Stradella, il presidente Formigoni ha inaugurato il nuovo ospedale

    0
    402

    Stradella, 21 marzo 2009 – Centotrenta posti letto, di cui 10 per la dialisi, 30.521 mq di superficie, 4 reparti (medicina interna, chirurgia generale, ginecologia e ostetricia, ortopedia e traumatologia) con servizi speciali connessi, inseriti in una struttura di 3 piani e il pronto soccorso.
    Trentamilioni milioni di euro, 8 dei quali finanziati da Regione Lombardia, il costo complessivo e due anni e mezzo per realizzarlo senza alcun intoppo.
    Sono questi i principali "numeri" del nuovo ospedale di Stradella (Pavia) inaugurato dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, insieme al direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Pavia, Luigi Sanfilippo, al vescovo di Tortona, monsignor Martino Vanessa, e all’onorevole Giancarlo Abelli.
    Una struttura attesa da tempo (era presente nel primo piano ospedaliero regionale del 1974) che nasce dall’unificazione dei vecchi ospedali di Broni (ora destinato alla lungodegenza) e Stradella (alienato), all’insegna di una razionalizzazione dei servizi sanitari offerti sul territorio tesa a migliorare la qualità delle prestazioni mediche affinché rispondano sempre più e sempre meglio alle esigenze dei pazienti.
    Molto soddisfatto il presidente Formigoni, che ha sottolineato come "questo taglio del nastro rappresenti l’inizio di una primavera della sanità lombarda: una nuova stagione che vede la Lombardia impegnata con investimenti che superano gli 1,3 miliardi di euro che porteranno, entro l’anno, al completamento anche degli ospedali di Bergamo, Niguarda, Como, Legnano e Vimercate".
    "Nel nuovo ospedale – ha spiegato il presidente – abbiamo voluto che fossero introdotte tecnologie innovative, per le quali sono stati investiti 8 milioni di euro. E’ stato così possibile acquistare quella tac multislice che ancora mancava nei due vecchi ospedali, le apparecchiature di diagnostica digitale e di radiodiagnostica telecomandata. Anche il blocco operatorio è stato realizzato con un recentissimo sistema tecnologico in grado di garantire un ambiente asettico e condizioni di lavoro ideali per l’équipe chirurgica".
    Ma non è tutto, il sistema antincendio di ultimissima generazione, in caso di presenza di fumo, ferma tutti gli impianti ad eccezione del blocco operatorio e della sala parto.
    Da notare anche che gli apparecchi tecnologici, tutti nuovi e non ereditati dai vecchi nosocomi, sono di ultimissima generazione. L’ospedale, completamente inserito nel verde, è a zero impatto ambientale.

    ALTRI INVESTIMENTI IN PROVINCIA DI PAVIA: 105 MLN E 14 INTERVENTI
    In questo programma di grandi progetti l’Azienda ospedaliera di Pavia occupa sicuramente un posto di grande rilievo.
    Sono già stati previsti, infatti, investimenti strutturali e di messa a norma per gli ospedali di Vigevano, Mede, Voghera, Casorate Primo, Mortara e Varzi.
    Anche il progetto preliminare per la nuova sede dell’Asl di Pavia è in fase di istruttoria ormai avanzata.
    Complessivamente, per gli 8 ospedali dell’Azienda ospedaliera della provincia di Pavia, nonché per la sede centrale dell’Asl, sono stati previsti (e in parte già finanziati e realizzati) 14 interventi per un totale di quasi 105 milioni di euro.
    "Con questa nuova struttura – ha detto ancora Formigoni – il sistema sanitario regionale, attraverso la preziosa collaborazione di tutto il personale medico e infermieristico, si assume una grande responsabilità: quella, cioè, di si far sì che questo ospedale sia un luogo privilegiato di cura e di incontro tra le persone, nel solco di quella tradizione iniziata a Broni e Stradella".
    Formigoni ha voluto anche vedere di persona le strutture del nuovo ospedale proprio per verificare che la sanità in Lombardia sia sempre più rispondente alle diverse esigenze dei pazienti.
    "A questo proposito – ha detto – non posso nascondere che il mio sogno è che la sanità sia sempre più personalizzata, incentrata cioè sul bisogno del singolo. E’ per questo che tutto il personale che lavora nell’ospedale ha una responsabilità grande; la promozione del benessere, dello stare bene dipende molto anche da loro".
    Fiore all’occhiello della nuova struttura è il reparto di ostetricia, dove Formigoni ha avuto modo di incontrare non solo medici e ostetriche ma anche le neomamme e qualche bimbo appena nato. Un settore all’avanguardia, dotato di tutti i comfort e dove è già possibile partorire anche in acqua.
    "Auspico dunque – ha concluso Formigoni – che gli oltre 600 parti all’anno fatti registrare nell’ex ospedale di Broni, biglietto da visita molto significativo anche alla luce della vicinanza-concorrenza di strutture come il San Matteo, trasformino nel tempo il nuovo ospedale nella ‘Mangiagalli’ della provincia pavese".

    Redazione

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui