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Risorse ai Comuni, Guerra: Criteri di ripartizione siano oggetto di una seria revisione

In Lombardia solo lo 0,6% delle risorse del fondo per i piccoli Comuni “a maggiore vulnerabilità economica e sociale”

(mi-lorenteggio.com) Milano, 18 marzo 2022 -“La ripartizione delle risorse per i piccoli Comuni ‘a maggiore vulnerabilità economica e sociale’ per l’anno 2022 attraverso il fondo di 50 milioni di euro per sostegno di parte corrente, istituito con la legge di bilancio, approvata dalla Conferenza Stato-Città, vede coinvolti soltanto 6 Comuni lombardi sui 1011 finanziati in tutta Italia. Ai 6 Comuni Lombardi (su 1039 comuni inferiori a 5000 abitanti in Regione) sono destinati poco più di 40mila euro: lo 0,1% del totale dei fondi a disposizione. Tale situazione è l’ennesima dimostrazione che i requisiti per accedere ai fondi e i criteri definiti per la ripartizione delle risorse, in particolar modo il ricorso all’indice di vulnerabilità sociale e materiale così come attualmente costruito e che non è mai stato oggetto di un vero confronto, determinano un gravissimo squilibrio territoriale che Anci Lombardia ha più volte evidenziato”.

Così il Presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra ha commentato il riparto dei 50 milioni di euro per i piccoli Comuni “a maggiore vulnerabilità economica e sociale” per l’anno 2022, istituito con la legge di bilancio e approvata dalla Conferenza Stato-Città nei giorni scorsi.

“Non sottovalutando la necessaria esigenza di lavorare per sostenere le aree piu’ svantaggiate del Paese con l’obiettivo forte e condiviso di ridurre le disuguaglianze, le differenze sociali e territoriali evidenzio – ha aggiunto – come nelle regioni Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, siano soltanto 33 i Comuni che vedono aggiudicarsi una quota parte del fondo in oggetto, pari alla irrisoria percentuale dello 0,7 del totale delle risorse. Con il reiterato impiego di questi indici, in altri termini e per esempio, verrebbe meno di fatto ogni tentativo di sostegno alle aree interne e svantaggiate che pure sono ben presenti anche in queste regioni. Mi pare evidente, come ANCI Lombardia chiede da tempo, che indici e criteri debbano essere oggetto di una seria revisione. Purtroppo la prossima ed ennesima prova della iniquità dell’IVSM la avremo sugli esiti del bando da 300 milioni per interventi di rigenerazione urbana, al quale potranno partecipare oltre ai Comuni con piu’ di 15.000 abitanti anche quelli con minore popolazione che presenteranno progetti condivisi con altri Comuni raggiungendo così insieme la soglia dei 15.000 abitanti. Si ripeterà così la insostenibile situazione già vista con il precedente bando rigenerazione urbana e che ha costretto poi alla rincorsa per reperire altri 900 milioni di euro per scorrere l’intera graduatoria”.

Redazion

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