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Con l’housing sociale a Milano una “torre” di 14 piani, più due piani interrati di box per le auto

Milano, 15 settembre 2009 – Sarà la costruzione in legno più alta del mondo: una “torre” di 14 piani, più due piani interrati di box per le auto. L’edificio prevede 112 alloggi suddivisi in 64 bilocali, 40 trilocali e 8 quadrilocali, destinati a giovani coppie, studenti e lavoratori precari. Sono i nuovi interventi di social housing a Milano che permetteranno di realizzare edilizia sociale di qualità a costi contenuti, con costo medio di costruzione a 850 euro al metro quadro e un costo di arredo interno di 85 euro al metro quadro. L’obiettivo è mettere sul mercato affitti calmierati competitivi: 250 euro al mese per il posto letto e circa 480 euro al mese per il bilocale.

Il progetto, curato dall’architetto Dante Benini e dalla Compagnia delle Opere di Milano, è per l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli un nuovo percorso di sussidiarietà economica che ha coinvolto operatori pubblici e privati, a partire dal Comune che ha assegnato gratuitamente l’area che è destinata a funzione d’interesse generale.

“Questo progetto – ha spiegato Masseroli – è un esempio di come pubblico e privato possono collaborare per rispondere al bisogno abitativo di una città come Milano con progetti di edilizia sociale di qualità a costi contenuti. Il nostro obiettivo è porre le condizioni perché le realtà private, cooperative e associazioni presenti sul territorio, possano mettersi insieme per realizzare progetti come questo, che rendono la città più attrattiva, più giovane e ricca di vitalità e più accessibile nei costi”.

“Progettare gli edifici sociali – ha detto l’architetto Benini – significa valorizzare quello che gli individui hanno in comune e non le diversità. Il concetto di ‘bellezza’ ha superato l’appartenenza a una categoria estetica per diventare sinonimo di ‘benessere’ o bellezza sociale. Wright era convinto che l’architettura fosse una sorta di crociata a favore della civilizzazione dell’uomo, fuori dai conformismi e dalle mode a favore di ‘un’architettura democratica’ come espressione della dignità e del valore dell’essere umano. La casa è la base fondamentale della democrazia. L’abitazione a prezzo contenuto è il vero problema degli architetti del mondo. Per me non c’è nulla di più affascinante che tentare di infondere qualità all’ambiente dove vivono gli uomini”.

Redazione

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