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venerdì, Maggio 3, 2024

Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

L’Asst Rhodense spiega la necessità di servirsi di cooperativa esterna per la misurazione della temperatura degli utenti

 (mi-lorenteggio.com) Rho, 29 maggio 2020. L’ASST Rhodense in ordine al reperimento di personale tramite cooperativa di servizi, per la misurazione della temperatura agli utenti esterni, specifica che tutto il personale disponibile ad effettuare questo tipo di servizio era stato già reclutato e sta attualmente presidiando tutti i punti di ingresso dei dipendenti che, come è immaginabile, sono moltissimi nei presidi ospedalieri ed in quelli territoriali.

La riapertura dell’attività ambulatoriale e comunque ospedaliera porta in ospedale un flusso di utenti da  contingentare, al fine di garantire sicurezza agli stessi ed agli operatori,  medici ed infermieri che operano nei diversi servizi. I controlli da porre in atto sono molteplici, e tra questi la misurazione della temperatura, indossare la corretta  mascherina oltre al rispetto delle misure di distanziamento sociale, in circa 70 punti di accesso.

“Stante che il personale sanitario e tecnico, in questo periodo è impegnato ad occuparsi della attività specificatamente assegnata oltre a tutto quanto sopra descritto da organizzare e sorvegliare in tutte le sale di attesa degli ambulatori e nelle diverse attività di reparto e/o accettazione, dopo aver sentito le parti interessate e le direzioni del personale – precisa il Direttore Generale, Ida Ramponi – abbiamo ritenuto che, non potendo esimerci dall’applicare le linee guida per la sicurezza – ribadisco non solo degli utenti ma anche del personale stesso che deve poter lavorare non pensando di correre rischi per assembramenti – integrare il nostro personale con operatori esterni, per un tempo limitato e comunque legato esclusivamente al periodo di emergenza, fosse la sola soluzione percorribile.

Le associazioni di volontariato dall’inizio della pandemia hanno interrotto gli accessi alle strutture, trattandosi per lo più di persone anziane e la protezione civile, contattata, non ha in questo momento ritenuto opportuno supportarci in queste attività, probabilmente considerando ancora il livello di rischio ancora alto”.

Redazione

 

 

 

 

 

 

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