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Corsico. Al via il Festival dei giovani registi

Corsico (7 gennaio 2010) – Torna domani Indyvision, il festival promosso dal Comune di Corsico, assessorato alla Promozione della cultura giovanile e riservato ai giovani registi fino ai 30 anni. Ad aprire il festival, che si terrà tra venerdì 8 gennaio e domenica 10 gennaio sarà “L’estate d’inverno”, produzione indipendente milanese del giovanissimo Davide Sibaldi.

Nelle tre serate verranno proiettati i migliori video giunti da ogni parte d’Italia e verrà dato spazio al pubblico con incontri con gli autori. Particolare attenzione sarà inoltre dedicata a Corsico con la proiezione di lavori di giovani registi corsichesi.

Il programma delle serate
venerdì 8 gennaio ore 21 – Sala La Pianta, via Leopardi 7 Corsico (MI)
Proiezione lungometraggi, apre la serata L’estate d’inverno di Davide Sibaldi

sabato 9 gennaio ore 21 – Sala La Pianta, via Leopardi 7 Corsico (MI)
Proiezione corti, videoarte, documentari, clip musicali selezionati

domenica 10 gennaio ore 21 – Teatro Verdi, via Verdi Corsico
Premiazione e proiezione di giovani registi corsichesi

L’estate d’inverno
Un “caso” nel panorama produttivo italiano. Un regista di soli 19 anni, una produzione, Ardaco, che finanzia completamente con le sue forze il film e già importanti riconoscimenti sono la testimonianza di una sfida riuscita. “Volevo un film sull’abbandono – dichiara il regista, Davide Sibaldi – e sulla paura di vivere fino in fondo le proprie emozioni, i propri sentimenti, la propria felicità, ma L’Estate D’Inverno è anche un film sul coraggio di affrontare e capire i propri errori, un film sul coraggio di crescere”. Il film è girato in “tempo reale”: “Un incontro di poco più di un’ora – prosegue Sibaldi – che non poteva che essere raccontato con l’esposizione nuda e cruda di tutti gli eventi. Grazie al tempo reale lo spettatore viene immerso fin dall’inizio nel flusso della storia, nei suoi dialoghi, nei suoi ambienti”.
Per fare ciò occorrevano attori di formazione rigorosamente teatrale e la scelta è caduta su Pia Lanciotti, premiata al festival di Lecce, e Fausto Cabra, entrambi diplomati alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano e da anni sulle scene nazionali ed internazionali.

Biografia del regista – Davide Sibaldi
Nato a Milano, ha cominciato a lavorare nel mondo del cinema all’età di 12 anni. E tra il 1999 e il 2005 ha scritto e diretto più di 40 cortometraggi e 3 mediometraggi che hanno partecipato a festival nazionali e internazionali come: Signes des nuit, Santa Barbara Film Festival e Milano Film Festival. E’ anche pittore e parallelamente alla carriera cinematografica lavora nel mondo dell’editoria dove ha illustrato il libro “Gli angeli dei bambini” per la Ape Editore.

Sinossi – L’estate d’inverno
E’ notte. In una camera di motel alla periferia di Copenaghen, Christian, un ragazzo diciannovenne, ha appena avuto un rapporto sessuale con Lulu, una prostituta di 38 anni. Quando la donna si prepara per andarsene lui la ferma e le chiede insistentemente di rimanere ancora un’ora con lui. Solo un’ora per parlare. Lulu all’inizio rifiuta, ma finisce per accettare la proposta. Da quel momento i due personaggi cominciano a parlare, a raccontarsi, e presto i loro rimorsi e i loro demoni cominciano a uscire in superficie. Sono due figure legate dalla disperazione e dall’abbandono: la donna è in fuga dal suo passato, segnato da violenza e distruzione, ma soprattutto dal terribile rimorso di aver abbandonato molti anni prima il figlio di soli quattro anni, mentre il ragazzo è alla disperata ricerca della madre, che lo ha abbandonato 15 anni prima.

Calibro 70
"Milano Calibro9", "Quelli della Calibro38", "Napoli Violenta", "Milano Trema: la Polizia vuole giustizia", "Roma a mano armata", "La Polizia ringrazia", "Il cinico, l’infame, il violento", "Il cittadino si ribella"…sono solo alcuni dei titoli che hanno ispirato e dato vita a Calibro70, per la regia di Alessandro Rota. Un mediometraggio che non si limita al semplice omaggio, ma in qualche modo vuole reinterpretare, anche con la giusta ironia, un grande genere cinematografico che ha caratterizzato l’Italia degli anni ’70: il poliziesco.
Questo filone, riconiato negativamente "poliziottesco" dalla critica dell’epoca, nasceva nel periodo d’oro della produttività cinematografica italiana (anche 300 film all’anno); era il periodo in cui i film italiani venivano co-prodotti a livello internazionale e commercializzati quindi anche all’estero.
Un modo di fare cinema che purtroppo gli italiani hanno smesso di fare da parecchio tempo. Proprio con l’intenzione di provare a rievocare certe atmosfere, certe situazioni e certi personaggi, Alessandro Rota e Ivan Fabio Perna hanno scritto Calibro70, con la consapevolezza di trovarsi davanti ad un progetto che avrebbe avuto non poche difficoltà, data la sua natura completamente indipendente. Studiando le storie portate in scena da registi come Enzo G. Castellari, Umberto Lenzi, Massimo Dallamano e i personaggi interpretati da attori come Tomas Milian, Maurizio Merli , Franco Nero, Gastone Moschin, la struttura di Calibro70 è stata definita e portata sul set. Scena dopo scena, difficoltà dopo difficoltà, pallottola dopo pallottola.

Sinossi – Calibro 70
Leonardo Morra, spietato criminale meglio noto come “lo svizzero”, mette a punto i suoi piani criminali lasciando dietro di sé numerose vittime. Silvio Dal Piaz, figlio del direttore della più importante banca cittadina, si mette in contatto con il criminale, accordandosi per una grande rapina nella banca del padre. Nel frattempo lo Svizzero dovrà fare i conti con alcuni traditori e con l’acerrimo nemico “l’inglese” con cui lotta per il dominio della città. Ma questa volta Leonardo vuole che ogni cosa vada per il verso giusto, anche per non sfigurare davanti agli occhi del suo amato e vecchio padre ormai malato, il vecchio gangster Philippe Morra. Riuscirà lo Svizzero a mettere a segno la sua rapina? O anche stavolta l’Inglese arriverà prima di lui grazie ad una soffiata? La polizia starà ancora una volta soltanto a guardare?

Scheda del film
Soggetto e sceneggiatura: Ivan Fabio Perna e Alessandro Rota
Fotografia: Mauro Regis

Redazione

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