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MILANO. IL SINDACO ATTACCA LA GESTIONE DELL’ALER, LA REPLICA DI FONTANA E MATTINZOLI

(mi-lorenteggio.com) Milano, 15 febbraio 2022 – Il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, con un post su Fb, attacca la gestione delle case Aler: “Via Bolla, via Gola e il quartiere San Siro sono i temi su cui sollecitiamo da tempo Regione Lombardia e Aler (la società regionale che possiede quei palazzi) ad una svolta.L’incendio di ieri in via Bolla purtroppo non è una sorpresa, ma la conferma che lì bisognava intervenire da tempo.Su via Bolla esistono due strade: o intervenire con risorse pubbliche o realizzare un progetto di rigenerazione urbana insieme a operatori privati. Per noi in questo caso l’importante è che vi sia un cambiamento radicale, sta ai proprietari delle case (Regione ed Aler) decidere quale sia la strategia migliore, noi come Comune daremo loro pieno supporto.Sempre a proposito di via Bolla va ricordato che un mese fa al tavolo indetto dalla Prefettura, Aler ha annunciato che avrebbe presentato una proposta di rigenerazione, proposta che attendiamo con ansia.Purtroppo va anche detto che la strada di rigenerare le case popolari a Milano con risorse pubbliche la Regione la sta sprecando. Il principale fondo messo a disposizione dallo Stato per le case popolari, cioè il bando “Sicuro, verde e sociale”, ha stanziato 252 milioni di euro per Regione Lombardia, che ha scelto dei parametri abbastanza bizzarri che hanno fatto sì che avremo case popolari nuove e riqualificate, ma nei comuni sul Garda e nel bresciano (chissà perché…). Infatti di questi 252 milioni, solo 17 arriveranno a Milano (9,5 al Comune per Via Tofano e 7.5 ad Aler per Via Ricciarelli) mentre altri 22 nei comuni della Città Metropolitana.Non tutte le regioni hanno lavorato così. Anzi tutte le altre hanno avuto come criterio principale il tema della densità e necessità abitativa. Facendo un esempio in Piemonte 28 degli 85 milioni son destinati a Torino. Io ho sempre dato la disponibilità a una collaborazione nella gestione delle case popolari con Regione Lombardia. Chiunque osservi la cosa ha chiaro che farsi carico di Aler è solo una rogna e che la larghissima parte dei problemi dei quartieri popolari sono in zone gestite dall’ente regionale. Che sia un modello di gestione oggettivamente fallimentare è sotto gli occhi di tutti, eppure in Regione Lombardia lo si difende a spada tratta. Ma per provare a dare una svolta siamo disponibili a trovare nuovi percorsi di collaborazione”

“Il sindaco Sala, dopo una difesa a oltranza, per cercare di rispondere alle accuse riguardanti la sicurezza della città, va in affanno totale e decide di buttare la palla in tribuna. E lo fa, maldestramente, attaccando Regione Lombardia ‘colpevole’ di sostenere anche Comuni differenti da Milano”. Lo dice il presidente Attilio Fontana, commentando la presa di posizione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sull’Aler e il ruolo della Regione.

“Attaccare Regione Lombardia su questo terreno – prosegue Fontana – è sbagliato e soprattutto ingeneroso, ma sono sicuro che questo atteggiamento sia solo frutto di un momento di tensione e non di discriminazione verso luoghi meno ‘centrali’ rispetto a Milano”.

“Mi auguro – conclude il presidente – che il viaggio a Pechino, dove riceverà la bandiera delle Olimpiadi, in vista dei Giochi ‘Milano-Cortina del 2026’, conquistati proprio grazie al concreto e importante sostegno della Regione Lombardia, lo rassereni”. 

“Premesso che non amo speculare su fatti incresciosi, come l’incendio di via Bolla, quindi sulla pelle dei cittadini, tengo a precisare che, se il Comune di Milano volesse realmente collaborare dovrebbe svolgere una volta per tutte le proprie competenze e i servizi assegnati, tenendo anche conto di quanto stabilito in modo responsabile al Tavolo in Prefettura”. Così l’assessore regionale alla Casa e Housing Sociale, Alessandro Mattinzoli, replica al sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

“Il sindaco Sala – prosegue Mattinzoli – dovrebbe sapere che, prima che la Prefettura possa sgomberare i 100 ‘abusivi’ di via Bolla, è necessario che alle famiglie più fragili sia assicurato il trasferimento in altre unità abitative. Perché le persone non evaporano. E questa competenza è ascrivibile unicamente ai Servizi sociali del Comune e gli sgomberi alle Forze dell’ordine. Voglio ricordare al sindaco Sala che il ‘PINQuA’ (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare’ ha stanziato 452 milioni di euro di cui 130 al Comune di Milano e che ci saranno ulteriori 277 milioni per la Città metropolitana di Milano per interventi anche di messa in sicurezza del territorio”.

“Il nostro bando ‘Sicuro, Verde e Sociale’ – aggiunge l’assessore – ha caratteristiche rispondenti alle istanze ministeriali, ovvero adeguamento sismico, efficienza energetica e manutenzioni. I comuni a rischio sismico sono 52 per la maggior parte nel bresciano e nel mantovano. Quello che trovo ancor più increscioso è quanto segue: il bando in questione chiudeva il 2 dicembre alle ore 12, data in cui il Comune di Milano non aveva presentato nulla. Solo grazie a una settimana di proroga, concessa responsabilmente a tutti i Comuni che non erano riusciti a ultimare la presentazione, gli uffici comunali hanno potuto completare le proprie domande”.

“Palazzo Marino – spiega Mattinzoli – che avrebbe potuto presentare progetti per almeno 45 milioni di euro ne ha invece presentati due: uno di 9,5 milioni e uno di circa 5. Difficile erogare risorse se non ci sono proposte. Forse la tanto decantata efficienza del Comune di Milano in questo caso non ha funzionato. Come non ha funzionato anche nel caso del ‘Fondo Locazione Morosità Incolpevole’, visto che a Milano dal 2016 (dal primo mandato del sindaco Sala, guarda un po’) devono essere ancora erogati ai proprietari immobiliari 6,8 milioni di euro per aiutare i cittadini in difficoltà e scongiurare gli sfratti. Se poi, per una volta, gli Enti sotto i 30.000 abitanti, per loro sfortuna, perché a rischio sismico, hanno potuto aderire a questa misura e alla Sinistra non va bene, beh che la Sinistra se ne faccia una ragione”.

“Sembra curiosa – conclude Mattinzoli – infine, quest’azione coordinata dal Centrosinistra, a partire da testate giornalistiche (da cui il sindaco sembra aver fatto ‘copia e incolla’) fino alle dichiarazioni di alcuni esponenti di quella parte politica, come se non gradissero e non avessero a cuore le sorti dei comuni più piccoli. Come se ci fossero emergenze abitative di serie A e altre di serie B.  Ricordiamo al sindaco che la campagna elettorale è finita e che forse è tempo di lavorare davvero per il bene dei cittadini”.

V. A.

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