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Festa della Repubblica. Il saluto a tutti gli italiani del Presidente della Repubblica Mattarella

«Il 2 giugno è la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo»

 

(mi-lorenteggio.com) Roma, 1 giugno 2019 -Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto il suo saluto a tutti gli italiani per la Festa della Repubblica in occasione del tradizionale concerto che il Capo dello Stato offre al corpo diplomatico accreditato in Italia. L’Orchestra Giovanile Italiana, diretta dal Maestro Marco Angius, si è esibita nell’esecuzione di Rendering, una delle opere del catalogo di Luciano Berio, composta tra il 1989 ed il 1990 partendo dagli appunti di Schubert per una mai realizzata Decima Sinfonia e della Sinfonia n. 7 op. 92 di Ludwig van Beethoven.
Il concerto, che si è svolto nel Salone dei Corazzieri al Quirinale, è stato trasmesso in diretta da Rai Uno.
Presenti il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il Presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi, il Nunzio Apostolico in Italia, Emil Paul Tscherrig, rappresentanti del Governo, il corpo diplomatico accreditato presso lo Stato Italiano.

“È per me un grande piacere rivolgere – insieme alle autorità della Repubblica presenti – il benvenuto e un saluto, pieno di amicizia, agli ambasciatori accreditati a Roma in questa occasione, la Festa della Repubblica italiana: vi ringrazio per aver accolto il nostro invito.
Il 2 giugno è la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo. È un appuntamento che rinsalda da parte dei cittadini la loro adesione leale e il loro sostegno all’ordinamento repubblicano, nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle autonomie, sociali e territoriali.
Ringrazio il maestro Marco Angius e l’Orchestra Giovanile Italiana – il più giovane ha 18 anni, il meno giovane 27 – che, tra breve, ci offriranno uno splendido momento d’arte, che ascolteremo insieme a quanti ci seguono, attraverso la tv e la rete: a tutti loro, invio il saluto più cordiale.
Abbiamo appena celebrato in ventotto Paesi d’Europa un grande esercizio di democrazia: la elezione dei deputati al Parlamento Europeo, a conferma delle radici solide di una esperienza che stiamo, gradualmente, costruendo da ormai sessantadue anni. In realtà sessantotto dal momento dell’avvio del primo organismo comunitario, la Comunità del carbone e dell’acciaio.
L’Italia è stata guidata, in questo percorso, dalle indicazioni della sua Costituzione; dalla consapevolezza di una sempre più accentuata interdipendenza tra i popoli; dalla amara lezione dei sanguinosi conflitti del ventesimo secolo. Soltanto la via della collaborazione e del dialogo permette di superare i contrasti e di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale.
La Repubblica italiana, con l’assunzione di responsabilità nel contesto globale, ha contribuito, per la sua parte, alla definizione di modelli multilaterali e di equilibri diretti a garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani.
Anche per questo non possiamo sottovalutare le tensioni che si sono manifestate, e si manifestano, provocando conflitti e mettendo pesantemente a rischio la pace in tanti luoghi del mondo.
Va ricordato che – in ogni ambito – libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate fra le identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo.
I valori delle civiltà e delle culture di ogni popolo contrastano in modo radicale con quella deriva e fanno, invece, appello a salde fondamenta di umanità, per confidare nel progresso. Per quanto ci riguarda, in questo anno, cinquecentesimo dalla morte di Leonardo da Vinci, avvertiamo in modo ancor più esigente questa prospettiva.
Abbiamo bisogno di praticare attenzione e rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità internazionale, per avanzare sulla strada del progresso, con il dinamismo che contrassegna il mondo contemporaneo in cui viviamo.
Con l’auspicio che la convivenza internazionale sappia far propria l’armonia che la musica sa esprimere.
Auguri per la Festa della Repubblica italiana!”

Sempre in occasione della Festa della Repubblica, il Presidente Mattarella ha inviato un messaggio ai Prefetti d’Italia, affinchè se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno:
«Cari Prefetti,
desidero rivolgere il mio saluto a voi e a quanti, ricoprendo pubbliche funzioni, festeggiano oggi il 73° anniversario della fondazione della Repubblica: a tutti voi, consapevoli dell’onore e della responsabilità di rappresentarne le istituzioni, è affidata la testimonianza viva e praticata dei valori di libertà, democrazia e uguaglianza posti alla base della nostra Costituzione.
La pluralità e diversità, che la Carta repubblicana ha voluto garantire, vive nella leale collaborazione fra lo Stato e le autonomie, nella sinergia fra i livelli di governo, nell’esercizio quotidiano dei principi di solidarietà e sussidiarietà, finalizzati ad assicurare l’unità della nazione insieme all’efficacia dell’azione pubblica.
Ai Prefetti, attori di coesione sociale e istituzionale, spetta il compito di favorire un’efficace sintesi delle complessità e di porsi al servizio delle istanze dei territori, non solo per farsene interpreti presso le autorità centrali di governo, ma anche per offrire soluzioni stimolando intese e collaborazioni in sede locale.
Oltre alla vigilanza che i Prefetti sono chiamati a garantire sul sereno e regolare svolgimento delle competizioni elettorali, resta fondamentale l’azione rivolta alla prevenzione di possibili forme di condizionamento delle amministrazioni locali da parte della criminalità organizzata. A tutela della libera determinazione degli organi elettivi, permane attuale l’esigenza di combattere i fenomeni di mafia e corruzione che sottraggono illecitamente risorse alle collettività e alle loro prospettive di crescita, alterando gli equilibri di mercato e le dinamiche competitive fra operatori economici.
Nel vostro costante impegno a tutela della sicurezza e serenità della convivenza, vi orienta lo spirito della Costituzione repubblicana, dei diritti e doveri dei cittadini che essa proclama così come dei limiti che pone alle autorità, nel segno del primato della legalità. Il coordinato impegno delle Forze di Polizia rappresenta una leva fondamentale per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e affrontarne le paure, prevenendo possibili spinte irrazionali alla violenza e al rifiuto delle regole.
Il sentimento di appartenenza ad una comunità coesa e solidale si cementa, altresì, attraverso l’equilibrato contemperamento degli interessi, essenza della funzione di mediazione che i Prefetti esercitano in più ambiti, alla ricerca di un punto di incontro che anteponga il bene generale alle convenienze particolari.
È un compito tanto più delicato nel momento in cui, specie in alcune aree del Paese, le incertezze del ciclo economico sembrano non offrire solide prospettive a molti lavoratori, soprattutto giovani, ed alle loro famiglie. La condizione di donne e uomini in difficoltà – che richiama ciascuno all’adempimento degli inderogabili doveri costituzionali di solidarietà – è alleviata dalle reti di protezione sociale attive sui territori, spesso con il concorso generoso del volontariato e dell’associazionismo, che meritano la stima e il sostegno delle istituzioni.
Con questi auspici, confidando che il 2 giugno possa essere momento di rinnovata riflessione sul significato profondo del pubblico servire, rinnovo i più cari auguri di buon lavoro a voi Prefetti, alle istituzioni locali ed a quanti condividono con voi la celebrazione dell’anniversario repubblicano».

 

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