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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Il Super-archivio Milano-Bicocca alla base degli studi genetici sui pazienti Covid-19

 

I dati di STORM, progetto dell’Università milanese e dell’ospedale San Gerardo – ASST Monza
sono stati utilizzati da una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine che associa
ai gruppi sanguigni il livello di criticità dell’infezione

(mi-lorenteggio.com) Milano, 18 giugno 2020 – Il progetto “STORM, STudio OsseRvazionale sulla storia
naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-Cov-2” alla base di una importante ricerca
pubblicata oggi sul New England Journal of Medicine, la più importante rivista medicoscientifica
del mondo (DOI: https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2020283).
Frutto di una collaborazione internazionale tra centri di ricerca clinica italiani e spagnoli –
Italia e Spagna, sono due tra le nazioni più colpite duramente dall’emergenza COVID-19 –
e genetisti tedeschi e norvegesi. Tra questi l’Università di Milano-Bicocca, in sinergia
con l’ASST di Monza, ha avuto un ruolo fondamentale contribuendo con STORM, il
super-archivio dei dati clinici, diagnostici, terapeutici e dei campioni biologici
relativi ai pazienti COVID-19 ricoverati presso l’Ospedale San Gerardo di Monza e
presso l’Ospedale di Desio, coordinato da Paolo Bonfanti, professore associato di
Malattie Infettive.
COVID-19 è una infezione grave che ha causato centinaia di migliaia di morti e di cui
ancora poco si conosce sia degli aspetti patogenetici, sia dei fattori correlati ad una
evoluzione più grave della malattia e ad una maggiore suscettibilità ad essa. Da qui
l’importanza dei cosiddetti “Genome Wide Association Study (GWAS)”, cioè studi genetici
in cui viene analizzato tutto il genoma del numero più ampio possibile di persone
affette da una particolare patologia per determinare se specifiche varianti genetiche si
associno a sottogruppi particolari di pazienti, come ad esempio a quelli con la malattia più
aggressiva e progressiva.
Nello studio pubblicato sul New England Journal of Medicine sono state analizzate le
sequenze geniche di 1610 pazienti affetti da COVID-19 ricoverati in tre ospedali italiani e
quattro spagnoli, tutti con insufficienza respiratoria, ed in 2205 soggetti di controllo
senza malattia. Il risultato principale dello studio è una forte associazione tra gruppi
sanguigni ABO e la tendenza ad avere un quadro clinico più severo. Il lavoro
dimostra che il gruppo sanguigno O è associato ad un rischio più basso di sviluppare una
infezione clinicamente grave mentre il gruppo sanguigno A è associato a un rischio più
elevato. Le ragioni alla base di questo differente profilo di rischio saranno da approfondire
con studi dedicati ma i risultati dello studio pongono un tassello importante verso la
comprensione dei meccanismi patogenetici di una malattia la cui complessità costituisce
una delle sfide più importanti della medicina moderna.

V.A.

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