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MILANO. DAL 9 GENNAIO AUMENTANO I BIGLIETTI: PASSERA’ DA 2 A 2,20 EURO

(mi-lorenteggio.com) Milano, 14 dicembre 2022 – Scatterà il 9 gennaio, solo su biglietti singoli e titoli occasionali e settimanali, l’adeguamento Istat per il trasporto pubblico locale milanese. Resta invariato il prezzo degli abbonamenti urbani mensili e annuali, così come le agevolazioni previste dal Comune di Milano.

Il biglietto ordinario Atm (ovvero Mi1 – Mi3, valido per viaggiare a Milano e in tutti i comuni compresi nella zona tariffaria Mi3) passerà da 2 a 2,20 euro; il carnet dieci corse da 18 euro a 19,50 euro; il giornaliero da 7 a 7,60 euro; il biglietto valido per tre giorni da 12 a 13 euro.

Non subiranno alcuna variazione i prezzi degli abbonamenti urbani mensile e annuale: tra gli altri, ad esempio, rimarrà a 39 euro quello ordinario mensile e a 330 euro quello ordinario annuale.

I biglietti acquistati con la vecchia tariffa saranno validi per 60 giorni dopo l’entrata in vigore dell’adeguamento tariffario, quindi fino al 10 marzo 2023.

L’aumento dei titoli di viaggio occasionali e settimanali è stato deliberato dall’Agenzia di Bacino lo scorso 26 agosto, ma l’Amministrazione comunale ha deciso di non procedere all’adeguamento tariffario fino alla fine del 2022, compensando con fondi propri le perdite del sistema.

“L’adozione di questo provvedimento – spiega Arianna Censi, assessora alla Mobilità – ha comportato per il Comune un notevole sforzo per il reperimento di risorse straordinarie. Purtroppo la manovra tariffaria non è più rimandabile, soprattutto per il costante impegno economico profuso per la realizzazione di nuove linee metropolitane, a fronte del quale non interviene un adeguato incremento di risorse da parte dei trasferimenti regionali”.

Minori introiti dai trasferimenti

Nel corso degli ultimi dodici anni il numero dei chilometri di servizio di trasporto pubblico è aumentato notevolmente, nello stesso periodo i fondi nazionali erogati dalla Regione Lombardia sono diminuiti. Si è passati da 287,5 milioni di contributi nel 2011 – quando ancora non erano stati realizzati i prolungamenti della M3 da Maciachini a Comasina (+ 3,9 km), della M2 da Famagosta ad Assago (+ 4,8 km) e non erano ancora in servizio la M5 (+ 12,6 km) e la M4 (+ 5,4 km) – agli attuali 262,7 milioni.

Si tratta di 24 milioni e 800mila euro in meno, a fronte di quasi 27 km in più di solo trasporto sotterraneo.

Le proiezioni prevedono che nel 2024, quando sarà terminata la M4 con i suoi 15 km, le risorse destinate al Comune di Milano diminuiranno ancora arrivando a 260,3 milioni.

Agevolazioni e assistenza ai redditi bassi

Il Comune di Milano da tempo interviene con fondi propri per sostenere il costo del trasporto pubblico locale e promuoverne l’utilizzo.

Il regolamento del Sistema Tariffario Integrato del Bacino di Mobilità di Milano-Monza Brianza, noto come STIBM, prevedrebbe un costo di 43,5 euro per il mensile ordinario, 400 euro per quello annuale. La riduzione a 39 euro per il mensile e a 330 euro per l’annuale è possibile grazie al contributo dell’Amministrazione comunale che compensa i costi anche per i non residenti a Milano.

Attualmente sono circa 444mila coloro che usufruiscono di agevolazioni sugli abbonamenti urbani. Di questi, oltre 160mila sono giovani under 27 (che possono beneficiare dell’abbonamento mensile a 22 euro e annuale a 200 euro), circa 66mila sono gli over 65 (di cui oltre 11mila con abbonamento gratuito per Senior con Isee inferiore ai 16mila euro e i restanti con tariffe agevolate che variano da 16 a 30 euro per i mensili e da 170 a 300 euro per gli annuali), mentre circa 37mila sono quelli con Isee inferiore ai 6mila euro (con abbonamento annuale a 50 euro).

Altre agevolazioni riguardano l’abbonamento per famiglie con tre o più figli a carico, il cui costo annuale per i genitori è di 165 euro.

Confronto con città europee

Se si analizza la situazione del costo del biglietto del trasporto pubblico in Europa, Milano risulta tra le città con le tariffe più basse. Al di sotto dei 2 euro c’è solo Lione, che ha quattro linee metropolitane, il biglietto a 1 euro e 90 centesimi e i bambini viaggiano gratis fino ai 4 anni (non fino ai 14 come a Milano). Costano però di più gli abbonamenti: 66 euro quello mensile e 730 euro quello annuale.

Il biglietto a Vienna, che ha come Milano cinque linee di metropolitana, costa 2,4 euro e vale solo per il singolo viaggio (e non per 90 minuti), mentre l’abbonamento mensile arriva a 51 euro. In questo caso i bambini viaggiano gratis fino ai 6 anni.

A Barcellona, che può contare su 12 linee di metropolitana, il biglietto costa 2,4 euro e vale una sola corsa, mentre i bambini sopra i 4 anni pagano.

A Berlino, con 9 linee, i bambini pagano a partire dai 7 anni e il biglietto è di 3 euro, con un costo dell’abbonamento annuale più del doppio di quello milanese: 761 euro.

Ad Amburgo e a Monaco, la prima con quattro linee di metropolitana e la seconda con sei linee, il biglietto singolo costa 3,5 euro e gli abbonamenti annuali vanno dai 548 euro per la prima a 709 per la seconda.

A Londra, con 12 linee di metropolitana, il biglietto singolo costa 5,6 euro, l’abbonamento mensile 169 euro e l’annuale 1.750, più di cinque volte rispetto a quello milanese.

“È assolutamente necessario rivedere la ripartizione del Fondo Nazione dei Trasporti – aggiunge l’assessora Censi – perché non è equo e non sostiene, anzi penalizza, chi continua a fare investimenti sul miglioramento delle linee. Certamente non avremmo voluto procedere con l’adeguamento, ma al nostro appello non hanno risposto né la Regione Lombardia né il Governo. Siamo coscienti delle difficoltà derivate dalla crisi economica e per questo abbiamo scelto di non caricare il sovrapprezzo derivato dall’aumento Istat sugli abbonamenti, così da tutelare chi sceglie quotidianamente i mezzi pubblici. Per il futuro chiediamo al nuovo ministro dei Trasporti che si possa riaprire subito un dibattito sulla riprogrammazione delle risorse in base ai chilometri di trasporto pubblico erogati”.

ATM, SARDONE: “IL PACCO DI NATALE AI MILANESI È AUMENTO TICKET, CARNET E GIORNALIERI: VERGOGNOSA CASSA SULLA PELLE DEI CITTADINI”

“Ecco il pacco di Natale per i milanesi confezionato dal Comune di Milano e da Atm: il rincaro del singolo biglietto da 2 euro a 2.20, il giornaliero da 7 a 7.60, il carnet valido tre giorni da 12 a 13, il carnet da dieci viaggi da 18 a 19.50. I paladini dell’ambientalismo specializzati in guerra alle auto, per incentivare la mobilità sostenibile aumentano il costo del trasporto pubblico: siamo alla follia. La scelta del Comune è a dir poco dannosa perché punisce la fascia più debole della popolazione e soprattutto non è giustificata dalla portata della rete metropolitana, per nulla paragonabile a quella delle altre metropoli europee. Perché la sinistra non pensa a contenere l’evasione sulle metro e sui mezzi di superficie anziché alzare il costo del biglietto? Perché gli onesti devono pagare in tutti i sensi anche per chi salta il tornello e viaggia gratis? Noi andiamo avanti nella nostra battaglia con la nostra raccolta firme per dire “no” agli aumenti Atm, a dimostrazione di come questo sia un tema molto sentito tra la cittadinanza milanese e non solo, considerate le migliaia di pendolari che ogni giorno raggiungono la nostra città a bordo dei mezzi”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e commissario cittadino milanese della Lega.

CECCHETTI (LEGA): “AUMENTO 10% BIGLIETTI ATM ULTERIORE SALASSATA SUI CITTADINI DA GIUNTA SALA”

“La giunta di sinistra del Comune di Milano, la giunta di Giuseppe Sala, di cui ha fatto parte anni anche Majorino, da gennaio aumenta il biglietto ATM del 10% portandolo a 2,20 euro. Un’altra salassata per i cittadini. Contestualmente dal primo ottobre la giunta Sala ha chiuso l’ingresso in città nell’area B ai veicoli diesel euro 5. In una congiuntura internazionale difficile per cittadini e imprese, con i prezzi dell’energia alle stelle, con l’inflazione, la risposta di Sala, e della coalizione di Majorino, è alzare i prezzi del trasporto pubblico locale, fare cassa con l’area B e fare cassa con le decine di autovelox piazzati sui viali d’ingresso. Meno male che questi non sono al Governo, altrimenti avrebbero alzato subito le tasse a tutti.” Lo dichiara l’on. Fabrizio Cecchetti, coordinatore regionale lombardo della Lega Salvini Premier.

Di Marco (M5S): «Nella manovra Salvini-Meloni nessun aiuto alle aziende, con Conte sostegni e ristori»

Nicola Di Marco (M5S): «Quella che colpirà i cittadini che si muovono con il trasporto pubblico è una raffica di aumenti inaccettabile. Prima è toccato a Trenord, ora è la volta di ATM, chi saranno i prossimi? È evidente sia in corso una crisi di sistema, legata in particolar modo all’aumento dei costi dell’energia. Così evidente che risulta ingiustificabile il menefreghismo del Governo di fronte alle difficoltà delle aziende che operano nel ramo del trasporto pubblico locale. Durante la pandemia, grazie al Governo Conte, gli operatori sono stati letteralmente irrorati di adeguati ristori e sostegni. Oggi, nella manovra Salvini-Meloni, non troviamo traccia di un analogo sforzo a supporto del trasporto pubblico locale. Forse perché è più conveniente promettere superstrade qua e là? Occuparsi delle infrastrutture e dei trasporti del Paese non è un gioco. Un servizio di trasporto pubblico locale efficace è fondamentale nella quotidianità dei cittadini e per lo sviluppo del Paese. Durante la discussione del prossimo Bilancio regionale, il Movimento Cinque Stelle presenterà richieste volte ad aumentare lo stanziamento di fondi per le agenzie di bacino e i gestori del servizio. Capiremo se per il centrodestra lombardo sia più importante fare qualcosa per i propri cittadini o continuare a farneticare di ponti sullo Stretto».

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