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Abbiategrasso. Tolleranza zero contro schiamazzi notturni e accattonaggio molesto

Abbiategrasso, 15 luglio 2009 – “Uno strumento in più a disposizione della polizia locale”. Così l’assessore alla Sicurezza Nicola Ninno definisce l’ordinanza siglata nei giorni dal sindaco con l’obiettivo di contrastare gli schiamazzi notturni e gli episodi di disturbo della quiete pubblica che si verificano con l’arrivo della stagione estiva.

Un atto che di fatto ricalca a pieno il provvedimento emesso l’estate scorsa: i titolari di bar e locali dovranno assicurarsi che, nella fascia oraria che va dalle 23 al momento della chiusura, suoni e rumori non vengano uditi all’esterno. Agli stessi titolari è richiesto, poi, di assicurarsi che i clienti abbandonino rifiuti all’uscita del loro locale. A tale riguardo, l’ordinanza ribadisce che il consumo di alimenti e bevande deve avvenire all’interno dei locali o negli spazi esterni autorizzati. E’ vietato abbandonare per strada bottiglie e residui di consumazioni: in ogni caso, qualora ciò avvenisse, i gestori degli esercizi sono tenuti, entro un’ora dalla chiusura, a raccogliere i rifiuti nel raggio di venti metri dalla soglia del loro locale.

Per coloro che violeranno le disposizioni contenute nell’ordinanza scatteranno le sanzioni – da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro – naturalmente oltre all’applicazione, se necessario, delle norme in materia previste dal codice civile e penale.

Un provvedimento, quello siglato dal sindaco Albetti, che ovviamente riguarda tutto il territorio comunale, ma che di fatto risponde ad un’esigenza sentita in particolare nel centro storico dove d’estate si concentra la movida cittadina.

“Siamo consapevoli che non è sufficiente un’ordinanza a risolvere il problema degli schiamazzi notturni – osserva l’assessore alla Sicurezza Nicola Ninno – ma serve la collaborazione dei cittadini e in particolare un po’ di senso civico e di rispetto da parte di tutti. Trovo sia normale e giusto che i nostri giovani d’estate si incontrino e vivano di più il centro della città. Come accade in tutte le altre realtà. Ci mancherebbe che non fosse data loro questa possibilità e trovo che sia bello avere una città viva e animata. Nel contempo, come amministrazione comunale, siamo chiamati a tutelare in ogni modo il diritto al riposo e alla quiete di tutti gli altri cittadini. Credo che le due esigenze possano convivere, con un po’ di buonsenso da parte di tutti. Ad esempio, con l’invito a non portare la propria auto nelle vie del centro, ma a lasciarla nei parcheggi. Già questo sarebbe un segnale positivo”.

Accanto all’ordinanza anti schiamazzi, il sindaco Albetti ha firmato anche un altro provvedimento in materia sicurezza: si tratta di un’ordinanza che prevede misure contro l’accattonaggio molesto e finalizzate a contrastare il degrado urbano.

L’intervento prende le mosse da una serie di considerazioni: il fenomeno dell’accattonaggio, presente soprattutto nei parcheggi e in corrispondenza dell’accesso ai supermercati, spesso rappresenta uno sfruttamento di minori, disabili e anziani. Tra l’altro, si rileva nell’ordinanza, “i servizi sociali sono attivi sul territorio al fine di intervenire nei casi di disagio sociale di cui alcune persone soffrono” e, “sul territorio del comune agiscono inoltre associazioni di volontariato a cui si possono rivolgere i soggetti in difficoltà”. Ma ecco che cosa prevede il provvedimento: su tutto il territorio comunale scatta il “divieto di porre in essere forme di accattonaggio molesto, con qualunque modalità”. Anche in questo caso, oltre alle sanzioni penali e amministrative previste dalle leggi in vigore, le violazioni alle disposizioni contenute nell’ordinanza sono punite con sanzioni pecuniarie da 25 a 500 euro.

“Ci stiamo dando da fare per rendere la città più sicura per tutti – spiega il sindaco Roberto Albetti – nel rispetto di quanto ci siamo impegnati a fare durante la campagna elettorale. Liberare i cittadini dalla paura: è uno dei doveri fondamentali delle istituzioni. L’illegalità non ha mai una giustificazione. Essere solidali non significa giustificare l’illegalità. Al contrario, è proprio la lotta all’illegalità la prima forma di solidarietà perché sono spesso i più deboli a subire i maggiori pericoli. La sicurezza è un indice di qualità della vita. Vogliamo che i cittadini sentano di vivere in un luogo il più possibile sicuro. Un contesto urbano degradato certamente non favorisce la percezione di sicurezza. Quindi, le ordinanze emesse vanno nella direzione di combattere l’illegalità a vantaggio di tutti”.

Redazione

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