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Il Papa, dopo le proteste, annulla la visita alla Sapienza di Roma

(mi-lorenteggio.com) Roma, 15 gennaio 2008 – Giovedì 17 gennaio nell’aula magna dell’Università la Sapienza di Romaalle ore 11.00, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2007-2008 contro la pena di morte, si sarebbe dovuto tenere, come da programma, il discorso di Benedetto XVI.
Dopo la prolusione del rettore Renato Guarini, con gli interventi del rappresentante degli studenti, Gianluca Senatore, e del personale tecnico amministrativo, Dina Bei Schmid e dopo la lectio magistralis “Pena senza morte” pronunciata da Mario Caravale, docente di storia del diritto italiano e dopo l’intervento del sindaco di Roma, Walter Veltroni, e il ministro dell’Università e della ricerca Fabio Mussi, Benedetto XVI avrebbe offerto una sua riflessione alla comunità universitaria e visiterà la Cappella universitaria restaurata di recente.

Ma, 67 tra professori, ricercatori e scienziati hanno scritto al rettore definendo l’evento di giovedì come "incongruo" e molti studenti hanno protestato contro la visita. Al centro delle critiche degli studiosi ci sono le posizioni tenute in passato dall’allora cardinale Ratzinger su Galileo Galiei.
Dopo le contestazioni per l’annunciata visita di Papa Benedetto XVI alla principale università di Roma il Vaticano ha annullato l’evento: "A seguito delle ben note vicende di questi giorni in rapporto alla visita del Santo Padre all’Università degli Studi ‘La Sapienza’, che su invito del Rettore Magnifico avrebbe dovuto verificarsi giovedì 17 gennaio, si è ritenuto opportuno soprassedere all’evento".

La Conferenza Episcopale Italiana in una nota diffusa in serata, definisce le proteste che hanno spinto il Papa a rinunciare all’invito "

A seguito della decisione di soprassedere alla visita del Santo Padre all’Università “La Sapienza” di Roma, programmata per giovedì 17 gennaio, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana esprime la propria incondizionata vicinanza a Benedetto XVI oggetto di un gravissimo rifiuto che manifesta intolleranza antidemocratica e chiusura culturale. Tanto più che la visita del Santo Padre era cordiale risposta a un invito espresso dagli organi responsabili dell’Università, ma reso inefficace dalla violenza ideologica e rissosa di pochi.

Auspichiamo che attraverso il ripristino dell’identità culturale e della funzione educativa dell’Università, mediante l’opera dei docenti e la responsabile partecipazione degli studenti, la vita dell’Ateneo possa ritornare a quella forma ordinata che sola permette l’acquisizione e il confronto culturale, a servizio della persona e della società.".

Prodi, profondo rammarico

“Condanno i gesti, le dichiarazioni e gli atteggiamenti che hanno provocato una tensione inaccettabile e un clima che non fa onore alle tradizioni di civiltà e di tolleranza dell’Italia.

Esprimo quindi profondo rammarico per la decisione di Papa Benedetto XVI, esprimendo solidarietà forte e convinta alla Sua persona e rinnovando a Lui l’invito perché possa mantenere il programma originario. Nessuna voce deve tacere nel nostro Paese e a maggior ragione quella del Papa”.

Fioroni (Ministro Istruzione)

“Ora viene la parte più difficile: annullare l’intolleranza e la miopia culturale. L’annullamento della visita del Papa non è una buona notizia per nessuno: né per l’Università la Sapienza, né per gli studenti, né per quanti pure auspicavano questa soluzione. Tappare la bocca, a chiunque, non è mai una vittoria per nessuno. Tanto meno per la democrazia di questo Paese”.

Berlusconi

La rinuncia a cui è stato costretto il Papa in nome di una presunta laicità della conoscenza è il segno dell’intolleranza e di un certo fanatismo che nulla hanno di autenticamente laico. Una sorpresa molto dolorosa, che ferisce e umilia non il Pontefice, la cui figura è ben al di sopra di queste miserie, ma l’Università italiana e in generale lo Stato, che non si dimostra in grado di garantire la libertà di espressione alla massima autorità religiosa.Come cittadino italiano trovo avvilente che proprio nel mio Paese, proprio a Roma, culla della civiltà cristiana, sia impedito al Pontefice di prendere la parola.

La sinistra ancora una volta dovrebbe fare un severo esame di coscienza: l’alleanza con certe frange intolleranti, e la campagna di anticlericalismo ideologico fomentata da alcuni partiti della maggioranza, hanno creato il clima nel quale è maturata questa pagina vergognosa. Ancora una volta la libertà nel nostro Paese ha subito una grave ferita da parte di una ideologia settaria e faziosa".
Lo ha scritto in una nota il presidente Silvio Berlusconi, commentando l’annullamento da parte del Vaticano della visita di Papa Ratzinger alla Sapienza.

Intanto, come per la monnezza di Napoli, siamo su tutti i media del mondo.

V.A.

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