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Monza. Ecografi di ultima generazione alla Breast Unit, tecnologia e professionalità per una diagnosi precisa e tempestiva

(mi-lorenteggio.com) Monza, 8 marzo 2023 – Una diagnosi differenziale per stabilire immediatamente se i linfonodi “ingranditi” (linfoadenomegalia), siano dovuti all’attivazione difensiva suscitata da cause varie (ad esempio infettive), o se si tratta del coinvolgimento da parte di un tumore alla mammella. Grazie ai nuovi ecografi introdotti con i finanziamenti PNRR e Covid presso la Breast Unit della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori è possibile capire con migliore accuratezza di quale tipo di linfadenopatia ascellare si tratta.
Nel corso delle ecografie al seno, la linfoadenomegalia ascellare legata a cause di varia
natura viene spesso riscontrata, con un’incidenza variabile dal 3% al 44% degli esami di
imaging del seno.
Una linfoadenomegalia ascellare unilaterale è generalmente considerata sospetta nel
processo di diagnosi del carcinoma mammario e richiede un accurato studio in prima istanza con esame ecografico fino ad una possibile biopsia.
Pertanto il riscontro di una linfoadenomegalia ascellare all’esecuzione di un esame di imaging senologico si pone come dilemma diagnostico nello screening o nel follow up di donne già sottoposte a intervento chirurgico per una neoplasia mammaria.
“Saper discriminare lo stato di salute di un linfonodo ascellare è una capacità essenziale per
pianificare l’iter di cura delle pazienti con tumore del seno per evitare ulteriori indagini e
biopsie che possono essere omesse – sottolinea il dott. Riccardo Giovanazzi, direttore della
Breast Unit -. La tecnologia più recente viene in aiuto con ecografi di ultima generazione
(migliorano come i computer) di cui ci siamo dotati che unita alla professionalità dei nostri
medici specialisti dedicati all’imaging in senologia sono il punto nevralgico per decidere come procedere in questi casi”.
“L’Unita di Diagnostica Senologica dispone di professionisti appositamente formati, con
expertise adatto a garantire una diagnosi il più precoce possibile e con la metodica imaging
più adatta alla necessità del caso – sottolinea la dott.ssa Anna Abate, responsabile della Struttura di Diagnostica Senologica -. Sono disponibili tutte le tecnologie imaging presenti
sul mercato ed un parco macchine di ultima generazione che consente di affrontare un
percorso di diagnosi più precisa e il riconoscimento di tumori sino a dimensioni minime
(pochi millimetri). I nuovi ecografi possiedono software innovativi che rendono efficace ed
accurata la valutazione morfologica e funzionale delle lesioni, in particolare per i linfonodi
ascellari è possibile valutare tutte le caratteristiche che possono far sospettare una
localizzazione di malattia neoplastica e richiedono approfondimento con biopsia. È possibile
avere inoltre una indicazione di sospetto di malignità attraverso dei sistemi di intelligenza
artificiale e la possibilità di eseguire prelievi di cellule con la sicurezza di raggiungere il
bersaglio utilizzando apposite guide. Credo che l’implementazione tra intelligenza artificiale
ed ultrasuoni possa portare a nuovi studi molto importanti anche nel valutare i linfonodi
ascellari”.
La Breast Unit riconosciuta da Regione Lombardia dispone all’interno del nosocomio di tutte
le figure professionali e risorse tecnologiche per la diagnosi e la cura del carcinoma
mammario fino all’analisi molecolare e valutazione genetica delle neoplasie, ponendo la
struttura come riferimento territoriale.

Redazione

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