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Progetto Salva: lezioni di primo soccorso fino al 9 maggio all’Istituto Barbara Melzi di Legnano

(mi-lorenteggio.com) Legnano, 05 maggio 2008 – Andranno in aula per imparare come salvare delle vite. Arrivano a Legnano (Mi) all’Istituto Barbara Melzi le lezioni di primo soccorso, iniziate al Liceo Galileo Galilei di Legnano in marzo. Le lezioni finora sono state seguite con interesse dai ragazzi, che si sono dimostrati attenti e davvero bravi sulla parte pratica. Tanto da avere i complimenti di professori ed organizzatori. Il progetto è di grande importanza e potrebbe salvare molte vite. La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha raddoppiato il contributo regionale di 50.000 euro in cinque anni, cosa che permetterà di formare 1.000 studenti in più l’anno, portando a 2.000 il numero dei ragazzi che seguono il corso, organizzato dall’Ospedale di Legnano.
"Sono tante le cose che ci aspettiamo da questi ragazzi – spiega il Dott. Marchese dell’Asl – noi siamo convinti che fare questo lavoro significa prevenire, intervenire meglio e prima. L’incapacità di chi è sul luogo dell’incidente di intervenire è drammatica e può essere fatale. Inoltre interventi mal fatti in incidenti che vedano coinvolta la spina dorsale possono procurare una lesione midollare e ridurre una persona in carrozzina o peggio. Inoltre la capacità di leggere la situazione, governando le emozioni, che spesso nel soccorritore sono presenti, è una qualità che può aiutare molto chi in quel momento sta male e può prevenire tanti danni. Può evitare il cambiamento delle condizioni di vita del paziente, che saranno irrimediabilmente modificate per se stesso e per la propria famiglia. La morte è sicuramente un evento drammatico, ma anche certe sopravvivenze sono eventi problematici in termini emotivi. Far crescere la cultura nei giovani della capacità di poter fare qualcosa, di poter fare il giusto, è un elemento importante. Io credo, inoltre, che ci sarà un effetto indotto che sarebbe interessante studiare: i giovani di fronte a questi approcci riescono a comprendere che non siamo essere immortali, onnipotenti, ma che siamo esseri più fragili e delicati e che certi comportamenti a rischio possono essere pericolosi. Io personalmente ho fatto esperienza con dei ragazzi paraplegici, messi in carrozzina da un incidente in moto, se avessero preso le necessarie precauzioni, casco e protezioni, magari ora non si troverebbero in una condizione difficile. I giovani devo capire che la moto va guidata in certe condizioni e il progetto Salva anche in questo li può aiutare. Siamo contenti di partecipare a questo progetto perché riteniamo che darà l’effetto indotto di aumentare la consapevolezza dei rischi che ognuno di noi corre quando si comporta in un determinato modo. Far aumentare nei ragazzi la crescita di questa consapevolezza è l’unico elemento capace poi di far prevenzione".

Redazione

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