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lunedì, Maggio 6, 2024

Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

UCRAINA. DOMANI A CASA JANNACCI LA CONCLUSIONE DEL LABORATORIO ‘DIARIO FUTURO’ DEL PICCOLO TEATRO 

Un’installazione, una performance collettiva e una capsula del tempo da aprire tra 80 anni per raccontare l’esperienza di due mesi con gli ospiti ucraini della Casa. Presenti alla serata anche l’assessore Bertolé e il direttore del Piccolo Claudio Longhi   

(mi-lorenteggio.com) Milano, 30 giugno 2022 – Domani, venerdì 1° luglio, alle ore 19, a Casa Jannacci in viale Ortles 69 il Piccolo Teatro presenterà la restituzione finale del progetto “Diario Futuro. Un laboratorio di accoglienza teatrale” che ha visto una sessantina di ospiti ucraini della Casa coinvolti in una serie di attività laboratoriali che hanno accompagnato la loro permanenza a Milano, con l’intento di aiutarli a elaborare il trauma vissuto con lo scoppio della guerra. Il progetto, iniziato nell’ultima settimana di aprile e che si concluderà domani, è stato curato da Michele Dell’Utri e realizzato in collaborazione con il Comune di Milano. 

Giochi teatrali per l’infanzia, esperienze di narrazione autobiografica per adulti, attività di espressione corporea, musiche e canti corali, racconti di storie e leggende ucraine, sono stati parte del programma, a cui si sono aggiunti un workshop integrato con una classe di studenti del Liceo Einstein di Milano, l’accompagnamento alla scoperta dei teatri e alla visione di spettacoli e un’attività laboratoriale partecipata presso la sartoria del Piccolo. 

Ad accompagnare l’ingresso dei visitatori l’installazione “Due mesi insieme”, costruita come un tappeto di parole, stralci dei diari, e un corridoio di fotografie che ritraggono momenti delle giornate degli ospiti ucraini a Casa Jannacci. L’opera verrà poi donata alla Casa. Le storie complete dei partecipanti, raccontate durante i laboratori, sono raccolte in “diari” consultabili in formato cartaceo e digitale e sono state il punto di partenza per la restituzione finale del progetto: una performance collettiva con in scena le tre giovani attrici ucraine ospiti della Scuola di Teatro ‘Luca Ronconi’ – Diana Linchuk, Katerina Powell, Valeriia Reshetnik –, musiciste e artisti del Piccolo – insieme a Michele Dell’Utri, Diana Manea (voce recitante), Renata Lacko (violino) e Anna Bodnar (fisarmonica) –, ospiti ucraini e gli studenti milanesi della classe IV B del Liceo Einstein di Milano, coinvolti nel progetto. Un collage di storie, immagini, voci, pensieri, azioni, mani, ricordi, desideri, ‘J’accuse’, speranze, messaggi (con un piccolo omaggio a Giorgio Strehler) che i partecipanti hanno scelto di voler condividere pubblicamente. 

L’azione scenica si concluderà con la consegna simbolica di una “capsula del tempo” (un piccolo fly-case di quelli che in teatro si usano per conservare gli oggetti di scena durante le tournée) contenente storie e immagini del presente rivolte ai cittadini del futuro. La scatola – che sarà sigillata dopo aver raccolto anche i messaggi degli spettatori – verrà esposta a Casa Jannacci con la consegna di essere “scoperta” tra ottant’anni dai cittadini che abiteranno il 1° luglio 2102.  

Dopo una pausa conviviale, la serata proseguirà con musiche ucraine. 

All’incontro prenderanno parte l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé e il Direttore del Piccolo Teatro di Milano Claudio Longhi. 

La partecipazione è gratuita, ma è necessario prenotare al link.

“Viaggiamo continuamente tra i nostri ricordi e le nostre speranze. Tra passato e futuro –  racconta Michele Dell’Utri che ha curato il laboratorio –. Nel presente la nostra storia privata si intreccia ai fatti storici collettivi fino a capovolgersi. Sentiamo il bisogno di ricordare e, al tempo stesso, di fare previsioni per orientarci. Forse anche di raccontare per capire, per condividere, costruire la nostra e altrui memoria (futura). Se la guerra è la rottura del tempo umano, come scrive Georgi Gospodinov, il teatro può forse provare a ricucire questo strappo nell’esperienza umana di un intero popolo. Alla maniera degli scienziati che ricostruiscono intere costellazioni da punti di luce distanti e diversi nello spazio – conclude Dell’Utri –, Diario Futuro è stato un laboratorio di storie, narrazione, individui, nuclei familiari in transito – talvolta di pochi giorni talaltra di vari mesi – a Casa Jannacci con il quale si è cercato di ricostruire e connettere le esperienze personali ad una storia condivisa del e per il futuro”. 

“Le risposte che Milano mette in campo per affrontare le emergenze – sottolinea l’assessore Bertolé – partono sempre da un presupposto fondamentale: l’intensa collaborazione tra istituzioni e il coinvolgimento di tutti gli attori cittadini. Quello che è successo a partire dallo scorso febbraio, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, non fa eccezione: abbiamo assistito allo svilupparsi di una sinergia tra soggetti provenienti dal mondo del sociale, della cultura, delle aziende. Enti, associazioni o anche semplici cittadini che si sono messi a disposizione. Quello che è accaduto a Casa Jannacci in questi mesi lo conferma: un’istituzione come il Piccolo Teatro, gli studenti di un liceo, ma anche gli operatori e gli ospiti della casa hanno collaborato per costruire una proposta che potesse aiutare chi è fuggito dalla guerra a elaborare il trauma e a integrarsi in una città che, ancora una volta, si è dimostrata aperta, solidale e inclusiva. Un impegno spontaneo e apprezzato su cui abbiamo potuto contare senza riserve e per cui, quindi, vogliamo dire grazie”. 

“A fine aprile – aggiunge il direttore del Piccolo Longhi – abbiamo cominciato a lavorare alla composizione di una sorta di diario insieme a un gruppo di cittadine e cittadini ucraini che hanno trovato rifugio nella nostra città, spinti dalla furia della guerra e accolti a Casa Jannacci, che dell’accoglienza, a Milano, è uno dei luoghi simbolo. Un diario per raccontare e raccontarsi, per vincere il dolore e la paura, per ricucire un sentimento di appartenenza anche lontano dalla propria casa, per alimentare forme di coesione e familiarità con la nuova, inattesa geografia, per aprire i pensieri a un possibile futuro. Per due mesi i laboratori curati da Michele Dell’Utri hanno accompagnato la permanenza milanese di questa piccola comunità ferita e oggi ne presentiamo finalmente gli esiti. Diario Futuro è una parte significativa e cruciale di un più ampio orizzonte operativo che il Piccolo Teatro – nel quadro di una collaborazione con il Comune di Milano, in particolare, con l’Assessorato alla Cultura e quello al Welfare e Salute – ha dedicato, in questi ultimi mesi, all’Ucraina. Segni del modo in cui il Piccolo intende e interpreta la propria natura di ‘teatro d’arte per tutti’: luogo di esercizio e condivisione di un pensiero autenticamente politico e spazio di apertura alla comunità e alla realtà. Segni tracciati con la sicura convinzione che teatro e cultura, ogni cultura, siano sempre un viatico irrinunciabile per un dialogo pacifico tra i popoli”. 

V.A.

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