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Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

Pralboino (Bs). Botulino uccide ad allevatore 38 vacche su 41, agricoltori gli regalano 30 vacche

(mi-lorenteggio.com) Pralboino/Bs, 11 dicembre 2020 – “Qualche giorno fa il botulino ha causato la morte di 38 delle 41 vacche che Gianpaolo Zani, allevatore di Pralboino (Bs), aveva in stalla. La notizia è circolata subito nel mondo agricolo. Diversi allevatori lombardi hanno deciso di intervenire, regalando subito a Gianpaolo più di 30 vacche da latte per non fermare l’attività e ripartire immediatamente”.

Lo ha scritto su Facebook l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, che, questa mattina, si è recato a Pralboino, in provincia di Brescia, per visitare la stalla dove è successo l’episodio.

“Questa – ha aggiunto Rolfi – è l’agricoltura, questa è la Lombardia: poche parole, tanta voglia di lavorare, cuore, passione, solidarietà, resilienza, voglia di superare i problemi”.

“La Regione Lombardia – ha osservato Rolfi – è qui per dimostrare vicinanza, ma non solo. Il botulino porta a una morìa folgorante per il bestiame. La causa è la presenza di carcasse di animali selvatici nelle stalle”.

“Bisogna affrontare il tema della proliferazione di nutrie e di fauna selvatica con un piano nazionale serio ed efficace – è l’appello dell’assessore lombardo – e con risorse adeguate. Dal governo riceviamo solo silenzi e documenti inutili: il nuovo schema di decreto sul Piano di gestione nazionale della nutria presentato dal Governo, per esempio, prevede zero euro per gli interventi”.

“La Lombardia – ha aggiunto Rolfi – ha già chiesto ufficialmente l’istituzione di un fondo nazionale, perché gli interventi degli enti locali e del volontariato non possono affrontare quella che ormai è una vera e propria emergenza”.

“Chiedo al ministro Bellanova – ha auspicato Rolfi – di impegnarsi in Europa affinché il botulismo venga riconosciuto come una malattia indennizzabile agli allevatori. I casi, purtroppo, si stanno ripetendo ed è dovere delle istituzioni difendere le aziende agricole. Non possiamo pensare che ogni episodio venga coperto dalla solidarietà del mondo agricolo”.

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