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I benefici dell’inglese nell’economia dei vari Paesi

 

Roma, 12 novembre 2019 – In base a quanto si legge nel documento “EPI – Indice di Conoscenza dell’Inglese EF 2019”, negli ultimi anni la conoscenza dell’inglese è aumentata in modo significativo a livello globale. Inoltre, questo idioma è sempre più utile, anche dal punto di vista dell’economia.

Una lingua conosciuta riduce i costi delle transizioni economiche tra Paesi differenti: vuol dire che più l’inglese viene adottato nei vari sistemi economici, più si risparmia.

C’è da dire che attualmente la globalizzazione è un processo il cui ritmo sta rallentando, tuttavia ancora oggi il commercio internazionale è una parte molto importante dell’economia mondiale.

Sempre secondo quanto affermato dal documento “EPI – Indice di Conoscenza dell’Inglese EF 2019”, esiste una correlazione interessante tra la facilità di fare affari, ed il grado di conoscenza dell’inglese in un determinato Paese.

Inoltre, per quanto concerne le economie di tutto il mondo, una conoscenza maggiore dell’inglese si correla all’aumento del PIL, ad un reddito netto più alto, e ad una produttività maggiore.

Va precisato che non ci sono prove evidenti che una elevata conoscenza dell’inglese possa promuovere un simile successo dal punto di vista economico. Però, una cosa è certa: l’inglese può avere un ruolo molto importante nella crescita delle economie dei vari Paesi, perché maggiori competenze in inglese aiutano le economie a restare competitive, poiché la comunicazione tra Paesi diversi è un elemento molto importante, al giorno d’oggi.

E, sempre secondo quanto si evince nel documento “EPI – Indice di Conoscenza dell’Inglese EF 2019” c’è anche una correlazione tra il livello di sviluppo del capitale umano di un Paese, ed il relativo livello di conoscenza dell’inglese: più il capitale umano (l’insieme di conoscenze e competenze delle persone) di un Paese è alto, più la conoscenza dell’inglese in un Paese è elevata. Questo è un altro aspetto importante da considerare, come meglio spiegato di seguito che sosterrebbe politiche di investimento nell’apprendimento di lingue straniere.

Se nell’ultimo trentennio le economie emergenti hanno attenuato le distanze con i Paesi più ricchi attraverso la produzione, oggi invece c’è un progressivo esaurimento di queste opportunità: tali Paesi dovranno quindi concentrarsi soprattutto sull’istruzione per rimanere competitivi, così da sviluppare un capitale umano più elevato, e un buon settore terziario (quello che riguarda i servizi).

Certo i servizi rappresentano una quota sempre più grande dell’attività economica mondiale nel suo insieme, ma si possono esportare più difficilmente. Uno smartphone può essere spedito ovunque, ma i tecnici che possano eventualmente aggiustarlo, meno. C’è una correlazione interessante tra il grado di conoscenza dell’inglese, e l’esportazione dei servizi di un determinato Paese. Ma anche tra il livello di conoscenza dell’inglese e l’aumento del valore aggiunto di ciascun lavoratore nei servizi.

Vuol dire che la conoscenza dell’inglese aiuta i Paesi anche a offrire più servizi all’estero, e di buona qualità.

Inoltre, per poter effettuare gli scambi all’estero si rivela molto utile parlare la stessa lingua dei propri partner commerciali: parlare allo stesso modo aiuta anche ad instaurare un rapporto di maggiore fiducia, oltre a velocizzare le operazioni di scambio.

Tale fiducia viene confermata dai dati: secondo il noto economista Pankaj Ghemawat, i Paesi che condividono una lingua fanno tra di loro un 42% di scambi commerciali in più rispetto alla quantità di scambi che altrimenti farebbero se non la condividessero.

Da questo punto di vista, è bene precisare che, in qualità di lingue straniere, sono molto studiate anche altri idiomi, come francese, spagnolo e cinese. Non a caso, le multinazionali fanno spesso ricorso anche a tali lingue. Malgrado questo, vi è la tendenza ad utilizzare soprattutto l’inglese negli scambi tra partner commerciali.

Volendo fare un veloce riepilogo di quanto esposto fin qui, possiamo dire che un’adeguata conoscenza dell’inglese è benefica per le economie dei vari Paesi anche perché:

  • Conoscere l’inglese consente un risparmio nelle transazioni economiche tra Paesi differenti.
  • Più si conosce l’inglese, più si concludono buoni affari.
  • Maggiori competenze linguistiche in inglese aiutano le economie a rimanere competitive.
  • C’è una correlazione tra paesi con alto sviluppo del capitale umano e la buona conoscenza dell’inglese in tali Paesi.
  • C’è una correlazione tra la maggiore esportazione di servizi all’estero di un Paese, e la buona conoscenza dell’inglese degli abitanti di tale Paese.
  • Conoscere l’inglese può aiutare ad effettuare maggiori scambi con partner commerciali stranieri, sebbene al giorno d’oggi vengano studiate molto anche altre lingue.

L. M.

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