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La nuova solidarietà tra app, siti web e social: ecco come è cambiato il modo di donare

 

Roma, 2 settembre 2019 – Per quanto lo Stato si impegni a sostenere le categorie più deboli, in moltissimi casi sono proprio le associazioni benefiche a fare la differenza. Associazioni che, comunque, devono gran parte delle loro risorse alle donazioni dei privati, senza le quali non potrebbero aiutare il prossimo nelle situazioni di necessità. Per fortuna donare è sempre più facile, anche perché oggi ci vengono incontro Internet e la tecnologia.

L’App di Revolut per donare il resto della spesa

La Fintech londinese Revolut ha immaginato e realizzato un’idea davvero interessante: devolvere in beneficenza il resto ricavato dagli acquisti. La Revolut infatti ha proposto, ai suoi 5 milioni di clienti, di ritoccare al rialzo i costi dei suoi servizi. Tale differenza può essere cumulata dagli acquirenti, oppure devoluta ad alcune associazioni benefiche. Ovviamente l’acquirente può sempre scegliere se riservare alle proprie necessità il piccolo budget, creando un salvadanaio personale, oppure versare il resto della spesa alle ONLUS. Una sorta di fondo automatico, volontario ed estinguibile in qualsiasi momento, destinato alla beneficenza, ed esente da qualsiasi commissione, in modo che l’elargizione agli enti benefici arrivi per intero.

Le donazioni su Internet

Ciò non toglie che chi vuole può donare in qualsiasi momento, utilizzando i portali dedicati, come ad esempio quello della Lega del Filo d’Oro, sul quale è possibile effettuare anche donazioni continuative. Internet, tra l’altro, ormai rende possibile un’informazione completa e aggiornata di tutte le iniziative che riguardano il settore, e che vengono messe in campo dalle associazioni per sostenere i bisognosi. Ma operare tramite la rete presenta anche altri aspetti interessanti, che influiscono sull’efficacia delle attività di sostegno. Innanzi tutto il tempo da dedicare alle comunicazioni e agli aggiornamenti è minore e i costi sono più bassi, cosa che consente di dedicare più risorse alle attività di sostegno. Poi c’è da dire che la comunicazione online è decisamente più efficace, perché consente sia di personalizzare il messaggio che di poterlo indirizzare a tutta la comunità internazionale.

I social per la solidarietà

Anche sui social si può donare in funzione delle risorse personali. E, in questo mondo variegato, le offerte più cospicue vengono dagli utenti di LinkedIn, dove la percentuale dei donatori che ha elargito più di 100 dollari supera il 75%. A Twitter invece appartengono i donatori meno generosi (anche se comunque le cifre sono abbastanza cospicue), mentre da Facebook arrivano i contributi più bassi, ma anche le iniziative più interessanti, come quella dei 4 milioni di donatori indiani che hanno sostenuto, tramite FB, gli ospedali in crisi di riserve di sangue e le banche che raccolgono il plasma sul territorio. Si tratta dell’iniziativa Social Good, lanciata da Mark Zuckerberg per sensibilizzare le donazioni da parte degli utenti, sincronizzando anche le interfacce di Fundraiser esterne ai social.

Tanti sistemi diversi, un solo obiettivo: aiutare chi ha più bisogno. E da questo punto di vista, il fatto di poter donare su internet offre sicuramente un vantaggio non indifferente.

 

L. M.

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