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Cesano Boscone ricorda Don Domenico Pogliani a 100 anni dalla sua scomparsa

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 10 settembre 2021 –  A cento anni dalla scomparsa di monsignor Domenico Pogliani, Cesano Boscone ricorda la figura del fondatore della «Casa della Sacra Famiglia. Ospizio per gli incurabili della campagna milanese», oggi Fondazione Istituto Sacra Famiglia, divenuta centro di eccellenza nell’assistenza e nella cura delle disabilità fisiche e psichiche.

Saranno due le occasioni per conoscere e approfondire la storia dell’uomo che più di tutti ha inciso in maniera profonda sul carattere di questa città, attraverso l’insegnamento ai valori della solidarietà e dell’attenzione verso il prossimo.

La prima di queste occasioni sarà giovedì 16 settembre, alle ore 21 presso il cine-teatro Cristallo, con lo spettacolo teatrale “Domenico e la nebbia”, prodotto dalla Fondazione Sacra Famiglia onlus in collaborazione con il Teatro de Gli Incamminati, e con il contributo e patrocinio dell’amministrazione comunale di Cesano Boscone.

La rappresentazione, della regia di Paolo Giorgi, ripercorre i passi di Don Pogliani, raccontando il valore della cura e il senso evangelico a mettere al centro sempre i bisogni degli ultimi, interpretato e vissuto appieno dal sacerdote per tutta la sua vita.

È possibile acquistare i biglietti sul sito www.cristallo.net o in biglietteria (lun-sab ore 17,30-19), al costo di 15 euro.

Il secondo appuntamento è previsto giovedì 23 settembre, sempre alle ore 21 presso il Cristallo, con il convegno “Sacra Famiglia, una storia che guarda al futuro. Fragilità ieri e oggi” a cui parteciperanno il sindaco di Cesano Boscone Simone Negri, il parroco Don Luigi Caldera e Mariapia Garavaglia, Presidente dell’Associazione Amici Sacra Famiglia.

“Monsignor Pogliani rappresenta – commenta il sindaco Negri – senza dubbio una delle figure più rilevanti per la storia della nostra città. Quando Domenico arrivò a Cesano, dalla Diocesi di Milano nel 1883, capì subito che le prime emergenze erano quella educativa, nei confronti dei bambini, e quella della povertà nascosta, fatta da anziani e persone fragili non autosufficienti abbandonati a sé stessi.  Nonostante la salute cagionevole, decise e si impegnò per fare qualcosa che migliorasse il destino di quelle persone, guidato da un profondo senso della carità e dell’altruismo. Quest’uomo straordinario, per tutta la sua vita, si fece interprete di una missione, che era quella del prendersi cura degli ultimi. Una missione che oggi vive nella sua creatura, la Sacra Famiglia. Ecco perché io credo che tutti noi, tutta Cesano Boscone, abbiamo il dovere di ricordare e tramandare la memoria di un personaggio che ha lasciato in eredità alla nostra città un patrimonio gigantesco”.

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