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Sgomberata all’alba la ex Pozzi-Ginori

Corsico (9 ottobre 2008) – Almeno una sessantina, tra giovani uomini e donne, avevano realizzato un vero e proprio “residence della disperazione” all’interno del capannone industriale della ex Pozzi Ginori, in via Alzaia Trieste, lungo il Naviglio Grande alle porte di Milano. Capanne con tanto di porte e finestre, tende canadesi e perfino uno spazio utilizzato come stenditoio. Poco dopo le sette di oggi, una decina di agenti della Polizia locale e due pattuglie dei carabinieri hanno accerchiato l’area e identificato i presenti. Si tratta di persone che provengono dall’est Europa, soprattutto slavi e rumeni. Non hanno fissa dimora e vagano da un accampamento all’altro. Alcuni mesi fa hanno trovato sistemazione all’interno del capannone industriale della storica fabbrica di ceramiche, che ha cessato la propria attività a Corsico verso la metà degli anni Settanta.
Quando gli agenti sono entrati, stavano tutti ancora dormendo. Solo una decina, secondo le testimonianze raccolte, avrebbero abbandonato l’area poco prima dell’arrivo di polizia e carabinieri. L’operazione si è conclusa con dieci fermi.

“Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte degli abitanti della zona – sottolinea il sindaco, Sergio Graffeo – e abbiamo ritenuto non più rinviabile un intervento, anche a tutela di coloro che hanno occupato l’edificio industriale, ormai pericolante. La nostra città è sempre stata aperta a persone anche provenienti da altri Paesi, che però abbiano voglia di integrarsi e di vivere nella legalità. Il monitoraggio del territorio – prosegue il sindaco – anche grazie alla preziosa collaborazione dei cittadini, è costante e metteremo in atto tutte le misure adeguate per impedire che altri entrino nell’ultimo edificio della storia industriale corsichese, dove intendiamo realizzare un polo culturale e una biblioteca per tutto il sud Milano”.

Alle operazioni di sgombero ha partecipato l’assessore alla Polizia locale, Filippo Errante. “I commercianti della zona – sottolinea Errante – ci avevano manifestato la loro preoccupazione per aver notato un aumento della presenza di nomadi soprattutto nel centro storico. Abbiamo eseguito diversi sopralluoghi e, dopo esserci coordinati con la Prefettura di Milano e i carabinieri, abbiamo organizzato l’operazione di sgombero”.
Nella mattinata, appena gli agenti hanno prelevato tutte le persone presenti nel capannone, la squadra manutenzione del Comune ha eseguito un intervento di messa in sicurezza, per cercare di impedire che l’edificio venga nuovamente occupato.

“Credo – conclude l’assessore alla Polizia locale – che se non fossimo intervenuti oggi, avremmo assistito a una replica di quanto accaduto poco distante circa un anno fa, quando l’ex deposito delle ferrovie del Molinetto di Lorenteggio venne occupato da oltre trecento persone, tra cui almeno una sessantina bambini”.

Redazione

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