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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto allo Snam Partners’ Day 2018, presso le Officine del Volo a Milano

(mi-Lorenteggio.com) Milano, 26 novembre 2018 – Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto allo Snam Partners’ Day 2018, presso le Officine del Volo a Milano.
Di seguito il testo dell’intervento del Presidente Conte:

Grazie per questo invito, saluto oltre che il Presidente Fontana, il Presidente Malacarne, il Dottor Alverà, le Autorità presenti – vedo anche dei parlamentari -, gentili ospiti e potrei dire gentili stakeholder, perché siete tutti in qualche misura coinvolti, direttamente coinvolti anche nelle iniziative di Snam.
Leggo i temi all’ordine del giorno: energia, innovazione, ruolo delle imprese per la crescita economica e sociale, sono temi che trovo molto stimolanti perché sono assolutamente cruciali per l’Esecutivo che presiedo, sono al centro dell’agenda che scandisce la nostra azione di Governo. E se rileggiamo il contratto di Governo questi temi si intrecciano più volte in quelle pagine: fonti rinnovabili, economia circolare, attività produttive nel segno dello sviluppo sostenibile.
Ho apprezzato quindi la scelta di voler intitolare questo appuntamento alla parola “futuro”. Quale futuro? Quale futuro ci aspettiamo? Quale futuro auspichiamo?
L’Italia è un sistema economico-sociale – facciamo parte del G7, non lo dimentichiamo mai – con dei fondamentali nella nostra economia solidissimi, è un Paese però che non ancora riesce a decollare, è un Paese ancora imbrigliato, parliamo di futuro ma qui – per citare una famosa filosofa – rischiamo di avere un futuro alle spalle, dobbiamo agire al più presto. Sono cinque mesi che ci siamo insediati, stiamo facendo molto ma vogliamo fare ancor di più.
Una delle cifre che caratterizzano questo incontro – prima di entrare nel dettaglio di quello che vogliamo fare e stiamo facendo – consiste nella declinazione delle prospettive collegate al “futuro” mediante riferimenti a temi quali l’innovazione, l’innovazione che non perde d’occhio le ricadute sociali e lo sviluppo dei territori. È un approccio che mi sento di condividere appieno.
È fondamentale orientare l’attenzione sull’affermazione di nuove fonti rinnovabili e sugli schemi per una maggiore sostenibilità delle attività imprenditoriali. Il fatto che il tema dell’energia e degli investimenti per la sostenibilità venga collegato, in questa sede, alla necessità di produrre effetti di sistema e di crescita sociale oltre che economica dei territori, si colloca su un sentiero sicuramente virtuoso, che mi sento di condividere appieno anzi di incoraggiare.
Investimenti e attenzione al sociale sono anche le due linee guida che stiamo cercando di portare avanti con la nostra Manovra economica. Con essa poniamo al centro dell’attenzione della nostra azione sia la necessità di forti investimenti economici indirizzati verso la crescita, sia l’esigenza di tendere la mano a chi è rimasto indietro negli anni della crisi. Vogliamo dare alle famiglie e ai territori gli strumenti sociali ed economici per riscattarsi, partire e lasciarsi alle spalle gli anni dell’austerità, della carenza di prospettive, delle difficoltà economiche.
In questa prospettiva, l’azione imprenditoriale è chiamata a un ruolo di concreto protagonismo; cosa significa questo? Non esistono evidentemente modelli di sviluppo credibili se chi investe e chi indirizza le energie economiche guarda solo al profitto immediato, attenzione però, sarebbe fuori luogo – parlo a voi imprenditori – e mi rendo conto che non sarebbe un linguaggio comprensibile, e sarebbe assolutamente inaccettabile ragionare di investimenti con riguardo al perseguimento di finalità altre, che non tengano in debito conto l’obiettivo di remunerare il capitale e di trarre profitto. Questa è la missione dell’imprenditore, però attenzione l’attività d’impresa è un’attività lucrativa, essenzialmente lucrativa – lucro oggettivo: produrre utili; lucro soggettivo: distribuire questi utili – però sarebbe miope esercitare questa attività economica trascurando il contesto sociale ed economico in cui si inserisce.
Quanto accaduto negli anni in cui è scoppiata la bolla della crisi economica ce lo indica con chiarezza: chiunque investa deve necessariamente perseguire, fra i propri obiettivi, anche quello dello sviluppo dell’economia reale nelle aree in cui ricade l’attività d’impresa. Ed è importante prestare attenzione agli stakeholder, che sono tutti soggetti coinvolti nell’attività d’impresa. È questo il nucleo essenziale della Corporate social responsibility, la responsabilità sociale d’impresa.
Non si possono mai collocare in secondo piano le ricadute sulla vita e i servizi per le comunità del territorio di riferimento, in primis, e, più in generale, per l’intero sistema Paese. Non a caso uno dei nostri primi provvedimenti, il decreto dignità, si è occupato anche di porre un argine al fenomeno delle delocalizzazioni. La responsabilità sociale dell’attività d’impresa deve assolutamente recuperare la sua centralità. Ne sono consapevoli le nostre piccole e medie imprese, oggi ampiamente rappresentate, che anzi offrono, da questo punto di vista, un modello virtuoso: l’attività economica non è un fatto irrelato e avulso rispetto al territorio in cui si inserisce, di cui – al contrario – deve interessarsi sempre, con l’obiettivo di garantire la crescita della realtà sociale circostante.
Sostenere l’ambiente, le energie positive, le competenze, i giovani del territorio, la qualità della vita, lo sviluppo delle comunità e del territorio in cui si decide di fare impresa deve essere la bussola ed è la migliore stella polare per qualsiasi iniziativa d’impresa. Perché è questo che fa la differenza tra gli investimenti produttivi e redditizzi, remunerativi, nel medio e anche nel lungo periodo e invece gli investimenti puramente speculativi.
Così come deve essere una priorità, una necessità, un patto e un impegno da rispettare che quando si realizzano investimenti e infrastrutture in un’area si debbano prevedere anche interventi e ricadute sulle zone interessate, intervenendo per individuare, vagliare e porre rimedio alle eventuali criticità. Innescando, per questa via, una crescita per il sistema locale e, attraverso questo, per l’intero sistema Paese.
Quando sono diventato Presidente del Consiglio dei Ministri mi sono trovato di fronte a vari dossier, come sapete tra questi anche quello dell’opera, il gasdotto Tap, già progettata e finanziata nell’ambito di accordi conclusi e vincoli contrattuali assunti dal precedente Governo.
Non ho mai perso di vista la necessità di ascoltare e incontrare i rappresentanti delle comunità locali e dei territori che ospiteranno quell’infrastruttura. E anche dopo aver preso atto, all’esito delle verifiche che abbiamo condotto, che vi erano tutte le ragioni per proseguire questo tipo di opera, mi sono impegnato in prima persona affinché fosse riservata un’attenzione speciale alle comunità locali, che meritano tutto il sostegno da parte del Governo.
È per questa ragione che, anche in questa sede, voglio ribadire e assicurare che le realtà imprenditoriali che sostengono quell’investimento e quell’infrastruttura sono invitate a dar seguito ad azioni orientate al benessere e alla soddisfazione dei territori interessati da quell’opera.
In nessun modo, e per nessuna ragione, i bisogni di chi vive nelle aree pugliesi interessate dai lavori potranno restare inascoltati. Stiamo pianificando interventi strutturali nell’interesse delle famiglie e dei cittadini locali, che guarderanno esclusivamente al benessere e alla qualità della loro vita.
Sto parlando di investimenti in campo ambientale, ma anche di azioni a favore dei ragazzi che di quei luoghi rappresentano il futuro, della loro formazione e della loro occupazione.
Dovremo investire sugli edifici scolastici, sull’efficientamento energetico, sulla banda larga per migliorare l’accesso a Internet, su percorsi di formazione in campo turistico, in campo alberghiero. Potremo realizzare interventi di riqualificazione di aree e spazi pubblici in quelle comunità.
Questo è quello che dico quando affermo che non esiste impresa e investimento senza responsabilità sociale e attenzione per le ricadute sulla crescita dei territori e delle comunità. E da questo punto di vista ringrazio il Presidente Malacarne e il Dottor Alverà perché conoscono già questa mia personale premura e hanno già dato disponibilità a una serie di interventi che costituiranno l’occasione per il rilancio di quei territori.
Sono passaggi senza i quali sarebbe impensabile scommettere sul sistema Paese, sono anche progetti che vorrei fossero pilota, progetti da realizzare su scala più ampia, sul quale il mio Governo sta puntando tutte le sue risorse.
Non si può guardare più all’economia come a un insieme di attori scollegati, impegnati a generare profitti individuali senza alcuna prospettiva di crescita generale, non solo economica ma anche sociale e anche culturale del sistema. Come credo emergerà anche nel corso di questa giornata, è un fatto dirimente creare valore aggiunto per il sistema e per i territori attraverso una sinergia fra le imprese e fra le imprese e le Istituzioni. E le imprese per prime ne beneficeranno anche in termini economici.
Mi piace in questo contesto sottolineare lo spirito di partecipazione e responsabilità sociale già dimostrato dai rappresentanti delle società partecipate, fra cui proprio Snam, anche sotto altro profilo, ho convocato a Palazzo Chigi, nelle settimane scorse, appunto Snam e altre aziende partecipate dallo Stato per condividere il piano di rilancio degli investimenti e dello sviluppo nel nostro Paese, è stato un incontro molto proficuo, e sta avendo un seguito molto significativo, perché devo ringraziare veramente i rappresentanti di queste società, è scaturito da questo incontro un piano di investimenti aggiuntivo rispetto a quello originariamente programmato, che si aggira nell’ordine di 13/15 miliardi di euro, pensate, per il prossimo triennio. Ringrazio le società che partecipano a questo piano aggiuntivo perché è il segno della consapevolezza di far parte del sistema Italia, di far squadra. E il Governo è a fianco di quei player economici che legittimamente chiedono di poter operare all’interno di un sistema più agile e funzionale.
Voi sapete, voi rappresentanti di Snam, sapete ogni volta che viaggio – viaggio spesso all’estero – il concetto che ripeto più spesso e le azioni concrete che realizzo sono nel segno di fare squadra, di rilanciare il valore, la forza del sistema Italia.
È necessario costituire un sistema unito, un sistema coeso. Dobbiamo farlo stimolando la sensibilità di tutti gli attori economici, in sinergia e con il sostegno delle Istituzioni, in modo da ampliare il proprio orizzonte, perché a volte – vedete – si pensa di essere sempre i più scaltri, sempre i più furbi, ci si sente delle monadi isolate e non ci si rende conto, invece, che far sistema significa moltiplicare i risultati, moltiplicare le proprie energie, dobbiamo farci carico delle ricadute dei piani d’azione sulla società, sulla crescita, sulla vita reale dei cittadini, sul futuro dei nostri ragazzi. La riunione – che abbiamo tenuto a Palazzo Chigi – in questa direzione, è un primo step, è un primo passaggio ma non ci fermeremo qui. Occorre adesso proseguire lungo questo percorso e dobbiamo proseguire in questo percorso in modo serrato perché – vedete – il Paese – lo dicevo all’inizio – ha atteso troppo tempo, occorre adesso realizzare urgentemente questo piano organico di riforme strutturali e di investimenti nelle infrastrutture, materiali e immateriali. Noi faremo di tutto per mettere in condizione gli imprenditori, per poter avvalersi di un ambiente regolatorio più amico, stiamo realizzando un progetto di semplificazione veramente corposo, poderoso, e stiamo anche in attesa – siamo in piena Manovra economica – di conoscere, di ricevere le relazioni tecniche, di conoscere l’esatto impatto economico di quelle misure che hanno una maggiore incidenza sociale.
Per quanto mi riguarda, farò di tutto e coinvolgerò tutto il governo, faremo di tutto, per destinare le risorse, che eventualmente andremo a recuperare su questo fronte per destinarle a incrementare il piano di investimenti, in modo da renderlo ancora più poderoso. Vogliamo che l’Italia possa scandire un ritmo di crescita ben più elevato rispetto al passato, in linea con quelli che sono i solidi fondamenti della nostra economia. Siamo determinati, abbiamo energie e forze inesauribili per vincere questa sfida. Grazie.

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