesi seguite dal Vescovo. “L’arrivo dei macchinari rappresenta un passo avanti importantissimo nella nostra missione – spiega a Milano il coordinatore dell’iniziativa fra Mauro Miselli -. Ora siamo in attesa dei tecnici incaricati di montare l’attrezzatura: se tutto andrà bene entro la fine del 2018 i due ragazzi venuti in Italia alcuni mesi fa per imparare l’Arte Bianca, Tewodros e Abiy, e tornati in Africa in Luglio, potranno iniziare a sfornare”.
Precisa Mons. Pagano, in Italia fino al 30 Settembre: “Il Vicariato di Harar si estende su una superficie di 266.00 chilometri quadrati e la popolazione, raddoppiata nel giro di pochi anni, è di 100 milioni di persone, per la maggior parte giovani senza un impiego che soffrono la fame -.Un panificio qui permetterà di colmare il divario fra domanda e offerta di pane, di creare posti di lavoro e sostenere le opere della Diocesi; ci affidiamo quindi al buon cuore dei nostri benefattori nella speranza che questo grande sogno diventi al più presto realtà perchè Pane in Piazza a Maggio è andato bene ma quanto abbiamo raccolto non basta. Per questo torneremo in Piazza Duomo anche nel 2019″.
Intanto per contribuire: https://www.missioni.org/come-aiutarci/ specificando la causale Panificio Harar, tramite la funzione Dona ora presente sul sito www.missioni.org o facendo una donazione diretta al Centro Missionario.
Centro Missionario Frati Cappuccini di Milano
L’Ordine religioso dei Frati Cappuccini opera da oltre 450 anni secondo la Regola di San Francesco: “…vivere in obbedienza, in castità e senza nulla di proprio e seguire la dottrina e l’esempio del Signore nostro Gesù Cristo”. I Frati sono al servizio in particolare dei più poveri e bisognosi, riconoscendo che in loro si incarna la figura di Cristo, e trasformano la donazione di sé completa e gratuita in un mezzo privilegiato per la diffusione della pace e dell’amore tra gli uomini. Accoglienza e laboriosa generosità sono lo stile di vita dei conventi. Il Centro Missionario di Piazzale Cimitero Maggiore 5 a Milano coordina l’attività di animazione missionaria della Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Lombardia, che conta attualmente un centinaio di missionari presenti in varie nazioni dei diversi continenti: Brasile, Costa d’Avorio, Camerun, Thailandia, Etiopia, Emirati Arabi, India. I Frati italiani missionari sono circa 25 e gli altri sono originari dei Paesi di missione. Dove passano i Frati Cappuccini Missionari nascono conventi, centri di formazione alla vita religiosa, parrocchie, scuole, strutture sociali, ospedali, lebbrosari, centri di accoglienza, cooperative di lavoro, etc., dove sono accolti famiglie, adulti e bambini di ogni credo religioso. E la vita ritrova la speranza.