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Commercio al dettaglio in aree pubbliche: con la nuova normativa, maggiori tutele per gli operatori

(Milano, 25 marzo 2008) – “Una buona legge capace di offrire maggiori garanzie contro il fenomeno dell’abusivismo agli operatori dei nostri mercati, tutelando la qualità della merce proposta e, al contempo, sostenendo la preziosa funzione d’aggregazione che ancora oggi le aree mercatali rivestono all’interno del tessuto sociale lombardo”.
E’ quanto ha dichiarato il Consigliere Regionale Sante Zuffada – componente della IV Commissione Attività Produttive, e relatore del progetto di legge 0287 relativo alla nuova normativa per il commercio al dettaglio nelle aree pubbliche – dopo l’approvazione del provvedimento da parte Consiglio Regionale lombardo avvenuta mercoledì scorso.
“E’ importante – ha ribadito il Consigliere Zuffada – tutelare l’attività degli ambulanti, non solo per la qualità dei servizi erogati, ma anche e soprattutto in virtù del significato che i mercati rappresentano dentro alle nostre comunità”.
La nuova normativa è intervenuta in senso migliorativo rispetto ad alcune esigenze di aggiornamento ed adeguamento previste dalla vecchia legge.
In particolare gli obiettivi dell’intervento legislativo sono rivolti a valorizzare l’attività commerciale su area pubblica, ad un efficace ed effettivo contrasto all’abusivismo commerciale, alla valorizzazione e allo snellimento delle funzioni di gestione dei mercati, alla necessità di ricondurre il comportamento del singolo operatore a comportamenti cooperativi con gli altri componenti del mercato, migliorandone la stessa attrattività della proposta e, infine, alla capacità di reggere il confronto con il canale della grande distribuzione e, quindi, di rafforzare la competitività delle imprese.
Zuffada ha voluto altresì ricordare che l’attività dei cosiddetti ‘ambulanti’ ha sempre goduto di una particolare considerazione da parte degli stessi consumatori, alla luce della flessibilità della proposta commerciale
La lotta all’abusivismo, come sopra anticipato, e il tentativo di una migliore qualificazione delle forme di vendita, anche attraverso una formazione continua dei singoli operatori, rimangono tra gli altri elementi di maggior rilievo della legge
“Non a caso – ha dichiarato il Consigliere Zuffada – questa legge assume un significato particolare anche in riferimento alla lotta all’abusivismo nell’esercizio di tale attività oltre che alla contraffazione delle merci”.
A riguardo, la legge approvata dal Consiglio Regionale lombardo, con la sola astensione dei Consiglieri della Sinistra L’Arcobaleno, prevede una normativa più rigorosa per quanto attiene la persistenza dei requisiti professionali e soggettivi, e non solo all’atto del primo rilascio della concessione.
Va rimarcato, a questo proposito, la valenza del commercio su aree pubbliche dentro al contesto dell’economia lombarda: un’industria che impegna oltre 20 mila imprese e che fa registrare un aumento costante.
L’attività secondo gli ultimi dati ufficiali, infatti, viene svolta in 992 Comuni su 1.416 mercati con a disposizione 62.443 posteggi. In particolare, poi, sono le province di Mantova (93% dei Comuni sono sede di mercati) e Milano (91%) a registrare un maggior radicamento di tale fenomeno.
La nuova legge, che va a sostituire la precedente – la n.15 del 2000 che era sta concepita prima della legge costituzionale 3/01 e, quindi, dell’assunzione della piena potestà legislativa regionale in materia – ha tra i suoi obiettivi anche quello di porre un freno all’elevata permeabilità del settore all’afflusso d’imprenditori extracomunitari, spesso con un grado di scolarizzazione molto bassa e non sufficientemente formati.
“La valorizzazione di quest’ambito commerciale, infine – ha ricordato il Consigliere Regionale Zuffada – passa anche mediante la possibilità d’istituire mercati nelle giornate domenicali e festive .La legge prevede, inoltre, che i Comuni con il supporto della Regione, possano affidare a Consorzi ed Associazioni di operatori, la gestione dei servizi connessi alle aree mercatali ed alle Fiere, in un’ottica di sussidiarietà e di responsabilizzazione degli stessi”.

Redazione

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