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Milano: torna lo spot Cei sul sostegno alla missione dei preti diocesani – VIDEO

(mi-lorenteggio.com) Milano, 5 novembre 2021 – Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili. I nostri preti infatti sono ogni giorno al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza.
Una partecipazione che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna #DONAREVALEQUANTOFARE della Conferenza Episcopale Italiana che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità.

A supporto della nuova campagna anche la pagina www.unitineldono.it/donarevalequantofare collegata al nuovo sito in cui oltre alle informazioni pratiche sulle donazioni, si possono scoprire le esperienze di numerose comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

“Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per raggiungere tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Anche nel pieno dell’emergenza dell’ultimo anno i preti diocesani hanno fatto la differenza. La Chiesa, grazie anche all’impegno dei nostri preti e delle comunità, ha aiutato nei giorni più bui tante famiglie a rialzarsi.”

Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna, on air da novembre, si snoda tra spot tv, radio e video online oltre alla campagna stampa con lo scopo di approfondire storie di diverse comunità attraverso video interviste e contenuti dedicati. Un viaggio in giro per l’Italia, tra città metropolitane e centri piccoli, a volte piccolissimi. Un percorso che permette di toccare con mano la bellezza che nasce dall’unione delle vocazioni: quelle dei sacerdoti e quelle dei laici che collaborano con loro.

In particolare lo spot ci conduce dentro una parrocchia, quella di Sant’Antonio Maria Zaccaria guidata da Don Davide Milanesi in un quartiere popolare nella periferia meridionale di Milano. Nel suo oratorio, luogo capace di coinvolgere sia gli adulti che gli adolescenti, frequentato da circa 400 ragazzi, in una zona dove convivono persone di nazionalità ed età diverse. Ci porta nella comunità, vera e propria protagonista, motore delle numerose attività rese possibili grazie all’impegno dei volontari, coesi intorno al proprio parroco, visti e intravisti fino alla scena finale, tutta dedicata a loro. In questo luogo, Don Davide, infaticabile promotore di iniziative, sempre sorridente, anche nei mesi più difficili della pandemia, è considerato dai parrocchiani un amico cui rivolgersi nel momento del bisogno e con cui condividere i momenti importanti della propria vita.

Classe 1968, Don Davide Milanesi, quarto di quattro fratelli, è nato a Milano ma la sua famiglia proviene da Pieve Emanuele, comune agricolo a Sud di Milano. Appassionato di calcio e tifoso dell’Inter, negli anni della scuola giocava a pallone nella squadra del paese, la Sant’Alessandro. Poi gli studi, prima il diploma in Chimica industriale, quindi la facoltà di Fisica che il giovane Davide abbandonò, dopo un anno di frequenza, per privilegiare il mondo del lavoro entrando prima come operaio in un’azienda di estintori a Fizzonasco e, successivamente, come perito chimico alla Tecnimont. Ma a 24 anni capì che quella chiamata che aveva cominciato a sentire verso i 18 anni non poteva essere più messa da parte.
Ordinato da S.E. Cardinale Carlo Maria Martini, il 12 giugno 1999 diventò prete destinato alla parrocchia di S. Ambrogio a Cinisello Balsamo. “Sono stati nove anni intensi, giovane tra i giovani, – spiega Don David Milanesi – ho condiviso tante esperienze di fede e di vita come una missione in Brasile o un percorso per la legalità a Palermo dedicato a Falcone, Borsellino e a don Puglisi e il giro per l’Europa in bici. Nel 2005 feci un’indimenticabile Cinisello-Colonia, circa 800 km in bici, per accompagnare un gruppo di ragazzi alla Giornata mondiale della Gioventù”.
Nel 2008 il rientro in seminario, questa volta come vicerettore del Seminario Arcivescovile di Milano a Venegono Inferiore dove il Don resterà per 10 anni.
Delegato arcivescovile, dal 2016, per le consacrate dell’Ordo Virginum, l’ordine che riunisce 115 donne consacrate, Don Davide è stato trasferito, nel 2018, alla Samz, la chiesa dedicata a Sant’Antonio Maria Zaccaria, che sorge nel quartiere tra Chiesa Rossa e Gratosoglio, abitato da operai, impiegati, artigiani e commercianti oltre ad un nutrito gruppo di immigrati (tra i bambini iscritti all’oratorio circa il 30 per cento viene da altri Paesi).
L’oratorio è il polmone pulsante della comunità parrocchiale, punto di ritrovo per i ragazzi e crocevia di iniziative.
Don Davide ed i suoi parrocchiani non si sono mai fermati durante la pandemia sostenendo, con l’ausilio del centro di ascolto della Caritas parrocchiale, decine di persone con pacchi alimentari, distribuiti con cadenza settimanale. È così che tante famiglie, colpite dall’improvvisa crisi economica legata al Covid-19, sono riuscite ad assicurare il cibo a tavola per i propri figli.

Questa bella realtà, alla periferia milanese, è anche al centro della campagna pubblicitaria a sostegno delle Offerte per i sacerdoti declinata anche nella versione stampa: negli annunci campeggia il volto sorridente di Don Davide con i ragazzi dell’oratorio. “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna, pianificata su testate cattoliche e generaliste, che ricorda nuovamente i valori dell’unione e della condivisione. Sono posti dove si cerca un aiuto, un sorriso, una mano, un’opportunità, o, semplicemente un amico. “Sono i posti dove ci sentiamo parte di una comunità”.

L’opera dei sacerdoti è resa possibile anche grazie alle Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi. L’Offerta è nata come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II. Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. Ogni curato infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario.
Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.

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