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La scelta della giusta assicurazione professionale per medici

Un focus sull’rc professionale Medici con Marco Belli, responsabile commerciale di Rc Medici®

Milano, 15 febbraio 2024 – Scegliere la giusta assicurazione professionale per un medico può essere un passaggio delicato: non sempre ci si rivolge a broker o agenti specializzati nel medical malpractice ed è molto facile stipulare una polizza non completamente adeguata al proprio profilo di rischio, con conseguenze inimmaginabili. Proprio per questo abbiamo incontrato Marco Belli, responsabile commerciale di Rc Medici, portale assicurativo specializzato nell’rc professionale medici.

Dott. Belli, perchè è così difficile per un medico stipulare la giusta assicurazione professionale?

Perché i professionisti pensano che le assicurazioni professionali funzionino con lo stesso meccanismo delle altre assicurazioni, per esempio auto, infortuni e incendio. Ma non è così. Mentre per l’auto, mi posso assicurare solo quando uso effettivamente la vettura, mentre quando la tengo in garage posso anche non assicurarla, e so di non correre rischi, per l’assicurazione professionale di un professionista è diverso. Un professionista anche se non lavora può ricevere una richiesta danni per un’attività che ha svolto mesi o anni prima. Anche se in passato il professionista era assicurato, una volta scaduta la polizza, la stessa non copre più (a meno che non si sia acquistata la garanzia postuma).

Stiamo parlando quindi di claims made?

Esattamente. Senza andare troppo sul tecnico, le assicurazioni professionali operano con un regime che gli inglesi chiamano “claims made”, cioè coprono solo i reclami presentati durante il periodo di validità della polizza, a differenza delle polizze “loss occurrence” che coprono reclami presentati anche dopo la scadenza della polizza se l’evento assicurato si è verificato durante il periodo di copertura.

Torniamo al nostro medico. Quali sono i pericoli a cui va incontro?

Il medico deve assimilare un concetto. Per tutta la sua carriera lavorativa, deve sempre essere assicurato, anche nei vari momenti di “buco” (per es. maternità, periodo all’estero, etc) e non solo: deve essere assicurato non solo per l’attività che sta svolgendo, ma anche per per quella che ha svolto almeno dei dieci anni precedenti.

Facciamo qualche esempio.

Un medico specializzando deve essere assicurato non solo per la frequenza della specialità (e per eventuale attività in libera professione compatibili) ma anche per le eventuali attività svolte prima dell’ingresso in specialità (per es. sostituzioni, medico di gare sportive, medicina estetica, etc). Oppure, un medico specialista che lavora per qualche anno in libera professione e poi viene assunto in un ospedale, non potrà stipulare una polizza di sola colpa grave, perché deve coprire anche l’rc professionale per l’attività precedente in libera professione.

Immagino che sia un concetto non facile da digerire.

Assolutamente. Per un geriatra o un endocrinologo la differenza di costo tra una colpa grave e un rc professionale è minima: ma per un ginecologo o un chirurgo plastico la differenza può arrivare a quindici / ventimila euro in più… Ogni anno. Il concetto è questo: se decido di lavorare in libera professione anche per un solo anno, sarò soggetto a richieste danni dirette da parte del paziente almeno per i prossimi dieci anni.

Perché “almeno”?

Perché la Cassazione ha sentenziato che i dieci anni non si contano da quando il medico è curato il paziente, ma da quando il paziente si è accorto di aver subito il danno.

Cosa succede quindi se si stipula una sola polizza di colpa grave una volta che si viene assunti nell’SSN, e si riceve una richiesta danni per l’attività precedente svolta in libera professione?

Se non si è stipulata la garanzia “postuma”, purtroppo non si è coperti. La polizza di colpa grave dei dipendenti pubblici copre solo la rivalsa per colpa grave  sporta dalla Corte dei Conti. Quindi in caso di sentenza avversa, il medico dovrà risarcire di tasca propria il paziente.

L. M.

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