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Come i Big Data cambieranno l’Internet delle Cose

Dalla sveglia che suona prima in caso di traffico al mondo del gambling. Ecco come i numeri e le statistiche possono cambiare la vita. In meglio

(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 gennaio 2020 – Sono i Big Data la nuova frontiera dell’IoT, acronimo inglese che sta per Internet delle Cose, Internet of Things. Si tratta di un neologismo riferito all’estensione di internet nel mondo degli oggetti. Introdotto per la prima volta nel 1999 da Kevin Ashton, cofondatore e direttore dell’Auto ID Center, consiste nel creare una rete di oggetti, riconoscibili e intellegibili grazie al fatto di poter comunicare dati su di essi. Una definizione contorta, che resta troppo ancorata sulla teoria e sembra avere pochi contatti con la pratica. Proviamo allora a fare alcuni esempi. L’Internet delle Cose è quella serie di relazioni tra dati e informazioni che consente alla sveglia di suonare prima in caso di traffico oppure permette alle scarpe da jogging di fornire tempi, velocità e distanza percorsa.

Dietro a tutto questo non c’è solo tecnologia hardware e supporti sempre più all’avanguardia. Ci sono, come dicevamo, soprattutto i Big Data, ovvero enormi raccolte di dati che risultano fondamentali per interpretare fenomeni, tendenze ed eventi attraverso approfondite e incrociate con altri dati provenienti da fonti diverse.

Tra i settori che stanno sfruttando di più questa nuova tecnologia dei dati e dei numeri c’è senza ombra di dubbio il gambling. Dati e algoritmi, infatti, possono aiutare a capire il gioco problematico, ad individuare i soggetti a rischio e a tutelarli. Attraverso l’analisi degli accessi di un utente, delle ore passate al computer, dei soldi investiti, del flusso di vincite e perdite, oltre che dei dati personali come età, sesso e professione si possono infatti ottenere precisi identikit di giocatori problematici e intrecciandoli tra loro possono emergere informazioni utili per prevenire il gioco patologico e per monitorare il comportamento dell’utenza.

Sempre attraverso i Big Data sono stati analizzati i casinò online più visitati dagli italiani. Un parametro fondamentale, in questo senso, è il maggior tempo di visita medio, concetto fondamentale comprendere quanto forte e popolare sia un brand e quanto ampia la sua fidelizzazione sul mercato. Il seguente lavoro è stato svolto da Giochidislots.com che tramite i big data ha emesso un quadro più chiaro e dettagliato del gambling italiano. Tra le piattaforme più visitate c’è StarCasinò, marchio di proprietà di Betsson, dove accedono oltre 450K persone in Italia, al secondo posto in Italia per tempo di permanenza medio. Dietro ecco 888Casino e StarVegas, con un tempo di permanenza piuttosto variabile, che oscilla tra i 419K e i 354.9K.

Ma aldilà di classifiche e gradimento, dati e algoritmi possono essere il futuro della prevenzione. Lo ha affermato Sonia Wasowska, senior manager dell’Insight team della Gambling Commission, che mira alla continuità, all’affinamento e all’integrazione di vari set di dati nelle suite di reporting in evoluzione che affrontano le tendenze presenti ed emergenti nell’identificazione del danno. Fondamentale sarà l’investimento in questo settore e la collaborazione tra operatori diversi. In questa manierai infatti sarà possibile creare un ambiente di gioco sempre più trasparente e sicuro. Anche grazie ai Big Data, che in tutti i settori sono considerati la svolta del futuro. Anche per quanto riguarda il gambling.

 

L. M.

 

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