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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

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Il viaggio di vita di un disc jockey di successo

(mi-lorenteggio.com) Tradate, 08 gennaio 2008 – Seneca ha scritto: Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
E questo è il viaggio di vita di Chicco DJ Green, di un ragazzo altruista e generoso che, attraverso la musica, la gioia, l’amicizia e l’amore ci fa salire sull’isola dell’immaginario, il luogo dell’animo umano. Le sue esperienze di vita, hanno fatto di lui un magnifico uomo.
Conoscendolo da poco gli chiedo:

Cosa fai nella vita? “Il Disk Jockey al locale Ponderosa di Castelseprio (VA) Via dei Refregi 1 – e organizzo serate” mi risponde con la simpatia propria dei milanesi.

Hai detto Disc Jockey, quello che più comunemente viene chiamato DJ? “Esatto”
Non ne capisco molto di questa professione, perciò verrò a trovarti al locale Ponderosa Music Club. “Ok. Ti aspetto”.

Oltre a fare il DJ organizzi anche altre cose? “Si, organizzo serate per divertirmi e far divertire al locale Ponderosa Music Club, ma anche altrove”.

Scusami, parlami bene di cosa si occupa effettivamente un DJ. "E’ un intrattenitore che si occupa della musica trasmessa in un ambiente, selezionandola a seconda del suo stile e dei gusti del pubblico. Con i brani musicali si crea un mix di suoni definiti con il termine inglese DJing.

Quindi, è un’attività che richiede conoscenze teorico-pratiche di carattere musicale ed elettronico? “Senza alcun dubbio” E’ vero che oggi molti DJ sono considerati delle star nel mondo della musica?

 “Sì. Perchè siamo impegnati in tournée, serate, e altre attività imprenditoriali connesse al mondo della discografia (apertura di etichette discografiche, studi di registrazione, discoteche ed emittenti radiofoniche) tale da creare una vera e propria immagine legata alla figura del DJ”.

Come sono nati i DJ? “In un primo momento sono stati solo dei tentativi radiofonici quando i precursori delle trasmissioni via radio collegavano dei grammofoni a dei trasmettitori. Ma l’attività del DJ avvenne con l’apertura delle prime discoteche in Francia dove venivano diffusi dischi jazz e blues provenienti dall’America. L’addetto alla selezione dei dischi diventò presto un DJ. Negli anni ’70 arrivò la Saturday Night Fever (Febbre del Sabato sera), e la disco music per cui il DJ acquisì prestigio, diventando l’artefice della buona riuscita, di un evento e del successo di un locale. Ma con i tempi del Loft, la discoteca diviene luogo di passione per la musica dove la gente entra per lasciarsi trasportare dalle atmosfere create da noi DJ. Quali sono state e sono le star? “Il primo fu di sicuro Dave Mancuso, ispiratore di un’intera generazione di frequentatori del suo Loft, lanciando grandi DJ come Larry Levan, Kenny Carpenter, Frankie Knuckles, Nicky Siano, Francois Kevorkian e Larry Heard. In Italia nel 1975 Miki del Ciak di Bologna fu il primo a far conoscere al pubblico il genere musicale americano con la sua grande capacità tecnica nel mixaggio paragonabile solo ai migliori DJ d’oltreoceano”.

E tu da quanto tempo fai il DJ?

“Ho iniziato in un Nigt Club a Milano a 16 anni durante il periodo estivo per pagarmi le vacanze”.

Dunque, la tua è una carriera ben consolidata, sei una nostra Star. Ma hai fatto sempre e solo il DJ?

“No. Negli anni ’90, quando ancora non esisteva la figura del cubista, ho fatto il ballerino sul cubo. Poi, e più recentemente, anche l’istruttore di Fit Boxe e Spinning”.

Torniamo alla tua attività di DJ, qual è il tuo repertorio? “Musica Hous con attrezzature elettroniche; invece al locale Ponderosa Music Club, nato come Club ad orientamento rocchettaro dove il pubblico è vario, mi regolo a seconda delle persone presenti per far in modo che si divertano tutti, per far si che abbiano la voglia di ritornare per riascoltare la mia musica”.

 Il locale Ponderosa Music Club è un locale vecchio stampo? “Sotto alcuni aspetti, si, e questo contribuisce a non essere messi a disagio. Infatti, sembra quasi un Ranck: ci sono panche di legno e, quando fa freddo, noi accendiamo il camino situato dentro la sala. Invece, quando fa caldo, il locale costeggia il laghetto Ponderosa dove, chi lo desidera, può prendere il sole. Inoltre, la salettina è stata costruita attorno ad una grande pianta”.

Fammi capire bene, la pianta è stata inglobata dalla costruzione?

“Proprio così”Torniamo a noi. Ora che sei un DJ famoso a livelli nazionale ed internazionale quali sono i tuoi futuri obiettivi? “Ho cercato di tirare fuori il meglio da ogni mia esperienza. Sono stato un organizzatore di storici locali di Milano, portato avanti un attività che ti aiuta a capire il funzionamento di questo lavoro, anche quello del DJ, perciò mi propongo ad organizzazioni locali come p.r.”.

Senza dubbio tutta la tua esperienza ti da una marcia in più in quanto vedi tutto ciò che c’è dietro un evento. E questo è il tuo successo?

“Penso proprio di si ma, unitamente alla mia professionalità, ho sempre unito la capacità di adattarmi ad ogni situazione”.

La tua caratteristica di selezionare brani musicale al di fuori dei soliti schemi, c’è uno studio dietro e una ricerca del meglio?

“Senza dubbio perché il pubblico ora è molto più preparato rispetto a prima e il DJ è più esposto e più importante all’interno dell’intrattenimento”.

Sei un DJ per passione o solo per ragioni di lavoro? Assolutamente per passione. Da quando ho fatto le mie prime serate sono sempre rimasto dietro alla mia ideologia di Club di qualità per un pubblico attento. Non ho paura di osare e non propongo un DJ scontato; voglio che il pubblico esca dalle mie serate divertito e mi ricordi con l’idea del mio successo”.

Insomma sei da non perdere, ma il prezzo per venire a sentire la tua musica dev’essere alto? “Assolutamente no; è importante che si sappia che al locale Ponderosa il prezzo è accessibile a tutti, specialmente in questo momento di crisi economica mondiale. Sono una persona con i piedi per terra, per me suonare è trasmettere qualcosa, il successo che ne deriva lo sento semplicemente come una forma di ringraziamento per i sacrifici e l’impegno che ognuno fa per venire a sentirmi”.

Da dove ti arriva l’energia per esibirti? “Dal pubblico che non smette di ballare la mia musica, dai clubs, dalle persone e dalle organizzazioni che desiderano una mia prestazione. E’ una serie di cose, oltre alla soddisfazione di vedere che la mia selezione musicale ha avuto successo”.

Quali sono i tuoi sogni? “Mi piacerebbe suonare e produrre dischi di successo”

Sei considerato ad oggi come uno dei DJ più esclusivi perché sai captare i gusti del pubblico, per ciò che fai e per i risultati che ottieni, ti senti in dovere di ringraziare qualcuno?

“Sì, chi ha creduto in me e nelle mie prospettive”.

Principia Bruna Rosco

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