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laVerdi: torna il Maestro Marshall per un viaggio musicale sull’acqua

(mi-lorenteggio.com) Milano, 15 ottobre 2018 – Venerdì 26 ottobre (ore 20.00) e domenica 28 ottobre (ore 16) l’Orchestra Verdi condurrà il pubblico in un viaggio ideale attraverso i mari e i fiumi della musica europea, grazie alle composizioni di Smetana, Britten e Zemlinsky

L’acqua come simbolo di una nazione e della sua cultura, come custode di memorie e di dolori, come universo fiabesco abitato da magiche creature. Per il suo graditissimo ritorno in Auditorium, il direttore e organista inglese Wayne Marshall (direttore principale ospite della Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi) guiderà il pubblico attraverso i mari e i fiumi della musica europea in un’antologia di capolavori sinfonici che nell’acqua hanno trovato la loro fonte di ispirazione. Si parte dalla Boemia, con un viaggio lungo il corso della Moldava insieme a Bedřich Smetana che al grande fiume che percorre la sua patria ha dedicato un ciclo di sei poemi raccolti sotto il titolo di “Ma Vlast” (La mia patria) e di cui verrà eseguito “La Moldava”. Dal fiume si scorrerà poi fino al mare dell’inglese Benjamin Britten, che è nato davanti al mare e che nei suoi Quattro interludi marini (da “Peter Grimes”) evoca in maniera struggente il suono e i colori della “sua” costa del Suffolk.
Il viaggio musicale si conclude con “La Sirenetta” dell’austriaco Alexander von Zemlinsky che ci ha lasciato una fra le più belle interpretazioni in musica di questo seducente tema poetico, ma anche tra le meno conosciute. La storia della protagonista della favola di Andersen si colora così di sfumature inedite e affascinanti, tutte da riscoprire insieme all’Orchestra Verdi e al Maestro Marshall.

(Biglietti: Serie Verdi euro 36,00/16,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30/19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).

Programma:
Bedřich Smetana “La Moldava” da “Má Vlast” (La mia patria)
Il poema sinfonico “La mia patria” propone un viaggio attraverso la Boemia, lungo il corso della Moldava, fiume che ne lambisce i luoghi storici e che assurge a immagine di un popolo, grandioso simbolo di tradizione e coscienza nazionalista.
“La Moldava” fa parte di questo vasto ciclo di sei poemi sinfonici composti tra il 1874 e il 1879, anni segnati dall’incalzante sordità che contribuì all’instabilità psichica di Smetana
I sei poemi, raccolti sotto il titolo di Mà Vlast sono legati tra loro sia dal punto di vista programmatico-culturale (tutti e sei celebrano la storia, la mitologia e la terra ceca) sia dal punto di vista musicale.
A questo proposito scrive il musicologo Alfred Einstein: “mai un paese nel suo carattere nella sua natura nei suoi episodi storici suscitanti eroismi o ispiranti riverenza, fu più glorificato di quanto sia stato la Boemia in questo ciclo. Secondo il programma apposto dallo stesso Smetana alla prima edizione della partitura, la composizione descrive il corso della Moldava a partire dalle sue due sorgenti, una fredda, l’altra calda; le due si combinano a formare un unico flusso che si allarga gradualmente e scorre attraverso boschi e prati oltre villaggi dove i contadini festeggiano; al chiaro di luna le ninfe d’acqua danzano nelle sue profondità: sullo sfondo superbi castelli e palazzi svettano all’orizzonte. La Moldava precipita nelle rapide di San Giovanni; poi, fiume vasto e nobile, scorre verso Praga. Appare il castello di Vyserhad e passandogli maestosamente oltre, il fiume si perde in lontananza.”

Benjamin Britten “Four Sea Interludes” (Quattro interludi marini) da “Peter Grimes”
Benjamin Britten (Lowestoft, 22 novembre 1913 – Aldeburgh, 4 dicembre 1976) è nato davanti al mare, che ha raccolto anche il suo ultimo respiro; il mare per lui era l’essenza stessa dell’esistenza. Quando, allo scoppio della guerra il compositore – da pacifista convinto- si rifugiò in California, scoprì per caso la lirica di George Crabbe, un poeta del primo Ottocento anche lui originario del Suffolk. Britten trovò nei versi melanconici di The Borough ambientato in un borgo di pescatori (Aldeburgh), un microcosmo che racchiudeva l’infinito teatro delle passioni umane. Nella cupa storia del pescatore Peter Grimese gli trova il soggetto adatto per esprimere la durezza della propria condizione di pacifista e omosessuale. L’opera, scritta per la maggior parte nel 1944, dopo il ritorno in patria, venne rappresentata l’anno seguente con successo strepitoso da una compagnia di giovani entusiasti, in una Londra ancora ridotta in macerie ma vittoriosa.
In Peter Grimes la natura prende vita in maniera possente, ma rimane sempre indifferente al destino dell’uomo. Il mare, protagonista segreto dell’opera, non partecipa alla tragedia di Peter Grimes. Quest’autonomia si riflette anche nella drammaturgia musicale dell’opera di Britten, che trasse dalla partitura due lavori da concerto, tra cui Four Sea Interludes.

Alexandr Zemlinsky “Die Seejungfrau” (La Sirenetta)
Alexander von Zemlinsky (Vienna 14 ottobre 1871 – New York 15 marzo 1942) ci ha lasciato una tra le più belle interpretazioni in musica di questo seducente tema poetico, ispirato a una delle più celebri fiabe dell’intera tradizione occidentale: la Sirenetta di Hans Christian Andersen. Scritta nel 1902 in tre movimenti e pensata come vero e proprio poema sinfonico, l’opera fu rappresentata per la prima volta il 25 gennaio 2005 a Vienna in coppia con un’altra prestigiosa prima assoluta, quella del “Pelleas und Melisande” del suo amico e cognato Arnold Schönberg, che la diresse. La composizione non fu accolta bene dai critici dell’epoca. Alma Mahler, moglie di Gustav ad esempio scrive: “Zemlinksy nonostante una quantità di piccole trovate deliziose e nonostante il suo immenso sapere non è all’altezza di Schönberg.” Dopo quell’esecuzione la composizione fu “dimenticata” anche dal suo stesso autore e passarono ottant’anni prima che venisse riscoperta. Il manoscritto fu smembrato e parzialmente ritenuto perduto fino alla fine degli anni ’70, quando al ritrovamento seguirono la prima ripresa moderna (nel 1984) e le successive incisioni di James Conlon e Riccardo Chailly. Così quest’opera è diventata nel giro di pochissimo tempo uno dei lavori più conosciuti e apprezzati di Zemlinsky e considerato lavoro di punta dell’art nouveau musicale. Fantastico, perfettamente coeso, ricco di immagini eleganti e suggestive e strumentato con uno spiccato talento per le sfumature, il brano rivela una straordinaria ricchezza di temi memorabili, destinati a fare colpo su tutti gli ascoltatori.

Biografie
Wayne Marshall, direttore
Il direttore, organista e pianista inglese Wayne Marshall è direttore principale della WDR Funkhausorchester Cologne, e organista ed artista associato della Bridgewater Hall di Manchester, inoltre è direttore principale ospite della Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Nelle stagioni in corso lavora con orchestre come la Rotterdam Philharmonic Orchestra, Leipzig Gewandhausorchester, Orchestre National du Capitole de Toulouse, Konzerthausorchester Berlin, Wiener Symphoniker, Orchestre Philharmonique du Luxembourg, Orchestra del Teatro Carlo Felice, Orquesta Sinfónica de Castilla y León, Czech Philharmonic Orchestra, Orchestre de Paris. Numerosi saranno anche i recital d’organo in tutto il mondo. Tra l’attività recente ricordiamo i concerti a Bergen, Taipei e Kuala Lumpur, Islanda, Lipsia, Stoccolma, Mosca, una ripresa di “Wonderful Town” di Bernstein a Colonia, il debutto all’opera di Montreal con “Dead Man Walking” di Heggie, seguita da una nuova produzione di “Porgy and Bess”, “Candide” e “Mahagonny” alla Deutsche Staatsoper Berlin, “The Great Gatsby” alla SemperOper, una nuova edizione di “Mass” di Bernstein alla Philharmonie di Parigi, e numerosi concerti in tutto il mondo per il centenario di Leonard Bernstein, di cui Marshall è considerato interprete di riferimento e tra i quali ricordiamo almeno “The White House Cantata” al Concertgebouw, un grande concerto con la Munchen RundfunkOrchester al PrinzRegententheater di Monaco di Baviera. In Italia Wayne Marshall dirige regolarmente a Santa Cecilia, con l’Orchestra Cherubini, alla Rai di Torino, al Comunale di Bologna, al teatro la Fenice ed ha appena diretto con grande successo una nuova produzione di “West Side Story” al teatro Carlo Felice di Genova. Wayne Marshall rimane un grande organista e tra i numerosissimi impegni come direttore, cerca sempre di ritagliarsi del tempo per indimenticabili recital d’organo in celebri sale o chiese o cattedrali come: Bridgewater Hall, Duomo di Firenze, Luxembourg Philharmonie, Notre-Dame de Paris, Royal Albert Hall, Stiftskircher Stuttgart e National Grand Theatre di Pechino. Nel 2004 ha ricevuto una laurea Honoris Causa dalla università di Bournemouth University e nel 2010 è stato nominato “Fellow of the Royal College of Music. Vive a Malta con la moglie Jennifer, pianista, e i loro due figli.

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